Capitolo 17 - Ti ho cercato ovunque.

1.6K 130 15
                                    

Continuavo a camminare a vuoto, sentendo freddo, e dei brividi percorrermi lungo tutto il corpo. Sospirai rumorosamente e tutto sembrava cosi spettrale, silenzioso.
Sentivo un dolore ai piedi per quanto avevo camminato e promisi a me stessa che non mi sarei più allontanata così tanto dal college, e soprattutto, non avrei preso più strade che non conoscevo.
Chissà se Roman si era preoccupato per me, e magari aveva ripensato al suo comportamento e mi aveva scritto.
Afferrai il cellulare sperando di trovarmi un messaggio da parte sua, ma non c'era nulla.
Erano già le 21:35, ed io non sapevo dove stessi andando.

Sentii dei passi dietro di me, e iniziai ad avere paura e affrettai il passo, cercando una via d'uscita e seminare quella figura dietro di me. Sembrava molto veloce, e il mio passo svelto si trasformò in corsa. Il panico invase il mio corpo, e le lacrime mi bruciavano agli occhi.
Mi sentii afferrare ed emisi un urlo.
"Sono io!" La voce di Mike mi tranquillizzò.
Mi lasciò e presi dei respiri profondi cercando di regolare il mio respiro e i battiti del mio cuore.
Mike sembrò arrabbiato.
"Ma come ti viene in mente di uscire e allontanarti così tanto?"
Non sapevo come giustificarmi. Stavo per aprire bocca ma lui mi precedette afferrandomi e stringendomi contro il suo petto.
"Ti ho cercato ovunque. Ho temuto il peggio, che ti fosse successo qualcosa" sussurrò, continuando a stringermi.

"Sto bene" sospirai, allontanandomi.
Ci guardammo negli occhi, e mi parve che fosse davvero preoccupato, e mi sentii ancora più in colpa. Non mi sarei mai aspettata di questo suo atteggiamento, della sua preoccupazione. Avrei sperato che Roman lo avesse fatto. Ma sono felice che ad avermi trovata era stato Mike.
Adesso mi sentivo al sicuro.
"Mi spieghi perché ti sei allontanata così tanto?" Domandò di nuovo, sospirando.
"Volevo fare una passeggiata e..mi sono persa" abbassai lo sguardo, mi sentivo una stupida.
Prese il mio mento fra le dita; "Non andare più via. Non così..intendo"

Non risposi, mi limitai a guardarlo negli occhi. Mi chiedevo cosa stesse pensando in quel momento mentre mi guardava negli occhi.
"Andiamo" prese la mia mano, e ci incamminammo.
"Dove andiamo?" Chiesi, restando a passo con lui.
Camminava velocemente, quasi sembrava che corresse.

"Mike..Mike aspetta!" Lo bloccai.
Si voltò verso di me guardandomi con aria interrogativa.
"Non correre! Mi stavi staccando un braccio" lo ammonì ridendo.
Lui sorrise, scuotendo la testa. Si avvicinò a me, prendendo il mio viso fra le mani.
Avvicinò le sue labbra e sfiorò le mie provocandomi dei brividi. Chiusi gli occhi assaporando a pieno quel momento.
"Voglio baciarti" sussurrò.
"Baciami"
"Cosa mi hai fatto?"
Alzai lo sguardo sul suo, chiedendomi di cosa stesse parlando.
"Non guardarmi in quel modo" si spostò guardando un altro punto. Sembrò pensarci su a cosa dire.
"Quando ti guardo io vorrei prenderti e baciarti fino a consumarti le labbra." Si voltò vero di me. "Non so cosa mi sia preso, ma da quando sei entrata in quella fottuta stanza hai travolto tutto:i miei sentimenti, i miei pensieri. Io non mi riconosco più." Si avvicinò a me con passo svelto. "Io non so cosa saremo, se andremo avanti, se io cambierò, ma quello che so con certezza è che tu mi hai stravolto la vita!"

Non mi sarei mai aspettata queste parole da lui. Mi aveva lasciata a bocca aperta, e adesso non sapevo cosa fare, come reagire, perché quella confusa adesso ero io.
Mike mi era piaciuto dalla prima volta che avevamo avuto quella discussione in camera.
Adesso mi sentivo con le spalle al muro, e avevo paura..avevo paura che magari stesse giocando, o che stesse facendo in quel modo per sapere qualcosa di me, per farmi cadere fra le sue braccia, un po' come tutte.
Non sapevo cosa pensare.

Lui mi guardò in attesa che io parlassi, ma non riuscivo a dire esattamente cosa avessi provato.
Sospirò; "Che stupido.."
"No, Mike. Io.."
Alzò la mano per zittirmi, voltandosi.
"Non dovevo dire quelle cose, sapevo come sarebbe andata"
Iniziò a camminare e decisi di seguirlo, non  volevo stare lì e cercare una soluzione per tornare al dormitorio, sola.

Per tutto il tempo,  nessuno di noi due parlò. Eravamo immersi nel silenzio, nel capire cosa provavamo esattamente. Le spalle di Mike erano rigide, e si capiva che era teso.
Non volevo che il mio silenzio per lui fosse un qualcosa di negativo.
Perché Mike tu per me sei tutto, lo sei da quando ti ho visto. E non riuscirei mai, e dico mai, a passare una giornata senza un tuo sorriso.
Ma tutto questo io non ero riuscita a dirglielo.

N/A2: cosa ne pensate del capitolo? Cosa succederà?

A Lonely Night. ||Mike Bird||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora