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Le 6 di mattina sono arrivate così in fretta e quasi quasi vorrei stare a letto, ma la sveglia non la smette di suonare e non voglio dare buca ad Alex. Mi alzo e dopo aver fatto colazione ritorno su a vestirmi e truccarmi. Il tutto fatto con massimo silenzio per non svegliare Matteo o mi avrebbe uccisa. Metto le scarpe, prendo la borsa e vado in camera di Matteo, a malincuore devo svegliarlo per dirgli che vado via.
-Matt.. Matt..-
Si sveglia -Mh?-
-Sto andando via e volevo salutarti- gli lascio un bacio sulla guancia, lui ricambia e scendo per poi uscire di casa tanto a quest'ora il sole sta già crescendo. Poco dopo arriva Alex con la sua macchina e ci salgo.
-Ciaaao!- gli sorrido
-Buongiorno, oggi sei particolarmente bella sai?-
-Addirittura? Non esagerare che poi fai piovere- gli faccio l'occhiolino. In macchina arriviamo in un parcheggio vicino ad una fermata degli autobus e parcheggiamo per poi scendere ed aspettare il pullman per andare in stazione che non si fa tanto attendere come fanno di solito sti cavolo di pullman. Scesi dal pullman corriamo dentro la stazione sapendo già di essere in ritardo, fortunatamente riusciamo a prendere il treno e a trovare un posto dove sederci.
-Non ho mai corso così tanto per un treno o per un pullman, tu mi farai morire prima o poi- ho il fiatone
-Esagerata-
-Dopo ti faccio correre io, voglio vedere- mi stringo a lui e avevo davvero voglia di dormire infatti senza nemmeno pensarci un secondo mi addormento con lui che mi abbraccia. Sì, è confermato: con lui sto bene ovunque.
Credo dopo un'oretta e mezza o poco più mi sveglio ed Alex stava ancora lì nella stessa posizione e addirittura sveglio.
-Ehi, ma tu non hai dormito un po'?-
-No mi sono assicurato che tu dormissi bene-
Gli sorrido -Quanto manca a Firenze?-
-Credo una mezz'oretta buona- mi sorride anche lui e nonostante tutto ammetto che ha proprio un bel sorriso. Io voglio lui, caso chiuso.

Con il tempo ci aveva azzeccato: dopo mezz'ora siamo arrivati. Scendiamo dal treno e camminiamo un po' prima di arrivare in centro. Non so che ha ma cammina veloce e non riesco a stargli dietro.
-Alex ti fermi un attimo?-
Si ferma di colpo e mi guarda -Cosa c'è?-
-Non riesco a starti dietro, ti ricordo che tu hai le gambe più lunghe delle mie!-
-Ti sto tenendo allenata- ride
-No in realtà mi perdi è diverso-
Mi prende la mano stringendola nella sua -Ora non ti perdi più ed io cercherò di andare più lento- mi sorride e continuiamo a camminare. Fortuna che va più lento ora e la sua mano si incrocia con la mia, non posso crederci.. ci stiamo davvero tenendo la mano? Guardo le nostre mani e mi convincono che è tutto vero.
Il centro di Firenze è piccolino rispetto Roma o Milano, è tutto lì ed è davvero difficile perdersi.
-Che carino! Mi piace un sacco questo centro-
-Sì pure a me, da piccolino ci ho vissuto-
-Davvero? Quindi tu non sei un romano? Sei un intruso-
-Potrei dirti la stessa cosa dato che il tuo accento sembra tutto fuor che di Roma-
-Mi hai beccata- rido -Sono nata a Perugia-
-Lo sapevo io.. intrusa!- ridiamo assieme.
Continuiamo a camminare per una buona mezz'oretta e sempre per mano, mi sembra davvero di essere fidanzati ma ritorno alla realtà e riesco a trovare la scusa di volermi sedere su un muretto, non troppo alto, per staccare le nostre mani. Mi siedo e lui si mette tra le mie gambe appoggiando le sue mani su di esse, non riesco a staccarmelo di dosso e questa cosa mi piace.
-Ci starebbe una foto ricordo qui, mh?-
-Non esco bene in foto Alex-
-Guarda che ti cresce il naso se dici così- sale un po' con le mani e mi provoca dei brividi che non so spiegare.
-La faremo, basta che la smetti di provocarmi questi brividi- gli prendo le mani per fermargliele e le incrocio con le mie guardandole.
-Quindi provi qualcosa per me eh?- e fa quel sorrisetto soddisfatto che vorrei strappargli di dosso!
-È un segreto.. non si dice!-
Ride. Cosa c'è da ridere non lo so. -Dai schiavo!- lo faccio girare di spalle, metto le gambe attorno ai suoi fianchi e mi aggrappo a lui -Aspe la foto!-
Prendo il telefono e ci mettiamo in posa con delle facce buffe: scatto. Ritorniamo con delle facce normali e scatto di nuovo. -Prego vadi avanti, i servizi fotografici sono finiti-
Fa 2-3 metri poi mi mette giù  -Per chi mi hai preso? Pesi!- ma che stronzo! Neanche fossi un bue, lo guardo malissimo.
-Dai vieni qui che scherzo- mi prende dai fianchi e mi lascia un bacio sulle labbra, mi è passata subito l'arrabbiatura. Poi prendendomi per mano continuiamo con la nostra passeggiata. A mezzogiorno ci fermiamo a prendere un panino seduti su un tavolino poi ci spostiamo in una panchina poco più in là e parliamo del più e del meno, io mi sto rendendo conto sempre di più che Alex mi piace, che sto bene con lui anche se a volte evito i suoi gesti.
-Come cavolo ti è venuta in mente questa pazzia?-
-Vuoi la verità? Non lo so nemmeno io, avevo solo voglia di stare con te e la prima città dove potevano essere liberi che mi venne in mente era proprio questa-
-Tu sei davvero fuori di testa- rido.
-Un po' sì lo ammetto-
-Mi piace un ragazzo così, te lo confesso-
-Ti piaccio io allora-
-Forse- un altro sorriso soddisfatto da parte sua -smettila con questo sorrisetto che vorrei togliertelo a morsi, è irritante-
-Toglimelo allora, cosa aspetti?-
-Di stare da soli così nessuno può vederci e posso morderti finché non esce sangue poi ti lascio lì abbandonato al tuo destino- sto scherzando ma lo guardo seria
-Guarda non mi fai paura piccola Giulietta-
-È tutto da vedere- gli faccio l'occhiolino.
Pochi secondi dopo mi siedo sulle sue gambe -Ti confesso una cosa: sto bene con te e non poco- lo abbraccio e sento che mi stringe a sè
-Prima o poi staremo insieme, te lo prometto- forte questa promessa, spero la mantenga e magari il più presto possibile.
Dopo qualche minuto iniziamo ad incamminarci verso la stazione: avevamo intenzione di tornare presto poi Firenze era piccola perciò abbiamo fatto presto a girarla un po'. Arrivati in stazione dobbiamo aspettare una mezz'oretta perché passi il treno, mi avvicino ad Alex e lo abbraccio. Alzo lo sguardo e lo guardo, lui mi guarda sorridendomi -Cosa c'è piccolina?-
-Nulla- mi alzo in punta di piedi, dato che è parecchio alto, e l'unica cosa che mi viene in mente di fare è baciarlo e lo faccio senza pensarci un secondo in più. Mi fa una carezza sul viso e mi fa uno di quei suoi meravigliosi sorrisi: non voglio tornare a casa, voglio stare con lui per sempre. E come non detto poco dopo arriva il treno e saliamo. Nel frattempo mi addormento sulla sua spalla come all'andata e mi sveglio dieci minuti prima dell'arrivo.
-Giuli.. vieni da me? Sono appena le 6-
-Pure a casa tua devo venire?-
-Completiamo la giornata no?-
-Mh.. ci sto.-

Un Ballo Per DueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora