Capitolo 14 - Parlami di te.

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Mi stavo incamminando verso camera e stavo ripensando alle parole che aveva detto Roman su Ethan.
E nella mia mente, in un angolino, il mio pensiero si soffermò su Mike.
E se lo amassi e non sapessi riconoscere i miei sentimenti? Era impossibile!
Avrei capito se fossi innamorata di lui.
Presi un respiro profondo prima di entrare in camera, e sperai che lui non fosse lì. Non avrei sopportato un altra sua insistenza nel sapere cosa avessi sognato, e cosa mi fosse preso.
Aver mostrato quanto fossi vulnerabile a causa di quei incubi era una vergogna. Solo Isa era a conoscenza di quel mio lato oscuro.

Aprii la porta della camera, e per fortuna, era vuota. Il letto di Mike era intatto, come se lui non fosse stato qui durante il pomeriggio.
La porta si chiuse alle mie spalle, provocandomi uno spavento.
Una chiave girò nella serratura. Mi voltai e Mike era di fronte a me con le spalle appoggiate alla porta e le braccia incrociate al petto.
La mia richiesta non era stata accettata e adesso lui era di fronte a me, con uno sguardo che si lasciava capire da solo: 'Ti conviene parlare o di qui non esci!"

Le braccia ricaddero lungo i miei fianchi lasciando che un sospiro esaperato uscisse dalla mia bocca. Mike inarcò il sopracciglio destro e con una smorfia sembrò incitarmi a parlare.
Dopo aver preso un lungo respiro, posai il mio sguardo sul suo, incrociando, anche io, le braccia contro il petto.
"Perché hai chiuso a chiave?"
Lui scrollò le spalle, facendo una smorfia prima di rispondermi; "Mi andava"
Risi beffarda dal suo modo di rispondermi e mi voltai raggiungendo il letto.
Mi sedetti e guardai le mie gambe ed  iniziai a farle dondolare.
C'era un silenzio imbarazzante in quel lasso di tempo nella stanza. Il respiro di Mike si era fatto pesante, quasi stufo di aspettare che iniziassi a parlare.

Perché ci teneva tanto a sapere cosa accadesse nella mia testa quando dormivo?
Dopo un lungo momento di silenzio da parte di entrambi, decisi di prendere parola, e farla finita una volta per tutte.
"Cosa vuoi sapere, Mike?" Chiesi esausta.
Lui si accigliò, mettendosi dritto e passando una mano fra i capelli, come se la mia domanda lo avesse colto di sorpresa.
"Quello che ti ho chiesto oggi" ribattè, continuando a stare fermo con le spalle contro la porta.
"Non capisco perché ti interessa così tanto!" Sbottai acida, alzandomi e guardandolo in faccia.

Non volevo mostrarmi debole,  o ne avrebbe approfittato a suo favore, per rendermi tutto più difficile, continuando a confondermi le idee.
"Perché hai urlato quella notte! Mi sono preoccupato.." ammise abbassando di poco la voce.
Come se si vergognasse a preoccuparsi di qualcuno che non sia lui, o qualcuno a cui tenesse, sempre se ci fosse..
"Tu preoccuparti? Ma dai! E comunque non sono affari tuoi. Perché non lasci perdere?" Mi voltai verso la finestra, e guardai fuori.

Vidi Jade insieme a Lizzie e altre due ragazze, uscire dal cancello dell'edificio e prendere una strada a destra.
Per un momento mi dimenticai della presenza di Mike, fin quando non fu lui a farmi ricordare che fosse lì.
Mi afferrò per il gomito, allontanandomi dalla finestra, e avvicinadomi al muro. Mi intrappolò fra lui e il muro, mettendo le mani all'altezza del mio viso.
Si leccò lei labbra e poi posò lo sguardo sulle mie.
"Non ho mai permesso a nessuno di parlarmi in quel modo, e mi sembra che ti avevo avvisata di non farlo" il tono della sua voce era freddo e duro.
"Sennò?" Lo provocai.
Non volevo che mi sottomettesse, credendomi una preda fragile.
"Sennò.."

Mi afferrò da dietro la nuca e iniziò a baciarmi con foga. Non riuscii a rendermi conto del modo in cui mi aveva afferrata, ma non mi tirai indietro.
Poggiai le mani sulle sue spalle, ricambiando il suo bacio.
Indietreggiò tenendomi salda contro il suo corpo, e continuava a baciarmi. Arrivammo sul suo letto, con lui sopra di me.
Le sue mani furono dentro la mia maglia, accarezzando delicatamente la mia pelle. Mi provocò dei brividi indescrivibili, non volevo che smettesse.
Feci la stessa cosa privandolo della sua maglia bianca. Passai le dita lungo il suo torace, accarezzandolo allo stesso modo che lui fece con me.
Notai che strinse gli occhi, smettendo di baciarmi, voltando lo sguardo verso il muro.
"Non posso" sussurrò.
"Mike.."
"Io non posso!" Si alzò bruscamente, afferrando la sua maglia e indossandola.
Mi diede un ultima occhiata.
"Non posso.." ripetè uscendo dalla camera dopo essersi passato le mani fra i capelli.

Non capii nemmeno io come fosse successo tutto questo, e tutto così in fretta.
Se ripensavo al suo tocco sulla mia pelle, sentivo i brividi percorrermi lungo la spina dorsale.
E il suo comportamento..
Mi lasciò di stucco, non capendo il motivo per cui se ne fosse andato in quel modo, sbattendo la porta alle sue spalle.
Mi sentivo confusa, molto di più di quanto lo ero prima.
Un attimo prima stavamo discutendo, mentre l'attimo dopo, mi ero ritrovata sotto di lui.

N/A: okay, per oggi vi do un altro capitolo, solo perché amo vedere quanto amate la storia. Mi scuso se ci sono errori, e vi ringrazio di farmi notare tutto ciò, perché spesso a causa della mia distrazione non ci faccio caso.
Grazie a tutto questo non solo mi invogliate a scrivere, ma anche a migliorare.
Fate attenzione ai capitoli a seguire, aspettavi di tutto.
Cosa ne pensate?

Ps: Presto ci sarà un altra storia su Mike, la seguirete vero? Spero tanto di si.
Grazie ancora di tutto, siete parte fondamentale per me ❤

A Lonely Night. ||Mike Bird||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora