Palestra

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Quindi sapevo cosa fare, forse per la prima volta.

Sapevo benissimo che Federico ogni sera dopo il lavoro andava ad allenarsi in palestra e sapevo anche che l' "altra"  finiva di lavorare alle 21, quando lui arrivava.
Inoltre, la mia idea fu maggiormente sollecitata quando vidi che Federico invece di essere depresso perché dopo tre anni ci eravamo lasciati.. no, lui decise di andare a ballare.                      E indovinate chi c'era quella sera?
C'era anche quella stronza, ma era furba, molto furba la ragazza, mica si taggó nelle foto sennò il suo ragazzo si sarebbe insospettito.
Tanto lei aveva già organizzato di lasciare il suo ragazzo dopo la maturità perché gli voleva bene e non voleva rovinargliela, almeno così avevo letto nei loro messaggi su Facebook.
Invece, Federico aveva pensato bene non solo di rovinarmi la maturità, di ferirmi, di rovinare tutto e di non starmi accanto ora che avevo più bisogno di lui.
Perché si, oltre la maturità, la patente a cui tra l'altro fui anche bocciata la prima volta e stavo attendendo le date per rifare l'esame.
Oltre a tutto ciò avevo anche un problema che non si capiva cosa fosse.
" L' ultima cena " quella del 27 febbraio infatti avevo anche l' holter per il cuore, per dei controlli e esami del sangue sempre sballati. E lui cosa pensava di fare, di stare dietro a un'altra che le consigliava cosa fare con me.

E sì, perché giustamente lei le aveva consigliato da "amica" che se era confuso doveva lasciarmi tanto tra poco anche lei avrebbe lasciato il suo ragazzo.
Ma passiamo alla parte più divertente. Decisi di presentarmi fuori dalla palestra dove andava Federico e dove lavorava la "bionda".
Tralasciamo il fatto che andai li guidando non avendo ancora la patente , accompagnata da un'amica.
Aspettai e.. Scena epica mi trovo suo cugino Pierre che mi domanda preoccupato cosa volessi fare.

«La cosa giusta è ucciderla, ma no, la conoscerò soltanto»
Alcuni dei suoi amici che non mi conobbero molto, mi guardavano molto dispiaciuti, come se fossi morta e mi incitarono di andarmene, perché lui era interessato a lei..
Il ragionamento che compresi dai loro discorsi fu che io scrivendole quel 27 febbraio spianai solo la loro strada.
Feci il "cupido" della situazione, del mio ragazzo.
Ma, forse non tutto era perduto.
Vidi arrivare Federico alle 21 e riconobbe subito la mia macchina, ma decise di non scendere quando mi vide coi suoi amici.

Sentii solo la sua voce incazzata che disse: « Cosa cazzo ci fai qui? »
Io feci finta di nulla, la stronza uscì dalla palestra tutta felice per andargli incontro, ma le andò male.
Io scesi dall'auto e mi presentai , le diedi la mano:
« Ciao, volevo congratularmi con te e dirti che sei una bellissima persona..»
« Oh, ma che amore» mi rispose lei sorridendo.
«Si, una bella persona di merda aggiunsi e ti auguro che tutto ciò che stai facendo a me ti ricapiti, ma molto peggio.»
E me ne andai sempre sorridendo, le avevo solo augurato ciò che mi stava facendo, avevo l'adrenalina a mille.
Entrai in auto con tutti i muscoli che tremavano per l'ansia, iniziò a venirmi anche la tachicardia, dato che stavo già facendo mille esami.

La "bionda" invece iniziò a rincorrermi cercando di afferrarmi i capelli e urlandomi dietro.
Iniziò a battere i pugni contro il vetro.
Ed io ero sempre più agitata.
Tutto sotto gli occhi di Federico, Pierre e alcuni colleghi.
Sembrava una scena da film, accesi subito l'auto con lei che sbraitava e cercava di aprire la portiera.
Presi e me ne andai e vidi subito Federico raggiungerla tutto dispiaciuto.
« Ma come cazzo si esce da questo parcheggio di merda?»
Col piede che mi tremava sull'acceleratore, io che ero un po' impedita, quella che urlava e batteva i pugni sul vetro.
« Se non si toglie la investo!»
Uscii sgommando e accelerando rischiando di prendere in pieno un palo della luce.

Accompagnai la mia amica a casa.. Ma quella serata, non sarebbe finita così, ero troppo incazzata.
Lei che aveva pure da insultarmi e urlare con sfida che lo avrebbe avuto lei Federico.
Allora prima di andarmene avrei fatto un'altra cosa..

I Hate And I Love You #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora