Avevo in mente di uscirci, non tanto per lui, ma per ammazzare l'orgoglio di Federico.
Dovevo farlo impazzire ora, so che avrei rischiato di perderlo del tutto, che magari mi avrebbe odiato,ma io lo volevo, dovevo provarle tutte per capire se ci teneva.
Fui sincera, perché esplicai il mio piano anche a Sebastiano, che accettò.
Saremmo usciti. Anche se avevo un po' paura di cosa sarebbe potuto succedere nella testa di Federico, non volevo pensasse fossi "troia", non sarei mai andata con un altro, per non so quanto, lo amavo.Giorni dopo iniziai subito a guidare, a fare pratica.
E un giovedì decidemmo di andare io, Riccardo, Manuel e alcuni colleghi di Manuel al Sio caffè. Di giovedì dato che l'1 maggio eravamo a casa in ferie e in questa discoteca si ballava bachata e salsa.
L'idea non mi piaceva, la musica da vecchi dovevamo ballare.
Che poi, ballare? Io che sono un tronco e non sapevo nemmeno cosa fosse la salsa e la bachata, ma piuttosto che stare a casa, tutto.
Poi con loro mi sarei divertita.Andammo a Milano, zona Bicocca.
Entrammo, vi erano delle luci un po' soffuse, vi era tendenzialmente il colore rosso, c'era tanta gente ed era giovedì.
Appena arrivammo Manuel mi presentò subito i suoi colleghi : Roby, Jury e altri due di cui non ricordo i nomi.
Iniziarono ad andare in pista, Jury si muoveva benissimo, era un ragazzo magrolino, non tanto altro, pieno di piercing e tatuaggi cosa che adoravo in realtà.
Roby non era brutto, ma un po' insignificante, ballava solo con quelle poco vestite e che si dimostravano più disponibili diciamo.
Io e Manuel rimanemmo affascinati da come ballavano, altro che ballo per vecchi.
Beh non tutti erano giovanissimi obiettivamente, ma la musica la sentivo nel sangue.
Riccardo anche era affascinato, ma a lui non badavo molto, perché era succube di Manuel, tutto ciò che quest'ultimo diceva per Riccardo era legge.Come mi girai però..
Accade una cosa, o meglio vidi una persona che mai avrei voluto.
Vidi proprio Federico, con tutti i posti in Brianza e a Milano che esistono, era lì, di giovedì tra l'altro, in un locale di musica latina.
Quante possibilità c'erano di incontrarlo proprio lì? Nessuna.
Lui rimase sconvolto appena mi vide, si girò dall'altra parte, non voleva vedermi.
Io rimasi malissimo, Manuel e Riccardo lo salutarono e rimasero male per me.«Jessica, stai bene?» mi chiese Manuel.
«No, Manu.» risposi fredda, non sapevo dire altro.
Poi quel giorno, proprio il 30 aprile avremmo fatto tre anni, avremmo dovuto festeggiare il nostro anniversario.
Poi pensai a una cosa, la troia non c'era, lui era con due mai visti che mi stavano mangiando con gli occhi, quella sera ero anche incredibilmente bella. Per lo meno per una volta mi sentivo anch'io così.
Allora perché non puntare tutto sul destino?Lo cercai per tutto il resto della sera, ma nulla.
Gli scrissi un messaggio, me ne fregavo di tutto e tutti in quel momento.«Federico devo parlarti urgentemente dove sei?» Ma, nessuna risposta.
Lo chiamai.La serata finì tornai a casa e lui finalmente mi scrisse, erano quasi le 3, praticamente non avevo mai fatto così tardi.
«Ok, Jessica, ma sto tornando ora.»
Io ormai ero salita su, ero nel letto in pigiama.
Ma, fa nulla.
Corsi in bagno mi truccai, i capelli erano ancora liscissimi, misi il vestito di prima, le lenti a contatto Blu, le calze nude e i tacchi.
Ero impazzita.«Jessica cosa cazzo fai?» mi dice mia madre cercando di non svegliare mia sorella Clarissa e mio padre.
«Mamma é una cosa lunga, c'era Federico lì al Sio, ora devo scendere giù a parlargli.»
«Ma tu, un minimo di dignità ce l'hai, non ti fai schifo da sola?»
Quelle parole, facevano male, ma mai quanto ciò che provavo senza Federico.
Nessuno lo può capire probabilmente.
Andai giù di corsa quando mi avvisò che era sotto casa mia.«Jessica.. Vedo che da quando sei single sei ancora più figa.» mi dice Federico rimanendo serio.
Indossavo un vestito blu elettrico, con un piccolo spacco sulla coscia e una scollatura notevole sul seno, che potevo permettermi non avendone molto.
«Grazie, lo prendo come un complimento. Sono appena arrivata anch'io, la tua amata dov'era?» chiesi di botto, a bruciapelo. Le pugnalate le gradivo subito.
«Non l'hanno fatta entrare, sono entrato da solo..» disse Federico.
«A me non mi avresti mai lasciata da sola..» dissi quasi pensando ad alta voce.
«Ovvio, di lei non mi frega nulla.»
«Allora perché vuoi negare le cose? Oggi avremmo fatto 3 anni, invece di festeggiare eri con lei, quante possibilità avevamo di trovarci lì? Oggi poi..»
«Nessuna,Jessica» disse guardandomi con uno sguardo spento.
«Eh allora Federico, é il destino che ci vuole fare stare insieme, tu che dici che lasci tutto al destino, che é colpa sua se ci siamo lasciati. Lui sta dicendo il contrario.» dissi tra lacrime, giocandomi la carta del lavaggio del cervello.
Si avvicinò mi diede un bacio a stampo e disse:
«Sai che 5 minuti fa con queste labbra stavo limonando con Giada..» mi disse scherzoso.
Io non stavo ridendo però, presi e me ne andai.
Lui mi afferrò la mano e disse..
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I Hate And I Love You #Wattys2017
ChickLitUna storia d'amore differente, che partirà dalla fine. Perché a volte si capisce l'importanza di una persona solo quando la si perde. J. una ragazza innamorata che lotterà fino alla fine per riavere Federico, ma lui cadrà nelle braccia di un'altra? ...