Capitolo 28

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Rose si rese conto di che ore fossero solo pochi minuti prima di mezzanotte. Non aveva intenzione di restare con Mathias, ma il ragazzo aveva la strana capacità di incantare le persone. E lei era incantata dal suo carisma e dalla sua ironia, dal modo sicuro con cui si muoveva. Non era elegante come Draco, aveva una bellezza e una sicurezza selvaggia.

Ma Rose era rimasta cosciente di se stessa, almeno in fondo, e aveva investigato sul nuovo ragazzo con discrete domande indirette.

Venne a sapere che era un Corvonero quando frequentava Hogwarts. Aveva vent'anni, e questo era stato difficile da indovinare.

Ma Rose non era completamente sicura che lui fosse mai stato ad Hogwarts. Lo capiva dallo sguardo vagamente perso che adottava quando parlavano delle lezioni, dei professori, dei silenziosi corridoi... forse sperava di sembrare assorto in ricordi felici, ma agli occhi di lei passava per semplice confusione.

Così quando vide un delfino argentato volare veloce nella sua direzione inventò una scusa e sgusciò in bagno. Non si poteva fidare totalmente di lui.

Il flessuoso delfino arrivò in bagno e iniziò a parlare con una voce acuta e invadente:

Draco non sta bene, l'ho appena visto in giardino. Forse dovresti andare a controllare e togliere le mani di dosso a Mathias.

Rose alzò gli occhi al cielo e sfrecciò fuori mentre il Patronus si dissolveva in uno sbuffo di polvere argentata. Corse per i giardini del Manor, immersi nel buio più totale. "Rose! Ti ho cercato ovunque" disse una voce che, dopo due ore, ormai le sembrava familiare.

"Già, io - stavo facendo una passeggiata" mentì lei.

Mathias fece una smorfia. "Forse non dovresti fare una passeggiata da sola al buio con un vestito come quello. Insomma, i Mangiamorte.... non sono proprio belle persone, e qui ne è pieno"

Rose inarcò le sopracciglia. "Si, certo. Puoi andare, ora. Non ho bisogno di una guardia del corpo"

"Come vuoi, principessa" Mathias le sorrise, un sorriso freddo come il ghiaccio. E Rose seppe per certo che quel soprannome non aveva nulla di dolce. "Immagino che ci vedremo ancora"

Rose annuí, rigida sul posto. Quel ragazzo aveva qualcosa di strano, la stessa luce che aveva il suo ghigno quando la salutó per andarsene, finalmente, per davvero.

La ragazza camminó per un po' nel buio, mentre i pensieri le turbinavano nella mente, finché un rumore di qualcosa che cadeva dalle scuderie la distrasse.

Corse verso quel punto e vide Draco seduto sul prato perfettamente curato. Aveva il volto leggermente arrossato ed era rivolto verso la luna, che illuminava i suoi capelli chiari con raggi argentei. "Draco?" lo chiamó.

Il ragazzo si voltò verso di lei con una lentezza spaventosa. Rose vide con orrore che teneva in mano una bottiglia vuota, con tracce rosate sul fondo. "Hai bevuto?" chiese. Era stupita del fatto che a Malfoy Manor fosse così facile trovare della vodka. Dannazione, quel posto era pieno di Mangiamorte e Draco era riuscito anche ubriacarsi.

"Può darsi" disse lui. Aveva una voce impastata e spenta.

"Andiamo" Rose sospiró. "Ti porto in camera"

Draco fece un rumore di protesta. "Non ti sei giá portata quel ragazzo in camera?"

Rose lo guardó. "Quale ragazzo?"

"Mathias"

"Oh, Draco, smettila. Sei ubriaco"

"Già, certo, sono stato abbastanza lucido da vedere che gli hai sbavato dietro tutta la sera" biascicó Draco. Sbattè le palpebre, come se non sapesse bene cosa stesse facendo. "Probabilmente perché é palestrato, pieno di muscoli e-"

E Rose lo zittì con un bacio. Draco rimase rigido all'inizio, ma poi ricambiò, sfiorando con la lingua il labbro inferiore di Rose. Sapeva di vodka alla pesca e di alcool, un sapore forte e deciso ma anche dolce. Si staccarono ansimando."Non puoi pensare che lui mi piaccia, Draco..."

"Lo so" Draco, a dispetto dell'alcool, si produsse in un ghigno. "Ami solo me" 

Rose si mise a ridere. "Andiamo, ti riporto in camera tua" decise. Gli passò un braccio sotto le spalle e lui tentò di reggersi in piedi appoggiandosi a lei.

Camminarono così, attenti a non farsi vedere da nessuno, con i capelli biondissimi e morbidi di lui che le solleticavano le dita. Rose notò che ogni tanto ridacchiava senza motivo, e poi crollava e lei doveva rialzarlo. E un paio di volte era caduta anche lei, e Draco aveva provato ad alzarla ma era talmente stordito che era caduto vicino a lei, senza dimenticarsi di fare qualche suo tipico commento sarcastico. E Rose aveva pensato di arrabbiarsi, ma la situazione era già così tremendamente imbarazzante che le risate di Draco che le arrivavano alle orecchie le facevano dimenticare di tutti i dolori del mondo. E allora rideva anche lei, una risata così spensierata che si stupiva da sola. "Siamo arrivati" disse lei appena Draco si fu buttato sul letto.

"Perché non resti con me?" chiese con voce supplicante come quella di un bambino. Le afferrò il polso, con tutta l'intenzione di non lasciare la presa.

"Sei ubriaco"

"Questo lo so, ma mi passerà" Rose fece una smorfia. "Non ti faccio del male"

"Lo so" rispose cautamente Rose.

"Non ti farei mai del male, Rose"

Rose sorrise quasi timidamente. Il Draco ubriaco le piaceva. "Sei bella quando sorridi"

"E tu sei troppo onesto quando sei ubriaco" lo riprese lei.

"Touchè" commentò Draco.

Rose si mise a ridere e lui la guardò compiaciuto. Farla stare bene era qualcosa che faceva stare bene anche lui, anche da ubriaco.

"Quindi dormi con me?"

"Non dormo con nessuno che sappia di alcool come te in questo momento"

"Non è giusto"

Rose alzò gli occhi al cielo e sorrise. Non avrebbe più visto il suo ragazzo in uno stato così terribile.

"Torno tra poco a vedere come stai" gli promise.

Draco mise il broncio. "Rose?" la chiamò appena stava per varcare la soglia della porta.

"Si?"

"Non me lo dai il bacio della buonanotte?" le chiese con un ghigno.

Rose scosse sorridendo ma si avvicinò a lui. Gli posò un delicato bacio a fior di labbra e sparì nel buio del corridoio freddo e deserto.

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