Capitolo 12-Tessie

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Facciamo che questo è un capitolo grigio scuro(?) e che nonostante dalla vista di Tess passi poco, posso scommettere che sapete cosa pensa Amy pressoché in ogni paragrafo. Buona lettura lmao

Passavano i giorni e cresceva il timore verso i Nox, la città si svuotava e perfino Layla iniziava ad essere diffidente nei confronti di Evan.

Conduceva studi di notte e si dedicava alle ricerche di Dylan di giorno, dove trovasse il tempo di dormire restava un mistero.

Evan sosteneva di averlo visto, ma la ragazza non era disposta a credergli. Ripeteva di non avere tempo per i suoi scherzi, sicché un giorno lui decise di andargli a parlare e registrare il tutto, a dimostrare di non star mentendo.

Erano le due e un quarto della notte ed Evan si tolse le coperte di dosso, Tessie che non stava dormendo sentì il fruscio che procurava una persona attenta a non fare il minimo rumore.

Poi il Dominatore delle ombre aprì la porta che cigolò e Theresa lo sentì imprecare, prima di contrattare con la porta e convincerla a stare in silenzio.

Parole sue.

In corridoio si scontrò con Amber e lei probabilmente lo seguì, perché Tessie non sentì altri rumori di persone che tornavano a dormire.

Accertatasi che nessuno l'avrebbe notata, anche la ragazzina sgusciò fuori dalla sua camera e li pedinò stando a debita distanza.

Lei non aveva paura dei Nox, non doveva averne, eppure non riusciva ad associare qualcosa di buono a loro. Generalizzando si trovava d'accordo con ciò che tutti credevano, ovvero che fossero psicopatici amanti della distruzione.
Un giorno aveva sorpreso Layla a lavorare al computer. "Cosa guardi?" aveva chiesto. La più grande aveva repentinamente cambiato l'immagine sullo schermo, ma non era servito a tenerla nascosta alla memoria fotografica di Theresa. Un vero e proprio massacro, non volle notare altro.

Però era circondata da quei Dominatori e non poteva certo ignorarli. Fino a quando non spuntavano ombre assassine dalle mani di Evan o Ryan non aveva alcun problema con loro.

San Diego di giorno era uguale a San Diego di notte, il cielo era sempre nero e l'aria densa quasi irrespirabile pervia dell'afa. Per quale ragione Dylan si era fermato proprio lì?

Theresa continuò a seguire Evan mentre lo osservava fare da insegnante ad Amber. Risultava essere una Nox anche lei.

«Secondo me» disse il ragazzo osservando le striature sulle braccia della rossa «Sono righe che stanno per qualcosa.»

Amber gli dedicò due occhi spalancati in maniera ironica, a dire "Non l'avrei mai pensato".

«Rosso, azzurro, bianco e 'sta roba che sembra beige, cosa conosco io di questi colori?» rifletté Evan ad alta voce.

Tessie glielo avrebbe suggerito, però non poteva farsi scoprire così facilmente.

Evan si picchiettò l'indice sul mento continuando a camminare e intanto pensando «Rosso come... come il sangue, oppure una fragola, rosso come... il fuo-»

Non fece in tempo a finire. Theresa vide Amber spalancare gli occhi verdi e guardarsi scandalizzata le mani.

«Fuoco.» mormorò, e i suoi palmi si incendiarono. Al contrario di Evan che prese a strillare "I POMPIERI, QUESTA RAGAZZA È IN FIAMME!", non andò nel panico, anzi: rimase incantata ad osservare il fuoco che ardeva a filo della sua pelle quasi sostituendola e poi si sfiorò la striatura azzurra.

Il fuoco si spense, schioccò le dita delle mani e gocce d'acqua partirono da esse, schizzando Evan che la fissava allibito.

«D'accordo, questo è figo.» commentò il Nox «Quindi il beige sarà la terra e il bianco l'aria. In più le ombre. Sei un portento!»

ESCAPE- RememberDove le storie prendono vita. Scoprilo ora