Gelosie

70 8 3
                                    

Fino a quando..
Il cretino di Fede non decise dopo giorni dalla sua scomparsa di riscrivermi in piena notte.

«Jessica, brava vedo che non hai perso tempo» mi scrisse Federico.
"Questo è pazzo pensai."
«Allora prima di tutto, cosa stai dicendo? Secondo tu stai con quella, cosa vuoi da me? » risposi.
«Ho visto sotto casa tua la macchina di Andrea, poi io non sto con nessuno.» disse Fede.
«Cosa guardi sotto casa mia? Poi con chi eri ieri sentiamo?»
Io sapevo bene che era con Giada. Lo sentivo.
É una sensazione strana, ma sentivo quando era con lei.
«Non ti interessa» mi rispose.
«Senti tu sei pazzo, eri con quella cagna e ti preoccupi con chi esco io»

Volevo ucciderlo, solo l'idea che lei potesse toccarlo, baciarlo, avere il mio tutto, mi faceva morire.
Lui visualizzò e non rispose più.
Il giorno dopo sarei andata a correre nella speranza di poterlo vedere col cane, di poter stare con lui.
Ah già ho dimenticato un particolare, il cane lo aveva preso senza di me qualche giorno dopo l'allevamento.
Un bel incrocio illegale, che aveva acquistato.
Drago lo aveva chiamato, un incrocio tra un pastore cecoslovacco e un rottweiler.

«Jessica comunque quando vuoi puoi venire a vedere Drago, vieni pure da me.»
Aggiunse così all'improvviso.

Il giorno dopo andai a scuola, feci una guida e decisi di andare a "correre".
Mi misi a camminare intorno al viale con la speranza di vedere Fede, purtroppo non sapevo molto i suoi orari di lavoro, dato che era poco che aveva iniziato.

«Ciao Jessica» mi sentii chiamare.
«Ciao Silvia» risposi.
Silvia era la ragazza del post su Facebook a cui avevo risposto e con cui avevo iniziato a parlare.
«Che ci fai qui?» mi chiese Silvia.
«Una passeggiata,c'è un bel sole»

Iniziammo a parlare della sua bruttissima storia, era stata lasciata per un'altra, dopo un anno, solo che lei si era fidanzata con un quarantenne era un po' prevedibile che non sarebbe durata.
Ma, probabilmente lei ci credeva.
Io le raccontai che ancora non capivo, che ero ancora innamorata e che speravo dentro me che fosse solo un "momento" così.
Ci misimo d'accordo per incontrarci e magari farci una lampada insieme per prepararci all'estate.
Dopo circa un'ora Silvia andò via e io rimasi lì a leggere delle fotocopie di inglese che mi ero portata in borsa, dato che la maturità era sempre più vicina e non stavo facendo nulla da tempo ormai.
Dopo un po' mi raggiunse un ragazzo.

«Ciao, scusa il mio cane é un po' stupido»
Io mi misi a ridere questo piccolo Spiz correva e girava intorno alla propria coda e mordendosela proprio affianco a me riempiendomi di terra.
Io mi avvicinai al cagnolino.
«Posso?» chiesi al ragazzo facendogli segno che avrei voluto accarezzarlo.
«Certo, é un fesso sto cane, se mi entrano i cani in casa lui li lecca invece che abbaiare» disse serio.
Io risi e gli sorrisi accarezzando il piccolo spiz.
«Io mi chiamo Marco, lei invece Asia» disse il ragazzo indicando il cane.
«Piacere Jessica»
«Vieni spesso qui?» disse Marco, con il suo accento Tarantino marcatissimo.
«Ultimamente, tu?» risposi.
Marco non era brutto, moro, occhi scuri, abbastanza alto, ma non era particolarmente bello, normale diciamo.
«Tutti i giorni alle 18, vieni anche tu, almeno posso parlare un po' »
Ma, la sua frase fu interrotta.

«Ciao Marco» disse una voce molto familiare alle mie spalle.
Mi girai era Federico che mi guardava anche malissimo.
Loro due si salutano, ignorai completamente Marco e andai subito verso Federico.
«Ciao» dissi e andai subito ad accarezzare Drago che era un cucciolotto.
«Ciao, brava fatti tutti i miei amici, pure lui?» disse Federico.
«Ma, cosa dici? Perché fai così? Poi non sapevo lo conoscessi»
«Dai vai da lui, vi ho interrotti»

Fede decise di dirigersi in una parte del viale che odiavo.
Il viale della Villa Bagatti, era alberato, si vedeva appunto la Villa ottocentesca che mi ha sempre affascinato, anche se all'interno non si poteva accedere, se non in occasioni speciali scelte dal comune, dato che ormai era il proprietario.
Alla metà del viale si accedeva a un condotto con erba alta e incolta e dopo un breve percorso potevi raggiungere il Parco "Grugnotorto" che era adibito principalmente per camminare o biciclettare.

Ecco, Fede si diresse nel condotto con erba incolta.
Lo seguii.
«Vai da lui, non seguirmi, non ti amo e non ti voglio più»
Io iniziai a piangere, quelle parole mi fecero più male di qualsiasi ferita.
Il suo modo così cattivo e arrogante, non era mai stato così.
Lui nel vedermi piangere non solo non provava nulla, ma anzi sembrava contento.
Io mi avvicinai con le lacrime al suo cane e dissi:
«Spero che di te non ti disfi come fai con le cose e con le persone»
«É tutta colpa di quella troia» dissi dopo.
«Sì, ma non è troia» mi rispose.
«La difendi pure?» dissi ancora più afflitta.
«È una brava ragazza, é vergine» mi disse.
«Ma, cosa cazzo dici? Una che é fidanzata da quattro anni e se la fa con te, come fai a crederle? Poi anche io ero vergine Coglione!» dissi urlando e piangendo quasi convulsamente.
Lo seguii fino a casa, volevo non so nemmeno io che risposte, non volevo credere che tutto ciò potesse succedere a me.
«Jessica vai a casa, non voglio sapere nulla di te, esci pure coi miei amici, però devi farli aspettare 6 mesi prima di farti scopare come hai fatto con me» disse ridendo, mentre io piangevo.
Questo non era il Federico che conoscevo, dopo oggi dovevo arrendermi, non potevo sopportare altro.
Ma, il giorno dopo..

I Hate And I Love You #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora