Capitolo 39- Layla

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Quanto odio Layla. Seriamente D: Non so, mi sta sulle scatole in maniera pesante. E a voi invece?

Quando Layla alzò gli occhi dal monitor, l’orologio affisso alla parete le rivelò che era rimasta a fare ricerche per un giorno intero. Si stiracchiò contemplando il frutto di cotanto lavoro e si allungò verso la bottiglia d’acqua che aveva tenuto ben lontana dal computer.
Alla fine Amber non era passata, ma era andata bene così, aveva sfruttato alla meglio il tempo ed era riuscita a concludere importanti studi.
«Cos’è quella roba?» chiese una voce alle sue spalle.
«Una ricerca.» rispose Layla. Si voltò appena e riconobbe il suo interlocutore, ovvero Evan.
«Fai ricerche come a scuola? Vai ancora a scuola?» chiese lui stupito. Iniziò ad indicare le immagini della prima pagina di presentazione chiedendo chiarimenti.
«Non sono mai andata a scuola, ho imparato da me. Mi piace documentarmi.» spiegò la ragazza «Ti va di vedere cos’ho scoperto?» Evan non poté rispondere perché lei avviò subito la presentazione.
«Anni due-zero-trenta a due-zero-quaranta. Si consumano due guerre in parallelo. Una verrà riportata su libri di storia e articoli di giornale, la seconda tramandata solo a voce da chi l’ha vissuta.» iniziò. Cliccò sul mouse per cambiare la slide e riprese «Concentriamoci sulla seconda.»
«Mio padre l’ha combattuta. Ci è morto in quella guerra.» intervenne Evan. L’immagine sul monitor era stata scattata dall’alto, da un drone, e mostrava due schieramenti opposti fronteggiarsi in una valle dalla vegetazione rigogliosa. Nella slide successiva, Layla aveva mostrato cos’era diventata quella zona a guerra finita.
«La conosci?» chiese ad Evan «La chiamano Valle Muerta.»
Cambiò di nuovo immagine, arrivando finalmente alla parte interessante. «Chi ti ricorda?» domandò. Si trattava di una fotografia di famiglia dai colori pallidi e sbiaditi, di quelle che facevano i fotografi alle feste di una certa importanza a famiglie di un certo rango.
«Non pensavo che fossero veri gli occhi fluo…» commentò Evan indicando il bambino nella fotografia. Poi si sporse in avanti e disse ancora «Non ha niente di diverso da come l’ho visto io, gli manca giusto il collare.»
«Si chiama Julian Moonraker.» iniziò Layla indicando il bambino che vantava un sorriso enorme e raggiante «Questa è la madre Susan» puntò una donnina paffutella dai capelli chiarissimi raccolti in uno chignon «e quello il padre, di cui si sono impegnati a far sparire ogni traccia partendo dal nome ma che io ho scoperto lo stesso. Malcolm Moonraker.» disse. Additò l’uomo che se ne stava a braccia conserte sulla sinistra dell’immagine, i cui occhiali colpiti dal flash della macchina fotografica celavano gli occhi. Cambiò slide.
«Quella non è Amber?» chiese Evan. Layla sorrise.
«Con un altro nome e un altro passato, però sì.» rispose. La ragazza nell’immagine si sarebbe potuta tranquillamente credere una sosia di Amber se non lei stessa, gli occhi verdi luccicavano come smeraldi e i capelli rossi organizzati in un’acconciatura tribale sembravano fiamme accese.
«Mi spieghi cosa c’entra?» fece il ragazzo annoiato «Ero venuto qui per-»
Layla non lo lasciò finire e spiegò «Questa ragazza dal nome Amity si dilettava nella pratica di magia nera finché» tornò sulla slide precedente e indicò Malcolm «lui non la uccise.»
Immagine successiva. «Conosci il latino?» domandò ad Evan. Lui scosse la testa.
«La maledizione che Amity lanciò sui Nox ne causò la disfatta. Il merito se lo presero poi i Dominatori del fuoco, poiché loro erano rimasti all’oscuro di quel suo atto di eroismo.» raccontò la ragazza. Evan chinò il capo.
«Non è cambiato nulla da quella volta, allora.» mormorò «Il merito se lo prende sempre chi non ne ha.»
«Non penso che ci sia mai stato un conflitto in cui chi si è veramente battuto è stato riconosciuto per averlo fatto.» commentò Layla. Poi riprese la sua spiegazione «Amity è finita nel dimenticatoio di chiunque, ma non dell’allora piccolo Julian Moonraker. Penso che lui non abbia saputo nulla della sua morte. Amber è Amity e Julian lo ha notato. La strega che allora era le ha lasciato poteri strabilianti, come la capacità di trasformarsi negli elementi che ora domina e non controlla più con la magia.» si schiarì la voce «Naturalmente tutto ciò è decisamente romanzato, non abbiamo fonti certe che garantiscono che fosse effettivamente una maga. Le principali testimonianze provengono da lettere che Malcolm mandava alla sua famiglia originaria dell’Inghilterra mentre qui si batteva. Ne ho rinvenute alcune.»
Cambiò l’ennesima slide e lesse a voce alta le parole dell’uomo che se si fosse tenuto in guardia dall’usare i suoi poteri in modo inappropriato sarebbe stato ancora vivo. Principalmente parlava della strega e delle sue magie. Inizialmente la descriveva come affascinante, dal potere spettacolare, però man mano le sue descrizioni si facevano più negative, fino a giungere alla conclusione “La ucciderò, fosse la mia ultima azione”.
«Secondo alcune fonti» riprese Layla ignorando lo sgomento di Evan mentre rileggeva le lettere «Amity non fu uccisa da Malcolm ma commise suicidio per amore di un Nox che aveva trovato la morte in guerra.»
Immagine successiva: un Lucas meno giovane e meno dipendente dal telefono, avente lo sguardo vigile e il sorriso gentile.
«Non sono riuscita a trovare nulla su di lui, nemmeno il nome. So soltanto che ha combattuto per i Nox grazie alle foto scattate dal drone che se ingrandite lo mostrano fra quei Dominatori. Lo si vede balzare piuttosto agilmente ed esibirsi in salti mortali per schivare fiammate. Non penso tu abbia conosciuto Lucas Delcy, ma fai caso a come combatte quando ne avrai l’occasione. È lui.» concluse indicando l’immagine sul monitor.
«Tutto questo è assurdo.» commentò Evan «Cioè, vorresti dirmi che loro due sono vissuti due volte, la prima volta durante una guerra fuoco contro ombre e la seconda pure?»
«La prima come amanti e la seconda come gemelli.» aggiunse Layla annuendo.
Cambiò ancora slide. «Parallelismo!» esclamò «Dunque. Durante la prima Battaglia Buia un esponente della famiglia Moonraker tenta di freddare la rossa dal lato dei Lux. Che poi ci riesca o meno conta poco. Durante la seconda Battaglia Buia, succede lo stesso.»
«La mente mi va nel pallone con questi dejà-vu…» borbottò Evan «Ero venuto solo per-»
Layla non lo lasciò parlare ed arrivò alla slide che le era costata più tempo, su cui erano rappresentate una donna e una ragazza comparate ad una ragazzina e ad una bambina. «Le conosci?» chiese al Nox che davanti a lei dondolava le gambe seduto sulla scrivania.
«Quella è Dorothy.» disse lui indicando la più giovane fra le due in entrambe le immagini «Pensavo che anche quegli occhi fossero finti.»
«L’altra è sua sorella Lauren.» completò Layla «Una sorella decisamente protettiva, che per coprire la più piccola quando questa dà libero sfogo ai suoi poteri spaventosi si fa catturare al posto suo. Nelle sue lettere, Malcolm parla più volte di Dorothy, che allora aveva una quindicina di anni e lo seguiva come un cucciolo smarrito.»
«Quando poi è cresciuta si è messa con il figlio di Malcolm,» intervenne Evan indicando immagini qua e là sullo schermo del computer «doveva proprio essere pazza.»
Layla annuì e aggiunse «Sempre nelle sue lettere, il Moonraker parla di voler portare le sorelle con sé in Inghilterra. La Battaglia le ha già private dei parenti, che lui doveva conoscere. Lauren si rifiuta perché ha famiglia, mentre la più piccola esaltata all’idea e spinta dalla sorella che la vuole al sicuro, se ne va. Malcolm morirà appena arrivato a casa, ucciso dalle sue ombre come lo ha condannato Amity.»
«Ora potresti fermarti?» le chiese Evan in tono gentile «Ero venuto per farti una richiesta…»
«Ma mi manca tanto così…!» si lamentò Layla mostrando l’ultima coppa di slide. Sbuffò quando Jakob bussò alla porta e si diede da solo il permesso di entrare a disturbare.
«Sparito.» sospirò buttandosi su una sedia libera «Scomparisciuto
Evan fece roteare gli occhi. «Senti zia, torno domani.» disse a Layla in tono seccato. Si allontanò come ombra e non si fece più vedere.
«Chi sarebbe “scomparisciuto”, Jake?» chiese la ragazza al suo amico, senza curarsi del computer ancora acceso «Oltre al tuo cervello, intendo, quello lo sapevamo già.»
«Ha, ha, simpatica.» fece Jakob «Ryan è sparito. Da ieri. Ha detto che sarebbe andato a farsi un giro e stamattina passando a casa sua non c’erano né lui né il suo gatto o la sua chitarra o qualunque altro oggetto che gli appartenga. È sparito nel nulla.»
«Hai provato a chiedere a Jed?» domandò la ragazza.
«Sì e lui era sconvolto quanto me.» rispose il rosso sbuffando «E non lo sa nemmeno Adam, che sorveglia chiunque giorno e notte.»
«Non so cosa dirti…» mormorò Layla «Immagino però che tornerà, era troppo felice di riavere la sua fami-» si interruppe. “Famiglia” includeva Theresa.
Jakob capì a cosa stava pensando semplicemente guardando il suo cervello macchinare nella testa. «Esatto, proprio quello.» confermò annuendo «Tessie è il problema con la p maiuscola.»
«A questo punto bisogna solo sperare che non faccia stupidate.» concluse Layla stringendosi nelle spalle e tornando al suo computer «Non saprei come ritrovarlo.»
«Andiamo!» esclamò Jakob alzandosi di scatto dalla sedia «Mi staresti dicendo che Layla Draper, orgoglio della sua generazione, ragazza nata e cresciuta in un laboratorio e dedita da sempre allo studio della mente umana non sa come fare a trovare un ragazzo moralmente a terra propenso al suicidio? Mi deludi!»
«Non posso setacciare ogni angolo di mondo, Jake, e siccome si tratta di un tuo amico dovresti sapere meglio di me come comportarti.» rispose lei tornando al lavoro.
«D’accordo.» sospirò il rosso sforzandosi di restare calmo «Amber ti ringrazia tramite me per non aver fatto un emerito cavolo. Lo stesso fanno Jed, Cooper e i genitori di Ryan, che ora non possono più abbracciare nemmeno un figlio. Se mi cerchi, sono da Daniel a prendere a calci il muro.»
Uscì sbattendosi la porta alle spalle e Layla si accorse di essere nervosa quando cercando di afferrare la bottiglia d’acqua la scaraventò con il suo potere contro il muro. Si lasciò cadere di fronte al computer e fece scorrere le ultime due slide della presentazione.
Si trattava di un altro parallelismo: la prima era un’immagine di ciò che restava al termine della prima Battaglia Buia, ovvero una valle completamente deserta in cui prima si trovavano anche alcune case, le cui macerie ora erano state sfruttare per creare il centro di addestramento dei Lux.
La seconda immagine mostrava la capitale della Russia completamente rasa al suolo e ben lontana dall’essere in qualche modo “riciclata”. Ed in un tondino al margine della slide, si trovava la foto che veramente concludeva il tutto. Un pacchetto di sigarette e, accanto ad esso, macchiato di sangue, un fante di picche.
«Perché?» si chiese Layla massaggiandosi le palpebre «Perché doveva finire in questo modo?»

EEEEEE THE END. Il prossimo sarà un epilogo tutto particolare del nostro caro Adam.
Angioletto riflessione. Solo io nutro il sospetto che Layla sia gelosa di Jake e quindi non voglia aiutarlo a trovare Ryan? Nella sua mente potremmo avere "Se lo ritrovassi, Jake non mi considererebbe più" il che non è del tutto sbagliato. E poi perché non lascia parlare Evan ma continua a macchinetta con la sua presentazione ppt? Esponetevi, dai :D mi piacciono le vostre teorie!

ESCAPE- RememberDove le storie prendono vita. Scoprilo ora