Capitolo 2-Tessie

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Chi si ricorda Sean? *nessuno alza la mano* 'n altro po' manco io, tranquilli :D

A volte le persone fanno incontri decisamente bizzarri.

«Ehilà paladina, da quanto tempo!»

Alcune volte sono destinati a non restare semplici incontri.

«Paladina?» chiese Tessie raddrizzando gli occhiali sul naso. "Li metti solo per darti un'aria ancora più intelligente!" aveva ipotizzato Cooper facendola ridere.

Si voltò, vedendole venire incontro a passo sostenuto un ragazzo di colore che sorrideva allegro.

«Aspetta, giuro che mi ricordo ancora il tuo nome.» fece a qualche passo da Tessie, mentre lei pensava solo "Si può sapere chi diamine tu sia?".

«Theresa!» esclamò dopo poco il ragazzo «Era Theresa, giusto?»

Lei inarcò un sopracciglio. «Chi sei?» chiese confusa.

«Sean, non ti ricordi? No, aspetta, vuoi che ti dia del lei?» domandò il ragazzo. Tessie non si ricordava assolutamente di nessun Sean, sorrise annuendo e tornò a leggere le descrizioni sul retro delle copertine dei libri che la circondavano.

«Davvero non ti ricordi di me?» fece Sean deluso «L'aeroporto, l'aria! Aspetta, guarda!»

Tese le braccia avanti e una folata di vento buttò a terra mezza dozzina di libri, Tessie gli avrebbe tirato una botta in testa, poi gli sarebbe toccato pagarli.

«Ciao Sean, sì che mi ricordo!» esclamò la ragazzina torturandosi le mani per trattenersi dal tirargli realmente la botta promessa.

«Teeeess!» si sentì chiamare dalla voce di un bambino, un attimo prima che Cooper le si fiondasse addosso e chiedesse chi fosse Sean.

«C'eri anche tu!» esclamò il ragazzo di colore.

Cooper lo guardò stranito. «Io no parla tua lingua.» fece. Assottigliò gli occhi e si strinse a Tessie. «Pussa via!» ordinò a Sean.

"Oh ma per favore" sospirò la ragazza staccandosi il biondino di dosso.

«Dove abiti, Sean?» iniziò una conversazione mentre sistemava i libri sugli scaffali.

«Qua dietro l'angolo.» rispose lui dandole una mano.

Tessie si voltò verso di lui e rimase in silenzio ad osservarlo. Se abitava così vicino alla libreria le sarebbe ricapitato di vederlo.

«I tuoi genitori sono neri?» chiese cambiando argomento.

Sean sgranò gli occhi, quasi scioccato. «Non sarai mica razzista, eh paladina?» fece.

«Cosa dici! Ho solo chiesto se la loro pelle è bianca o nera.» chiarì Tessie sbuffando. Dire "I tuoi genitori sono di colore?" le sarebbe costato del tempo prezioso ed era un giro di parole inutile.

«Solo mia madre è "nera". Infatti io sarei mulatto.» rispose Sean, ben informato sul fatto.

«Quindi saresti mezzo nero.» reinterpretò Tessie.

«E perché non mezzo bianco?» domandò il ragazzo poggiando le mani sui fianchi.

«Perché hai la pelle nera. Mezzo nero è più lampante.» rispose lei. Rifletté «Però è anche stupido da dire, non si è mai sentito.»

«Esiste una parola apposta, sai? Mu-lat-to.» sillabò Sean seguendola mentre lei camminava con Cooper appresso verso la cassa.

«"Sei bianco o nero?" Mulatto. "Eh?"» fece la ragazza, inventandosi un probabile dialogo. «Dire "nero" e basta è più semplice.» concluse.

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