Capitolo 23 - Mi fido di lui.

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Mi diressi in camera di Roman dopo la fine delle lezioni e bussai in modo insistente alla porta.
Dopo alcuni minuti venne ad aprirmi con il ghiaccio posizionato sullo zigomo.
"Roman ma...cos'è successo?" Guardai il viso del mio amico, e scostai il ghiaccio per vedere cosa si fosse fatto.
Lui sussultò.
"Chi è stato?"
Riluttante, si allontanò da me lasciandomi entrare nella sua camera. Chiusi la porta alle mie spalle e mi avvicinai.
"Roman?"
"È..è stato..Mike" mormorò.
"Cosa? Roman che stai dicendo?"
"La verità!"
Si voltò verso di me, posando il ghiaccio sulla scrivania e sedendosi sul letto.

"Puoi anche non credermi, ma io ti avviso: sta giocando con te"
Riflettei sulle sue parole. Roman era mio amico e non mi avrebbe mai mentito, e trovavo strano ciò che avesse detto, soprattutto ora che io e Mike stavamo insieme..
"Io..non so a.." sospirai. "Roman scusa, ma lo trovo assurdo"
"Secondo te l'ho fatto da solo questo?" Urlò, alzandosi in piedi e indicando il livido sullo zigomo.
"Magari hai sbattuto! So che non tolleri Mike, che ti sembra un bugiardo, ma non lo è!" Protestai, in difesa del ragazzo che amavo.

"Era con Lizzie! Stavano parlando di una scommessa" mi disse. "Ascoltami, io non voglio che tu soffra"
"Cosa?" Quando sentii pronunciare il nome di Lizzie.
"Ha detto che..entro stasera lui ti..ti porta a letto. Vuole filmare tutto"
Scossi la testa incredula. Non poteva fare una cosa del genere, non poteva abbassarsi a questi livelli.
"Mi dispiace.." sussurrai al mio amico.
Lui scrollò le spalle e mi abbracciò.
"Ti  voglio bene" sussurrò.
"Anche io" lo strinsi forte, accarezzandogli la schiena.

Tornai in camera ed era vuota. Sul letto di Mike c'era un foglio di carta, mi avvinai e lo presi:
"Stammi lontano, Alessandra. Fai meglio a cambiare stanza, a dimenticarti di me.. non voglio essere causa di altre sofferenze, non te lo meriti. Non voglio vedere il tuo viso pieno di lacrime a causa mia, ti prego, capiscimi.
Quando saprò che la camera è vuota, tornerò. Non dovevamo far accadere tutto ciò, è stato un enorme sbaglio, io non sono il ragazzo perfetto, non per te. Meriti qualcuno che ti ama come si deve, io non riuscirei a farlo. Non so amare me stesso come potrei amare qualcun'altro? Ti ripeto: accetta la mia scelta, non soffrire, sto solo cercado di proteggerti da me, e dal male che potrei farti.
Non sono sicuro dei miei sentimenti, e  non so cosa provo per te, e se mai potrò provare qualcosa per te. Mi dispiace per tutto..
Vai via dalla stanza, e io andrò via dalla tua vita.
Mike."

Scoppiai a piangere e mi sedetti sul letto.
Come avevo fatto ad essere così stupida? Dovevo capire fin dall'inizio che sarebbe andata a finire così, lui non mi amava, stava solo giocando con i miei sentimenti.
Decisi che doveva dirmi tutte queste cose in faccia e presi le chiavi della stanza e andai a cercarlo.
Mi tremavano le mani, e dai miei occhi continuavano a scendere lacrime.
Avevo il cuore in gola, e in testa mi balenarono tante immagini di Mike che mi diceva quelle parole.
Non dovevo innamorarmi.

Le persone che erano lì mi osservavano mormorando nelle loro orecchie cosa fosse successo.
Mi guardai intorno cercando la figura di Mike, ma sembrava essere sparito.
Vidi Ethan.
"Ethan" richiamai l'attenzione del ragazzo su di me.
"Alessandra" sorrise, ma quando vide il mio viso bagnato, il suo sorriso si spegne e si preoccupò. "Che succede?"
"Nulla, non preoccuparti. Hai visto Mike?"
Lui annuii. "Si, è uscito prima con Lizzie e gli altri"
Lizzie..ancora lei.
"Grazie" mi allontanai e uscii dall'edificio, pensando ad eventuali posti in cui poteva essere andato.
Ma non riuscii a concentrarmi.

Tornai in camera e decisi di aspettarlo lì.
Sentivo l'ansia salirmi lungo tutto il corpo. Dovevo capire, volevo una spiegazione.
Si era fatto tardi e Mike non era ancora tornato. Andai in bagno e sciacquando il viso, e mi guardai allo specchio, avevo gli occhi rossi talmente avevo pianto.
La porta della camera si aprì ed io corsi fuori dal bagno, e Mike si tolse il capotto. Quando mi vide mi osservò con un aria interrogativa.
"Che succede?" Si avvicinò a me, preoccupato.
Presi la lettera e gliela porsi sbattendogliela sul petto.
Lui la prese e la lesse, spalancando gli occhi.
"Non sono stato io a scriverla" si giustificò.

"E allora chi?" Urlai, ritornando a piangere.
"Non lo so" alzò le braccia. "Alessandra..Alessandra ascoltami" prese per le braccia, ed io lo guardai negli occhi. "Quello che c'è scritto lì è  vero: che non so amare me stesso, che vorrei tenerti lontana da me, ma ogni volta che ci provo capisco che è inutile perché tu sei ciò che voglio, e che vorrò sempre. Alessandra io ti amo. Ti amo così come sei, e non voglio perderti."
Lo guardai negli occhi, e capii che era stato sincero.
"Ti amo, Mike." Lo strinsi, baciandolo.

N/A: eccovi il capitolo. Che ne pensate?
Secondo voi Mike ha detto la verità?

Ps: ma quando la storia finirà, lo vorreste il sequel o no?

A Lonely Night. ||Mike Bird||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora