Capitolo 20 - Non avere paura.

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"Come stai?" Mike si avvicinò a me con un bicchiere pieno d'acqua.
Mi ero seduta sul suo letto, e lui aveva aspettato che mi calmassi.
Presi il bicchiere e bevvi un lungo sorso. Sentivo le dita tremarmi mentre tenevo il bicchiere. Quando ebbi finito, Mike lo tolse dalle mie mani, e si sedette accanto a me, prendendo le mie mani fra le sue.
Accarezzò delicatamente le mie nocche, e poi le portò vicino alle sue labbra, lasciando un dolce bacio su entrambe. Sorrisi a quel gesto e strinsi la presa delle  sue dita.
"Grazie Mike.."
"Stai meglio?"
Annuii, chiudendo gli occhi e calmandomi del tutto.

"Non vorrei sembrarti insistente, ma..vorrei capire cosa ti succede" mi accarezzò i capelli, avvicinandomi più a sé.
"È una lunga cosa da spiegare, ed ho paura che..non lo so, Mike. Ho semplicemente paura" abbassai lo sguardo.
"Di cosa?"
"Magari..mi giudichi" lo guardai.
"Perché dovrei farlo? Hai visto che ferita che hai?"
Sospirai. "6 anni fa mia madre aveva trovato un nuovo compagno, e lo aveva fatto conoscere a me e a mio fratello. Lui non la prese bene, non gli piaceva in faccia, e avevano avuto un litigio accesso." Prima di continuare, respirai affondo, e Mike mi osservava aspettando che continuassi.

"Il primo anno è andato bene, sembrava che la mia famiglia fosse quella perfetta, come nei film. Ma quando mio padre era ritorntato, voleva che io e Giorgio andassimo a stare da lui per un po' visto che non lo vedavamo da tanto tempo. Giulio non voleva che stessimo da nostro padre e da lì iniziarono i litigi per due anni consegutivi, tra tribunale, avvocati.." strinsi le mani sulle ginocchia, prendendo un lungo respiro.
Guardai Mike, teneva lo sguardo basso, pensieroso.
"Non voglio annoiarti" dissi, catturando la sua attenzione.
Lui scosse la testa. "Continua.."

"Beh, una sera mamma aveva il turno di notte all'ospedale, era un infermiera. Giorgio era partito con nostro padre, ed io ero rimasta sola con lui. Aveva bevuto, talmente tanto, che non riusciva nemmeno a camminare. Io ero in camera mia, il giorno dopo dovevo avere un interrogazione importante,  e volevo tenermi pronta e ripassare, quando la porta di camera mia si aprì, e Giulio venne verso di me. Io rimasi a guardarlo, pensai che gli servisse qualcosa, ma lui mi afferrò, strappandomi i vestiti e gettandomi sul letto. Urlavo, cercavo di dimenarmi, ma era impossibile. Mi prese a schiaffi e.." mi venne un nodo in gola, e cercai di non scoppiare a piangere.

La mia voce si incrinò, e temevo di scoppiare a piangere mentre avrei continuato il racconto.
"..e abusò di me." Una lacrima iniziò a scedere, e a seguire, tutte le altre, bagnando la mano di Mike che stringeva la mia.
"Continuò così per un anno intero, circa. Provavo vergogna, non riuscivo a raccontarlo a mia madre. Poi..scoprii di aspettare un bambino"
Mike sussultò, spalancando gli occhi. Mi osservò incredulo, quasi come se stesse immaginando quella scena.
Davanti ai miei occhi, che tenevo fissi sul muro, mi sembrava di vedere tutte le scene, come se la mia vita fosse un film.

"Non sapevo come dirlo a mia madre, mi avrebbe uccisa. Ma io non avevo colpe, era lui che mi stava addosso ogni volta che ne aveva l'occasione. Passavano i mesi, ed io ero già al 3 mese, e la pancia iniziava ad essere evidente. Quel giorno mi aveva detto che mia madre era partita, ed io provai a chiamarla sul cellulare, ma il numero risultava inesistente. Con Giulio avevamo litigato di brutto, e gli avevo rinfacciato tutta la situazione, e che fossi incinta.
Non la prese bene, e iniziò a picchiarmi fino a farmi perdere i sensi. Quando riaprii gli occhi ero nella cantina, era buio e avevo un freddo tremendo. Ci misi un bel po' a capire cosa fosse accaduto, e quando me ne resi conto, iniziai ad urlare, piangere, sperando che qualcuno riuscisse a sentirmi.." Iniziai a piangere silenziosamente, continuando a parlare senza che il pianto mi interrompesse.

Il mio corpo era rigido, avevo dei tremolizi di paura. Quei ricordi sembravano aver preso vita in quella stanza.
"In fine, quando non ne potè più,  iniziò a cospargere casa con la benzina. Tu penserai che sia una stupida, che tutti questo sembra finto, surreale, ma quando vidi il fuoco davanti ai miei occhi, capii che forse quella sarebbe stato il mio ultimo momento di vita. Qualcuno aveva chiamato i soccorsi, io avevo smesso di respirare e il fuoco aveva iniziato ad essere sempre più vicino al mio corpo. Mi bruciai il fianco, la spalla e una gamba.
Fortunatamente arrivò mio padre, che  però rimase scottato ovunque per riuscire a portarmi via.
Giorgio non riusciva a credere a ciò che aveva visto, ne rimase talmente sconvolto che scappó via."

Sospirai,  e guardai Mike; "Alla fine Giulio fu arrestato, io e mio padre avevamo avuto interventi, ma non erano serviti a molto, le cicatrici sarebbero rimaste comunque. Mia madre fu ricoverata per overdose, e lei non avrebbe mai toccato cose del genere..
Io venni mandata da mia zia, qui in America, e iniziai la mia nuova vita, ma niente, ogni notte sogno quel giorno come se fosse successo ieri."
Mike mi strinse forte a sé.
"Non mi sarei mai aspettato tutto questo.." mi guardò; "e il bambino?"
"Quando è nato, l'ho dato in adozione." Mi alzai e presi il portafoglio dentro la borsa e cercai la foto.

Mi avvicinai a Mike e gliela porsi.
Lui lo guardò e accennò un sorriso. Poi puntò lo sguardo su di me; "Ti somiglia"
"Mi dispiace che non lo abbia tenuto, ma non ci sarei riuscita a crescere un figlio nato da quella situazione" mi strinsi  nelle spalle.
Sapevo che la mia risposta potesse sembrare egoista, ma non ci sarei mai riuscita.
Mike venne verso di me, poggiando le mani sulle mie spalle. Iniziò ad accarezzarle, e poi mi strinse fra di esse.
"Ci sono io adesso. Capisco la tua scelta, e non c'è da biasimarti, ma non devi pensare che sia stata una cattiveria. Hai voluto il meglio per lui, e per te"
Mi strinsi fra le sue braccia e poggiai la testa sul suo petto.
Adesso si che mi sentivo al sicuro.

N/A: ecco il capitolo.
Cosa ne pensate? Susu, fatemi sapere la vostra!

Ricordatevi di leggere la mia storia nuova su Mike "L'amore che ho per te"
Al prossimo aggiornamento. ❤

A Lonely Night. ||Mike Bird||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora