Wanda si fece avanti in una vestaglia che le copriva a mala pena le cosce magre, con quei capelli lunghissimi che superavano la metà schiena e sembrava che portasse un mantello, come Thor.
-Oh, scusate... non volevo interrompervi!
-Prego, unisciti al duo degli alcolisti insonni! Abbiamo catastrofismo, malinconia e... Da bere! - Stark si alzò e si indirizzò verso il banco. Cedette la bottiglia nelle mani della ragazza. - Attenta a non lasciarla incustodita: quella lì si beve anche il vetro!
-Grazie, ma sono a posto così. - disse Wanda, accennando un sorriso timido. Posò la bottiglia sul banco, riluttante. Si sedette su uno sgabello.
-Non puoi unirti al club degli alcolisti se non bevi.
-Magari vuole tenere la mente lucida per torturare qualcun altro... - infierì Astrid, con un filo di cattiveria vendicativa che non si curò di ammortizzare.
Stark sbattè il bicchiere sul lavandino.
-Possibile che devi sempre rovinare tutto?
-Ops! Mi è sfuggito.
-No, ha ragione.
Wanda si voltò verso Astrid, incassando lo sguardo meschino con colpevolezza.
-Non c'è sollievo al dolore che ti ho provocato. Sono profondamente rammaricata.
-Io ti perdono.
Stark e allineò tre bicchierini sul banco. Wanda sventolò una mano in segno di rifiuto.
-Oh, avanti! Non ti fa niente! - assicurò lui, mentre il beccuccio della bottiglia riempiva il vetro di un liquido di cui si notava solo il bordo. Scambiò un'occhiata all'asociale e preparo uno shot anche per lei, come un ricatto psicologico. Astrid alzò gli occhi al cielo, sbuffò rumorosamente.
-Come? Hai detto qualcosa?
Si sedette ad uno sgabello di distanza dalla Strega. Avvicinò il bicchierino davanti a sé. Eluse lo sguardo di Tony, il quale lasciò correre l'ultima bambinata e alzò il proprio bicchiere in aria.
-Al club degli insonni.
I bicchieri di Wanda e di Stark tintinnarono l'uno contro l'altro. Astrid lanciò loro un'altra acida occhiataccia.
-Cin! - Stark fece suonare anche il suo bicchiere, senza perdere il contatto visivo con quei pozzi pieni di un sentimento corrosivo.
Astrid bevve tutto, come se non la esumasse dall'escludersi dal gioco.
-Tutto d'un sorso. Non lo senti nemmeno. - assicurò Tony a Wanda che fissava il liquido trasparente come incapace di bere. - Guarda, ti fa vedere lei. - riprese la bottiglia e riempì di nuovo il bicchiere vuoto di Astrid, una luce di sfida negli occhi.
Astrid, per ripicca, allontanò il bicchiere con due dita. Rifiutò la concorrenza di una gara di simpatia in cui aveva perso in partenza.
-Passo.
Scese dallo sgabello. Aggirò il bancone e si eliminò con sdegno. Fece un salto in camera per infilarsi gli anfibi. Imprecò mentre i piedi non collaboravano e i lacci non volevano collaborare. Anche gli oggetti ce l'avevano con lei.
Sentiva la rabbia salire e diventare incontenibile. Non era servito stare lontano dell'alcol e seguire uno stile di vita più sano. La ferita dell'ingiustizia era rimasta addormentata per tutto il tempo. Ora faceva di nuovo capolino e premeva sulle altre ferite per farla scoppiare. Ne aveva abbastanza di tutti loro. Ne aveva abbastanza del Capitano e dei suoi criteri intransigenti, ne aveva abbastanza di Natasha che riusciva sempre a farla uscire dal suo scudo confortevole di insensibilità, ne aveva abbastanza di Tony Stark che ammiccava a qualsiasi donna gli passasse davanti e che la stava prendendo in giro da mesi.
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Neve E Cenere | MARVEL ❶
FanfictionAstrid non è un'eroina e non si aspetta che il mondo la acclami. È anarchica, polemica, insubordinata, curiosa ed impulsiva. La rabbia e il fuoco scorrono nelle sue vene come il sangue per i comuni mortali. Dopo la sua cattura, si trova a dover sceg...