Capitolo 1 - Non ci posso credere!

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Non capivo cosa stesse succedendo in quel momento, ma la paura aveva preso il sopravvento. Solito posto.
Buio.
Freddo.
Immenso.
Immenso e imparagonabile al posto più brutto del mondo.
Profondo.
Profondo come un pozzo. No, il pozzo non è profondo, il pozzo ha una fine.

Le lacrime continuavano a rigarmi il viso, mi sentivo sola.
"Amy dove sei?" Domandavo senza riuscire a parlare.
Strano vero?
Come si fa a fare una domanda se non esci la voce?
Eppure credevo di aver chiamato la mia amica, che avevo urlato per farmi aiutare, ma non arrivava nessuno.

Ero inginocchiata a terra, con una benda stretta sulla bocca, i polsi legati dietro la schiena.
Strinsi gli occhi e le ennesime lacrime caddero sulle mie ginocchia, altre scivolavano lungo il mio viso, fermandosi sul mento.

"Aiutatemi" supplicai.
Ma la mia voce non usciva.
Tremavo.
Avevo freddo.
"Vi prego..aiuto" la mia voce.
La mia voce non c'era più.

Di colpo una luce fioca invase quel buio pesto.
Aprì gli occhi, ed ebbi la sensazione di cadere nel vuoto.
Stavo cadendo.

Sentì le mani libere, riuscendo ad aprire le braccia.
E le mie gambe. Le mie gambe finalmente non avevano più quel fastidioso formicolio.
Stavo volando?
Si, stavo volando!

Ma quando mi voltai per vedere dove stessi atterrando, mi accorsi che non ero libera come stessi credendo.
Voltai lo sguardo all'insù, e un ombra nera mi guardava cadere.
Mi aveva lasciata cadere..

Urlai talmente forte che la gola mi fece un male cane. Mi misi a sedere guardandomi intorno, stavo piangendo davvero.
Il morbido letto della mia stanza mi proteggeva, o almeno era quella la mia impressione.

La mia fronte era sudata, fredda.
Sentivo freddo.
Una mano accarezzò la mia spalla, facendomi sussultare, e solo allora mi accorsi che stavo singhiozzando senza sosta, che stavo continuando a piangere.

"Va tutto bene. Ci sono io" sussurrò scostando le coperte e mettendosi accanto a me.
Mi fece sdraiare e mi prese fra le braccia, il mio viso era contro il suo petto.
Calore.
Quello che sentivo era il calore. Il suo calore.
Mi aveva salvata?

La testa mi scoppiava, chiusi gli occhi sicura che questa volta lui mi avrebbe protetta.
Perché lo avrebbe fatto.
Ne ero sicura.

Il suo mento fu sulla mia testa, e le sue braccia avvolsero i miei fianchi stringendo il mio corpo contro il suo.

"Adesso dormi, tranquilla..Ci sono io.." furono le ultime parole che riuscì a scandire prima di riaddormentarmi senza paura di ritrovarmi in quella situazione di prima.
Senza paura.
Non mi avrebbe lasciata affondare in quegli incubi.
Mi stava salvando!

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Le ultime valigie furono depositate davanti ai miei piedi da mio cugino. Sembrava felice che non dovesse più vedermi in giro per casa.
"Ecco le ultime!" Alzò le braccia in aria. "Finalmente al college, eh? Brava cuginetta." Poggiò le mani sulle mie spalle, sogghignando.
Come se non avessi capito la sua felicità.
Idiota!

"So che sei felice di non dover condividere casa con me!" Esclamai inarcando un sopracciglio. "Ma comunque, grazie per avermi accompagnata."
Lui sembrò pensarci su. Forse voleva dirmi qualcosa. Magari chiedermi scusa.
Si. Scusa. Come no!

A Lonely Night. ||Mike Bird||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora