Il mio migliore amico

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Il giorno dopo Federico scomparve di nuovo, niente messaggi, niente di niente.
Questa situazione non la sopportavo più, non stavo più aprendo nemmeno un libro e fra qualche mese la maturità sarebbe comunque arrivata.

Adesso avevo solo voglia di svagarmi. Decisi di incontrare il mio migliore amico. L'unico amico che avevo al momento, l'unico che mi capiva, avevo bisogno di vederlo.
Lo avevo conosciuto un mese e mezzo prima grazie a Laura che me lo presentò in un giorno in cui, come di sovente succedeva, avevo litigato con Federico.
Da subito Massi, quel ragazzo che divenne il mio migliore amico, iniziò a provarci, ma appena gli spiegai la situazione decise solo di rimanermi accanto.

Una sua descrizione? Solo una parola SCEMO! Mi faceva ridere, alto due metri, magro, ma con un culo da paura ahah.
Occhi e capelli scuri, non era il mio tipo ideale, tamarrissimo come pochi.
Piercing al sopracciglio e al naso, si vestiva come un scappato di casa e forse in realtà lo era davvero.

«Ciao amore della mia vita, occhi che mi illuminano la giornata oggi ci vediamo»
«Cretino..ahah» risposi a Massi ridendo. Poteva essere sempre così scemo?
«Dai vediamo prima che ti tagli le vene senza di me ahah» mi rispose Massi.
«Certo come no ahah, dai solito posto?»
«Certo, almeno mi consigli qualcosa da comprare, dato che hai sempre da dire sul mio fantastico look»

Il nostro solito posto era "Il gigante", un piccolo centro commerciale a metà strada, dato che non abitavamo vicinissimi. Io non avevo ancora preso la patente e lui invece era riuscito a farsela ritirare. Anche se preferisco non sapere il perché.
Al Gigante potevamo fare un giro in un negozio di vestiti, praticamente Cinese oppure andare in qualche bar lì vicino o nello stesso bar fuori dal supermercato.

Ore 15, sono praticamente arrivata in Stazione di Cesano Maderno per andare al Gigante.
«weeeeeee» inizió ad urlare a squarciagola Massi dall'altro binario.
«Stai ferma lì Amore che ti raggiungo ahah»
Tutti ci guardavano come dei pazzi, io ero rossissima, che imbarazzo ogni volta.
«Ciao scemo..» gli dissi appena mi ebbe raggiunto al binario.
«Ma che modo di accogliermi eh?» mi disse accendendosi una Marlboro rossa.
«Già che fumi? La devi smettere!» gli urlai io arrabbiata.
«Che cucciolina che si preoccupa per me.. ahah»
"Mamma mia, lo strozzerei.." pensai, sto scemo fumava anche più di venti sigarette al giorno, tra l'altro di Marlboro rosse!

Ci avviammo al centro commerciale.
Dove subito urlando e saltellando mi portò a vedere uno di quei cappellini da tamarro, con il suo sguardo ammiccante.
«No, non ti azzardare a comprare quello..»
«Ahah, dai é così bello.. Vabbé consigliami tu va..» mi disse fingendo una faccia rassegnata.
Gli diedi mille consigli, ma non comprò comunque nulla.

«Comunque con quel coglione?» mi chiese uscendo dal Gigante.
«Massi.. non lo so, io lo amo, non capisco più..»
«Quello é un grandissimo coglione e tu sei scema che perdi tempo appresso a lui. Sai quanta gente farebbe di tutto per averti? Anche solo per vederti?»
«Ah.. sei anche dolce ogni tanto?»
«Non pensare.. mi hanno pagato per dirlo ahah»
E scoppiammo entrambi a ridere.
«Comunque seriamente se ti fa soffrire ancora lo ammazzo.. Vado a prenderlo a casa. O ti ama e sta con te oppure ti deve lasciare in pace una volta per tutta.»
Lo abbracciai, avevo bisogno di quelle parole. E ci scattammo una foto.
Andai a casa e anche quella giornata finì.

Il giorno dopo Federico..

I Hate And I Love You #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora