54 . Ordini dall'alto

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Lo scudo si staccò dal tronco e sfrecciò nella direzione opposta da quella da cui era arrivato. Astrid si voltò per seguire il suo tragitto. Capitan America lo afferrò al volo. Era in borghese, niente tuta, ma lo stesso ad Astrid apparve come un miraggio. Corse zoppicando mentre lui le fissava la maglia.

-Non è niente. È saltato qualche punto.

Astrid salì sulla moto dietro di lui. Un elicottero passò sulle loro teste perturbando la quiete delle fronde.

Steve accelerò, le ruote spinsero la neve e la terra alle loro spalle. Sfrecciarono nel bosco, rimbalzando sulle dune, schivando i tronchi e gli arbusti. La ruota posteriore slittò alla curva di una strada sterrata che portava in centro città.

Steve guardava di continuo lo specchietto, aspettandosi di scorgere qualcuno dietro di loro. Provò a cambiare corsia, accelerò, ma nessuna delle auto in corsa alle loro spalle sembrava intenzionato a pedinarli. Dopo una decina di chilometri, svoltarono, scesero verso una stradina secondaria e si fermarono davanti ad un magazzino abbandonato.
Astrid non gli chiese che cosa stessero facendo lì, ma quello sguardo torvo cominciò ad influenzarla.

-Mi chiedo perché non ci stiano seguendo.

-Forse non ci hanno visti. Riesci a scendere?

Astrid si aggrappò alle spalle del ragazzo e scavalcò emettendo un gemito di dolore. Allungo la mano in uno "stop" precedendo la preoccupazione dell'altro.

-Non è niente, te lo assicuro.

-Fammi vedere.

-Sto bene.

-Hai la maglia zuppa di sangue, Astrid, mi stupisco che tu sia ancora in piedi. Devo capire se mi svieni da un momento all'altro.

Astrid sbuffò e si alzò la maglia senza scoprire troppo.

-Avresti dovuto cambiarla quando eri a casa, così non ti sarebbero saltati i punti.

-Mi sono dimenticata.

-Giusto, eri più interessata a scappare via con Loki.

-È apparso dal nulla, mi ha chiesto se volevo vedere Tony e io ho accettato. Tutto qui. Fine della storia. Ero preoccupata.

-Anche io lo ero! - scattò il Capitano con rabbia - Finchè eri moribonda ti sono servito e alla prima occasione hai creato un altro guaio.

-Volevo solo raggiungervi. Ho solo trovato un modo alternativo. Non farne una questione personale.

-Ti credi più furba di tutti, vero?

Astrid alzò gli occhi al cielo.

-Oooh! Senti, stai esagerando.

-Tu sei una sua pedina, Astrid. È pericoloso!

-Anch'io sono pericolosa. Anche tu lo sei. Lo siamo tutti

Steve scosse il capo.

-Proprio non capisci.

Si spalmò i palmi sul viso. Sfogò la frustrazione in un lungo sbuffo.

-Adesso andiamo a casa. Ti dai una ripulita e ti medico. Di nuovo.

Steve si voltò di nuovo verso di lei, sforzandosi di rassegnarsi a quella situazione. Gli toccava accettarla per com'era.

Astrid abbassò lo sguardo, mentre collezionava l'ennesima figura da "stronza egoista". L'aveva fatto di nuovo. Questa volta però con la persona che se lo meritava di meno. Non gli aveva mai mostrato uno straccio di gratitudine. L'aveva salvata di nuovo e glielo stava persino rinfacciando.
Si sentì di doverlo fare. Accadde in fretta, in modo naturale e totalmente inaspettato. Steve Rogers diventò tutto paonazzo.

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