Capitolo 37

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"I tuoi genitori ti staranno cercando" osservó cautamente Rose. "Saranno preoccupati per te"

Erano ancora nascosti nel bagno; si sentivano quasi protetti, lì, lontani da tutto. "Forse" concesse Draco. "I tuoi?"

"Sono spariti e non li voglio cercare"
Circa mezz'ora prima i rumori e gli strilli erano cessati per un secondo avvertimento di Voldemort. Avevano provato a scappare fuori, ma c'era gente che correva ovunque e a dir la verità non volevano allontanarsi dal bagno dei Prefetti per raggiungere il resto dei Mangiamorte. Rose sospiró. Chissà dov'era sua sorella... "Aspetteremo la fine della guerra?"

"Non so neanche da che parte stiamo"

Rose fece un sorriso amaro. "Dalla parte dei vincitori"

Draco avrebbe voluto ridere, ma non riusciva. E neanche Rose.

Fu in quel momento la porta del bagno si frantumò. Rose e Draco scattarono in piedi, le bacchette tese verso i due ragazzi apparsi davanti a loro.

"Malfoy?" La Granger era visibilmente stupita di vederlo e ancora di più vederlo insieme a..

"É la sorella di Tori" la voce di Ron era carica di incredulità. "Che cosa ci fate qui?"

"Già, essere riconosciuta come la sorella di una Grifondoro era proprio quello che volevo" replicò Rose sarcastica.

Draco la guardò sorridendo alla battuta e a Hermione non sfuggì quello sguardo. Quel gesto gli era venuto così spontaneo che la ragazza ne era stupita e, nonostante la guerra e nonostante lui fosse apparentemente in bilico tra i due schieramenti, si sentiva felice per lui.
"Voi dovreste essere con Voldemort" fece notare.

"Già, be' - voi avete le bacchette puntate contro di noi. E due Mangiamorte che passano in mezzo alla Sala Grande dove piangono un centinaio di persone non passano inosservati" ribattè Draco con un ghigno sarcastico sul viso. Ma la sua postura era rigida e si capiva che non era rilassato come dava a vedere.

Hermione non diede segno di cedere. "Dovremmo credere che voi due siate dalla nostra parte?"

"Non ho detto questo, Granger"

"Bastardo doppiogiochista" sputó Ron. Fece per avventarsi su di lui, ma la sua ragazza lo trattenne. Sapeva che era sconvolto dalla morte di Fred e Harry non si trovava più...

"Attento, Weasley" lo ammonì Draco. Ma il suo ghigno si era allargato.

"Che state facendo qui?" Rose non riusciva a distogliere lo sguardo. C'era qualcosa di strano, in loro. "Non dovreste curare i vostri feriti?"

L'espressione di Ron Weasley cambió all'istante. Hermione lo guardò con amarezza e notò che avevano gli occhi rossi e cerchiati di pianto. E Rose, anche se non conosceva entrambi minimamente, capì che avevano perso qualcuno che gli era caro. Si sentí male al pensiero che fosse anche colpa loro, perché erano Mangiamorte - nella vittoria e anche nella sconfitta, anche se non avevano fatto nulla di concreto.

Abbassò la bacchetta e Draco la guardò sbigottito. "Mi dispiace" disse rivolta a Ron, gli occhi puntati sul pavimento. Poteva quasi sentire il debole sorriso di Hermione Granger su di lei.

Ron sembrava stupito ma troppo scioccato per ribattere. Fece un cenno brusco del capo in risposta, ma abbassò la bacchetta e Hermione seguì il suo esempio. Draco sospirò rumorosamente, infilò la bacchetta nella tasca interna della giacca con un movimento rapido del polso e si appoggiò ad un muro. Rivolse lo sguardo fuori dalla finestra; le prime luci del giorno illuminavano il giardino distrutto della scuola.

E di nuovo quella voce fredda e acuta che sembrava provenire direttamente dai muri invase le orecchie di tutti, cattiva e oscura.

Harry Potter é morto. É stato ucciso. Stava fuggendo per mettersi in salvo mentre voi davate la vita per lui. Vi portiamo il suo corpo a dimostrazione che il vostro eroe é caduto.

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