Io pensai di essere arrivata al culmine.
Basta avevo fatto di tutto per lui, anche logorarmi, andare contro me stessa, ora dovevo smetterla.
Il giorno seguente scoprii che davvero avevo preso 3 in Economia, come simulazione ed il prof volle parlarmi, mi portò fuori dalla classe.«Jessica, te lo dico seriamente, sono preoccupato. Cos'hai?» mi chiese il prof Catta.
« Ho dei problemi personali e non riesco a concentrarmi.» gli dico.
«Di che tipo? Un ragazzo?» continua lui preoccupato.
«Si, ho buttato via tre anni con un cretino.» gli dico.
«Jessica, non perdere un anno per un cretino, sei sempre stata un'alunna modello.» continua il prof.
«Ci proverò..» dissi.
«Devi» mi ripetè più volte, poi entrai in classe.Ora dovevo pensare a me.
Mi scrisse Federico proprio mentre pensavo di lasciar perdere tutto.
«Jessica vieni da me oggi.» mi disse Federico diretto.
«Per cosa?» gli chiesi.
«Ti voglio..» mi disse.
«Tu vuoi scopare, non vuoi me.» risposi io.
«Vediamoci.. Poi vediamo»
«Ok»
Sarei andata oggi pomeriggio da lui, ma per me sarebbe stato un addio.
Volevo vederlo per l'ultima volta, non gli avrei mai perdonato il male che mi aveva inflitto.
Pomeriggio dopo scuola scesi dal treno ed andai verso casa sua, ma stranamente mi era venuto in contro nel tragitto.
«Ciao David» salutai suo fratello mentre entrai.
«Ciao..» mi disse sorridendo.
"Chissà quante volte aveva visto la troia., lì a casa" pensai.
Entrai in camera, mi faceva schifo l'idea di entrare in quella casa, in quel letto, dove portava lei ora.
Mi sedetti lì all'angolo c'era il nuovo cucciolo che aveva preso, a cui iniziai a fare le coccole.
Poi presi e mi sdrai sul letto affianco alla persona che amavo, ma che non mi voleva più.
Mi abbracciò..
«Jessica, io non sento più quello che sentivo prima, non posso farci nulla.» mi disse Federico mentre iniziò a piangere.
Erano lacrime sincere, ma io non potevo più fare nulla.
Secondo me l'amore, quello vero, non finisce così, probabilmente non finisce.
«Io ho fatto di tutto» dissi freddamente.
Di quel pomeriggio non ricordo più molto, solo l'amarezza che provavo, ma per me oggi era finta per sempre.Tornai a casa e bloccai io ovunque Federico, non per fare una bambinata, ma per non farmi più del male.
Eliminai tutti i suoi amici da Facebook, stavo cancellando una parte della mia vita.
Non volevo più vedere nella home foto di lui che si divertiva con gli amici o che stringeva lei.
"Dio mio quanto avrei voluto strappare quelle mani dai suoi fianchi, dal petto o in mezzo alle gambe del mio uomo, non doveva toccarlo."
Ora invece ero decisa dire basta, basta.
Non sopportavo più tutto questo, meritavo di meglio e tra due giorni sarebbe stato il mio compleanno.Il giorno del mio compleanno, i suoi amici, ora divenuti miei (Andrea, Manuel e Riccardo) avevano altri impegni, Veronica doveva stare col ragazzo, Laura farsi i cazzi suoi e mi ritrovai sola.
L'unica che si ricordò di me fu Pamela, una ragazza di un'altra classe, conosciuta sul treno, che mi era stata accanto quando stavo male e anche quella mattina che avevamo saltato un'ora.
Non riuscivamo mai a uscire insieme, ma so che mi voleva bene e mi invitò a stare coi suoi amici, cosa che avevo già fatto.«Jessica sai che io ci sono, se non sai cosa fare vieni con noi.» mi disse Pamela.
E feci proprio così.
Andai all'Incontro a Barlassina, nei tavoli fuori, c'era un bel tempo.
Incontrai un ragazzo molto interessante Giorgio.
Uno di quei incontri che ti migliorano, non so spiegarvi.
Ricordo di non aver mai riso così, erano mesi che non avevo quella spensieratezza.
«É il tuo compleanno?» mi chiese Giorgio, dopo che Pamela glielo aveva riferito.
«Sì» risposi.
«E bevi un the alla pesca?» mi domandò facendo finta di essere schifato.
«Ehm sì» dissi.
«Sei pazza. Vuoi una birra? Qualcosa?» mi domandò cercando di convincermi.
«No, sono una persona noiosamente astemia» dissi ridendo.
«Non ti credo nemmeno se lo vedo.» rispose Giorgio ridendo.
Poi entrò dentro al bar e prese una birra.
«É per me tranquilla» disse tranquillizzandomi, vedendo la mia faccia.
Io scoppiai a ridere.
Giorgio era davvero simpatico e anche carino.
Era un po' robusto, di statura media, moro con gli occhi scuri.
Molto mediterraneo, scoprii infatti essere di origini Napoletane.
«Ti piace Giorgio?» mi chiese Pamela.
«Può essere» dissi io sorridendo.
«Quel coglione lo hai lasciato perdere?» mi domandò ancora.
«Lo amo, ma devo dimenticarlo.» dissi.
«Come fai ad amare uno così?» mi domandò.
«Ci ho passato tre anni di vita, tutti i giorni, pensavo fosse per sempre.»
Dissi con tutta la sincerità in corpo.
Per il resto passai una serata stupenda.
«Il tuo amico é proprio carino comunque» dissi.
«Trattamelo bene, che é davvero bravo» mi rispose Pamela.
Poi a fine serata andai per pagare il mio the.
«No, ragazza te lo ha pagato quel ragazzo» mi dice il barista, indicandomi proprio Giorgio.
Io esco, imbarazzatissima e stupida dirigendomi verso Giorgio.
«Grazie mille, non dovevi, non ci conosciamo neppure» dissi.
«É il tuo compleanno, é giusto così, poi con me abituati, vizio le mie amiche ogni tanto» mi disse sorridente Giorgio.
«Grazie» mi limitai a risponde.
Questo ragazzo mi aveva davvero colpita, così gentile e carino, aveva fatto un gesto che nessuno aveva mai fatto prima.Ci pensai per tutta la sera.
Andai a casa da sola in auto contenta e spensierata, mi stavo prendendo la mia vita.Torno a casa e ricevo un messaggio:
«Ciao Jessica, sono un giornalista e per puro caso mi é capitato di vedere il tuo profilo Fb, sei bellissima.
Vorrei invitarti a sfilare in una sfilata con altre ragazze, sei d'accordo?»
Non sapevo cosa dire, mai mi sarei aspettata un messaggio così.
Ci avrei pensato, la notte porta consiglio no?Il giorno seguente, ci penso su e faccio leggere il messaggio a mia mamma.
«Ma, sei scema? Vai no, così ti diverti, magari diventi più sicura di te e fai vedere anche a quel coglione cosa si sta perdendo»
Effettivamente, non l'avevo vista in quel modo, andava fatta questa sfilata, anche come esperienza personale.
Risposi positivamente al giornalista e avrei incontrato tutti per un casting il giorno prima della sfilata ovvero venerdì pomeriggio.
Nel frattempo mi scrivo con Pamela che mi da il numero di Giorgio conosciuto il giorno prima.
«Jessica, trattamelo bene che é un bravo ragazzo.» mi raccomanda Pamela.
Inizio a parlarci, ed é davvero così.
Il giorno dopo sarebbe venuto a Varedo per vedermi.
"Di già" pensai, ma tutto ciò mi serviva per non pensare e andare avanti.
STAI LEGGENDO
I Hate And I Love You #Wattys2017
ChickLitUna storia d'amore differente, che partirà dalla fine. Perché a volte si capisce l'importanza di una persona solo quando la si perde. J. una ragazza innamorata che lotterà fino alla fine per riavere Federico, ma lui cadrà nelle braccia di un'altra? ...