Capitolo 7-Amber

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White chapter, prima parte un po' pallosa ma necessaria.


Amber non capiva più niente.

Prima Layla chiamava Evan e imprigionava diverse sue ombre. Poi cacciava lui ed Amber dal laboratorio dove si scatenava il putiferio. Infine, appariva magicamente della gente che evidentemente conosceva Amber.

Un attimo per riorganizzare le idee, intesi?

Dunque. Persona nuova numero uno: una ragazza svenuta. Numero due: quello che sembrava essere suo fratello, il ragazzo del sogno/ricordo. Numeri tre e quattro: probabilmente i genitori.

Il fratello stava "gentilmente invitando" Evan a non avvicinarsi mai più in vita sua alla ragazza, minacciandolo ma forzando un sorriso. Il padre gli dava manforte mentre sottoponeva Evan ad un interrogatorio. Ad occuparsi della ragazza era quindi soltanto la madre, che probabilmente, in silenzio e con garbo, stava maledicendo il resto della sua famiglia.

Quando Amber si avvicinò ad Evan per salvarlo da una rissa, si accorse di avere gli occhi di tutti puntati addosso, cosa che la infastidì abbastanza: sembravano fissarla quasi provenisse da un altro pianeta.

«Ho qualcosa di strano?» chiese guardandosi. Il ragazzo moro lasciò in pace Evan per puntare un dito al collo di Amber.

«Quella...?» accennò alla collana e si tastò il petto «Perché...?»

Una frase la sai finire?

«Mi sono svegliata con questa collana addosso, ma non è mia» rispose la rossa mostrando il pendente. Rilesse il nome sul retro.

«Appunto, è mi- di papà.» concordò il ragazzo. Amber collegò le informazioni e riuscì a dare un nome all'uomo che ora, senza dirlo esplicitamente ma lasciandolo intendere dai gesti, rivoleva la sua collana.

«Perché ce l'avevi tu?» chiese il moro a voce più bassa.

Eppure hai un nonsoché di familiare...

«Ti spiacerebbe ripetermi il tuo nome?» rispondere con una domanda era più intelligente che iniziare a spiegare tutta la strana faccenda e perderci ore.

«Layla!» chiamò il ragazzo allontanandosi, dopo averla guardata con aria confusa. Tu non sei autorizzato ad evitare le risposte!

Nel frattempo la ragazza svenuta si era ripresa e la madre l'aveva accompagnata all'esterno a prendere una boccata d'aria fresca, Evan le stava osservando dalla finestra e aveva accanto una simpatica ombra dalle sembianze canine che scodinzolava.

A questo proposito... dov'è finito Shadow?

«Quindi ti sei fatta cancellare la memoria?»

Di nuovo qui sei?

«Che cos'avrei fatto?» domandò Amber. Layla le si avvicinò e annuì.

«L'avevi chiesto tu.» confermò passandole accanto «Però tranquilla, vado a recuperare un... uhm... una persona per finire il mio lavoro e rimediamo a tutto. Socializza con questi zombie nel frattempo! Senza offesa Ryan.»

Il ragazzo che risultava chiamarsi Ryan le passò la battuta con una risata.

Un secondo: zombie?!

«Layla!» esclamò Jason «Come sta tuo padre?»

La ragazza si infilò in tasca un foglio, un libro nero nella borsa e poggiò una mano sulla spalla dell'uomo.

«Senta.» iniziò con aria seria «Lei è appena resuscitato per merito dell'ombra di un ragazzo scappato di casa. Penso che abbia altro a cui pensare che a come stia mio padre. Pensi ad esempio a dove passare la notte o, se proprio vuole socializzare, vada a disturbare Marcus Vived. Vado da mio padre, nel caso le interessi.»

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