Capitolo 12

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"Credo che tu possa farcela, davvero. È facile"

Il ragazzo si grattó la nuca, inebetito. Aveva scelto di continuare Pozioni per seguire gli altri Serpeverde.

Rose scosse la testa e sbuffó. "Va bene, forse no"

Tiger alzò lo sguardo dal pavimento appena in tempo per guardare Blaise che discuteva animatamente con Nott. La sua camicia si alzava e si abbassava, mettendo in mostra l'addome scolpito.

Rose seguì lo sguardo del ragazzo e sorrise. "Oh. Sei... Uhm.. Gay?"

Tiger annuì con insicurezza. "Non dovresti essere imbarazzato, davvero. Nel mondo magico l'omosessualità é decisamente più accettata del mondo dei babbani"

Tiger la fissò inebetito. "Lascia perdere" Rose ghignó maliziosa. "Hai il ragazzo?"

"Si" ammise lui con un sorriso. Un grosso e goffo ragazzo, con la faccia incredibilmente stupita e fuori luogo si avvicinò ai due.

"Oh. Oh si, certo. Goyle" disse Rose.

Un sorriso spuntò sulle sue labbra di Tiger appena Goyle si sedette accanto a lui. Rose si sentì immediatamente di troppo, così salutò entrambi con grazia e gentilezza, lasciandoli stupiti.

A Serpeverde erano gli unici estremamente stupidi e incompetenti, è vero, ma a lei non piaceva il modo che avevano gli altri di trattarli. Le era stato insegnato che la cortesia e le buone maniere erano il miglior modo di esprimere un concetto, anche la disapprovazione. Non vedeva il motivo di trattarli male.

Camminó velocemente per i corridoi di Hogwarts finché un gruppo di fastidiosi Grifondoro le si parò davanti. Lei non poté che pensare che la sua giornata fosse drasticamente peggiorata.

"Lihley" salutò la ragazza, con un veloce cenno del capo.

"Granger" ricambiò lei divertita.

"Piantala di fare quel sorrisino, sembri Malfoy. Credo che tu abbia passato davvero troppo tempo con lui" sbottò sua sorella.

"Ti conviene vedere con chi passi il tempo tu, Victoire" scattò Rose sulla difensiva.

"Perché siamo qui?" " sussurrò Weasley, in un bisbiglio udito da tutti i presenti."Lo vedete anche voi, giusto? È come tutti gli altri"
La Granger lo fulminó con uno sguardo, e il rosso si fece indietro.

"Fantastico, una riunione di famiglia" commentó sprezzante. "Cosa volete?"

"Che sparisci dalla nostra vista, piccola -"

"Ron!" strilló Hermione. Sbuffò contrariata, prese Weasley per un braccio e lo trascinò via. Per un secondo Rose provò compassione per lui.

"Rose" inizió sua sorella. "Voglio solo parlare con te. Civilmente"

Rose la fissó con aria accusatoria. "Non con lui"

"Che cosa?" Harry sgranó gli occhi.

"Certo che no" ribatté Victoire. "Lui resta qui"

"Credi che ti ucciderei se non ci fosse lui a proteggerti? Cos' è, adesso hai bisogno di una guardia del corpo?" Rose sbuffó. "E poi, ti devo davvero ricordare che sei tu ad avere bisogno del mio aiuto, non io del tuo"

Victoire alzó gli occhi al cielo e fece un breve cenno del capo, indicando a Potter di andarsene.
Lui scoccò a Rose un'occhiata diffidente, che lei ricambiò con una divertita. Probabilmente si chiedeva come facevano ad essere sorelle. O forse si ricordava del loro strano incontro, la prima notte di scuola.

"Non puoi averlo detto a Potter" ringhiò appena se ne fu andato. Certo, lei lo aveva detto a Malfoy. Ma era tutta un'altra storia.

Victoire fece quella faccia da Proprio-Non-Capisco che Rose odiava. "Che significa, scusa?"

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