Capitolo bianco. Sa di fanfiction, capirete why. La versione non censurata sarebbe uno spasso C,:
«Sei scemo? Finalmente qualcosa nella mia vita va per il verso giusto, perché mai dovrei andarmi a cacciare nei casini?» chiese Ryan.
Jakob aveva appena fatto in tempo a tornare dall'Australia che Adam chiedeva il suo aiuto in Russia.
«Mi scusi, come non detto.» si arrese il rosso.
Naturalmente Adam non l'aveva in alcun modo forzato, gli aveva semplicemente illustrato la situazione ed era stato Jakob ad accettare.
«Perché non resti qui anche tu?» continuò ad interrogarlo Ryan. Si appoggiò di fianco all'armadio del suo amico, incrociando le gambe e tendendo un braccio verso l'alto a volergli tenere chiusa l'anta.
«Perché mi sento in dovere di combattere.» rispose Jakob iniziando a cacciare qualunque cosa gli capitasse in mano nello zaino «Lux contro Nox, come ai vecchi tempi, mi dicono.»
Fece spostare il suo amico e aprì l'armadio dove teneva di tutto, tranne che vestiti.
In prevalenza, armi da lui costruite.«Uccidere è ciò che mi viene meglio.» commentò in tono grave. Aveva vissuto in prima persona uno scontro fuoco contro ombre, voleva riviverlo e questa volta aspirando ad essere leggermente più padrone della situazione.
«Comunque penso che tu piaccia a mio padre.» aggiunse, cambiando discorso e quasi entrando nell'armadio. "Dove diavolo si è andata a cacciare quella stupida pistola?!"
«A quanto pare piaccio ai rossi in generale.» ironizzò Ryan. Jakob uscì dall'armadio soltanto per vederlo ammiccare e poter alzare con fare scettico un sopracciglio.
«Io sono tinto.» dichiarò tornando alla ricerca dell'arma «E tu leggermente maniaco.»
No, qualcosa non quadrava.Cacciò fuori la testa e guardò Ryan, i grandi occhi da cucciolo, i capelli neri a cui una pettinata non avrebbe fatto male, l'enorme felpa blu che aveva addosso. E sì che oramai aveva un filo di barba e una muscolatura non indifferente, ma finché si imbarazzava ad ogni battuta ambigua di Jakob, era tutto tranne che un maniaco.
«Come sarebbe a dire che sei tinto?!» chiese l'amico scioccato dalla rivelazione. Jakob rise mentre cacciava munizioni nello zaino e se lo caricava in spalle, e rise ancora di più quando raggiunto Adam, il Lux iniziò a bestemmiargli contro in alamanno perché "La friendzone rovina le mie ship, Jakob, ritira quel che hai detto!".
«D'accordo, chi si offre di far fare un giretto a questo mercenario?» domandò Adam ai suoi cavalieri. Jakob li guardò a lungo, di fatto erano tutti identici. Qualcuno più alto, qualcuno più grasso, ma la stessa armatura nera per tutti, ragazze comprese fatta eccezione per Alexia. Divertente, una volta lei era stata un nemico ed ora Jakob si ritrovava a combattere al suo fianco.
Adam sbuffò. «Daniel occupatene tu.» decise.
Si staccò dal gruppo un cavaliere come gli altri che si rese riconoscibile soltanto quando si tolse l'elmo. Era un ragazzo qualunque, di fatto: castano di occhi e di capelli, nessuna particolarità se non forse gli occhiali rettangolari dalla montatura rossa che si fece passare da un suo compagno.
«Daniel Jones.» si presentò scattando sull'attenti. Jakob si era quasi dimenticato i modi soldateschi di Adam e di ogni altro Lux lì dentro.
«Adam, ricordi davvero i nomi di tutti?» chiese Ryan. Era ovvio che aveva seguito il suo amico.
Il Lux interpellato annuì convinto sulla sua sedia a rotelle. «Naturalmente. Sono stati miei compagni prima di tutto, ed ora io da bravo capo mi sforzo di ricordarmi di ognuno di loro.» rispose sorridente. Poi iniziò a sciolinare una serie di nomi a dimostrarlo e Ryan lo ascoltava come incantato. Sì ma vacci piano, non sbavare.
STAI LEGGENDO
ESCAPE- Remember
Fantasy(5) L'unica ragazza in grado di dominare tutti e cinque gli elementi ha perso ogni ricordo. Quale occasione migliore di giocare con lei e la sua mente, permettere ai Dominatori delle ombre di riemergere? Si consuma una guerra che ha già avuto una pr...