Le due settimane delle vacanze di Natale passarono ad Hogwarts, e i giovani maghi si trovarono di nuovo catapultati sui libri.
Draco, dopo l'ennesimo fallimento dei suoi piani, non si sentiva troppo dispiaciuto per Weasley.
Certo, se fosse morto con il suo vino avvelenato l'avrebbe avuto sulla coscienza per il resto della sua vita. Ma il semplice fatto che Potter, lo Sfregiato, con un atto di estremo coraggio fosse riuscito a salvare il suo migliore amico... Ecco, gli dava fastidio.
Non riusciva ad ammettere che in realtà fosse sollevato dal fallimento del suo disastroso piano.
La morte di Silente non sarebbe stata solo un fastidioso attacco alla purezza della sua anima già nera e distrutta per metà, logorata dai risentimenti, ma anche una scusa per abbandonare Hogwarts.
Perché Draco sapeva benissimo cosa sarebbe successo, e lui, malgrado tutti i sui sforzi non voleva lasciare Hogwarts, perché non voleva lasciare la ragazza che tanto infestava i suoi sogni migliori e i suoi incubi più bui.
Draco Malfoy non voleva lasciare Rose, proprio adesso che stava andando tutto bene.
Con lei era felice, questo bastava. Non doveva ricorrere a stupide bugie per giustificare il suo comportamento strano, perché lei non faceva domande. Si limitava a guardarlo con un cipiglio interrogativo, poi scuoteva impercettibilmente la testa e lasciava perdere.
Draco allora la baciava con trasporto, appena erano finalmente soli. Forse per ringraziarla, forse per sfogarsi.
Ovvio che non le avrebbe mai detto nulla sul suo essere Mangiamorte. Che poteva fare? Lei non era pronta, si ripeteva. E poi non era nulla di serio.
Solo uno scambiarsi di baci fugaci, intensi ma che trasmettevano la sicurezza di cui entrambi avevano bisogno per superare la giornata.
Solo questo.
* * *
Si sveglió affannato dopo l'ennesimo sogno in cui si trovava in rapporti decisamente tendenti all'intimo con una certa ragazza che gli era entrata nella testa. La mattina trascorse in fretta, fin quando non arrivò in sala grande per osservare il consueto scambio di abbracci che avveniva sempre al ritorno delle vacanze.
Vide Pansy che riabbracciava Rose e non poté fare a meno di pensare che avrebbe voluto essere al suo posto. Perché doveva essere sempre così difficile? Tutto, nella sua vita, non andava come voleva lui.
Senza pensare prese posto vicino a Blaise. "Le selezioni sono oggi pomeriggio" lo informò.
Draco lo guardò, soppesando la possibilità di ignorare la proposta dell'amico. Ma forse avrebbe potuto ricominciare, il Quidditch era forse l'unica cosa che gli piaceva davvero.
Annuì con un cenno brusco del capo e si avviò alla lezione successiva.
* * *
"Draco!" salutò Pansy.
"Pansy" ricambió lui.
La ragazza fece una smorfia e lo abbracció con slancio, meritandosi le occhiate sospettose delle Serpi.
"È come pensavo" sussurrò. I suoi occhi brillavano come quelli di una pazza.
"Cosa?" chiese piano Draco. Cercò di ricordarsi cosa bisognava fare con un pazzo.
"Niente di importante" Pansy aveva un sorriso furbo. "Come stai?"
"Bene"
"Bene" ripeté Pansy. "Non puoi dirmi che Rose non c'entri nulla"
"Che cosa?"
"So che hai fatto sparire il compito di Trasfigurazione di Daphne" disse lei con voce neutra.
"Come diavolo fai a saperlo?"
"Oh, Draco. Lo sai, a Serpeverde le voci girano"
"Si, be'- non mi interessa"
Pansy sorrise, e vide con la coda dell'occhio che lo stava facendo anche lui. "È una bella cosa"
"Vuoi smetterla di parlare in codice?"
"Solo se tu la smetti di dire che lei non ti piace"
"Questa - questa è una cosa stupida. Non so cosa tu stia architettando nella tua contorta mente perversa"
"Non vorresti saperlo"
Draco le lanció un'occhiata irritata. "Devo andare a prepararmi"
"Per cosa?"
Il ragazzo ghignó. "Le selezioni di Quidditch"
* * *
"Sei qui per quale ruolo?" chiese il capitano.
"Cercatore" rispose Draco cercando di mettere nella voce tutta la convinzione possibile.
"Va bene, Malfoy" il ragazzo sospiró con aria seria. "Premettendo che il cercatore adesso é Baddock, che fa schifo, se dimostrerai anche solo di saper prendere un boccino sarai dentro"
Draco annuì e saltò agilmente in sella alla scopa.
L'aria fredda di fine gennaio scompigliava i capelli biondi del ragazzo, che non sembrò curarsene. L'adrenalina percorreva il suo corpo e gli entrava nelle vene. Una sensazione di libertà e sicurezza pervadeva il suo corpo, la sensazione che provava solo quando era in volo.
Chiuse gli occhi, concentrandosi nel non pensare a nulla. Liberó la mente e si rilassó totalmente di fronte alla disarmante sensazione di essere felice.
Riaprì gli occhi e il mondo sembró precipitargli addosso, ma lo ignorò. Vedeva di sfuggita i portieri che bloccavano la pluffa e i battitori che si allenavano a tirargli contro i bolidi.
Li schivó facilmente e notó uno sfarfallio dorato sulla torre di Corvonero. Si diresse velocemente verso quel punto e allungò il braccio per afferare il boccino, che sferzava l'aria con le ali veloci.
Il boccino d'oro volò sugli spalti vuoti dei professori e si innalzò in aria. Draco salì con lui e scese di colpo quando lo fece il boccino, ascoltando con una punta di compiacimento i gridolini dei pochi spettatori.
Scese in picchiata come un falco fa con la sua preda, guadagnandosi lo sguardo attento del capitano. Era quasi vicino alle tribune, quasi vicino ad afferrare il boccino, quando vide due occhi scuri che lo fissavano divertiti.
Si riscosse dallo stato di trance che provava ogni volta che quegli occhi si incastonavano nei suoi e continuó a scendere in picchiata verso il punto in cui la ragazza era seduta.
Si fermó a dieci centimetri dal suo viso e afferrò il boccino d'oro. Quando abbassò la mano, lei lo guardava. "Complimenti, Malfoy" sussurrò divertita.
Draco ricambiò il sorriso, improvvisamente ignaro delle attenzioni del capitano o di qualsiasi altra distrazione. Si dimenticò del fatto che avevano deciso di non uscire allo scoperto, Baddock aveva già provato a portargliela via e Blaise di sicuro ci aveva pensato e- diamine, sopportare sette minuti con la consapevolezza che Nott fosse solo con lei non era stato facile. Era ora che tutti sapessero che era sua, e non dovevano avvicinarsi...
Si concentrò su di lei, sul pungente profumo di rosa che sentiva perfino da lì, sui suoi occhi scuri.
"È stato facile, Lihley" mormoró con un ghigno.
Si avvicinò con uno scatto della scopa e catturò le sue labbra in un bacio possessivo. Le sue screpolate dal vento entrarono a contatto con quelle di Rose, morbide e delicate. Una sensazione di calore e felicità gli invase il basso ventre, provando una sensazione di piacere che non sapeva di poter provare ancora. Si concentrò per un attimo sul vento che sembrava essersi bloccato mentre era ancora in aria, sulle mani di Rose fra i suoi capelli, il sapore di menta di lei, senza pensare troppo agli sguardi dei curiosi.
La ragazza si staccò lentamente e lo guardò stupita. Era chiaro che non se lo aspettava, ma a Draco piaceva sorprenderla.
Ricambiò con un ghigno spavaldo e si alzò elegantemente in volo, consegnando al Capitano il boccino.
"Meno scenate, Malfoy" il ragazzo aveva un sorriso di sfida sul volto. "Sei dentro"

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She saved me.
FanfictionA tutte quelle ragazze chiuse in se stesse, che pensano di non avere nessuno di cui fidarsi. A quelle che sono state sole per molto tempo. A quelle che non credono al vero amore. A tutti quelli che pensano che Draco sia cattivo. Questa storia é un i...