Teorie e Deduzioni

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Capitolo 25.


Un altro giorno era passato, un altro giorno senza avere la più pallida idea di dove trovare Hermione; ormai stavano diventando molto più che irrequieti e della McGranitt ancora nessuna risposta, ma d'altronde erano solo le dieci di mattina.

"Perchè la McGranitt ci mette tanto?" sbraitò Ron, iniziando a sentire la tensione della missione, come gli era successo quando era partito con suoi due migliori amici di sempre alla ricerca degli Horcrux.

"Rilassati, Ron l'hai mandato appena ieri sera tardi e sono appena passate 12 ore" disse Harry, per cercare di calmare l'amico.

"Appunto! A quest'ora dovrebbe già averlo ricevuto e risposto!" continuò a sbraitare il rosso.

"Dalle tempo, insomma Ron, cerca di calmarti!" gli inveì contro la sorella Ginny.

"Come faccio a stare calmo, dopo quello che abbiamo scoperto ieri?" continuò lui, agitandosi sempre di più.

"Tranquillo, non corre alcun rischio" disse Malfoy, senza rendersene davvero conto. Lo aveva solo pensato e, invece, si era ritrovato a parlare ad alta voce, ancora assorto nei pensieri che si erano insinuati in lui, solo la sera prima.

"Come puoi dire una cosa simile proprio tu!" sbottò,alla fine, Ron paonazzo di rabbia, andando verso il biondo e afferrandolo per il colletto.

"Come fai ad essere così insensibile, dopo tutto quello che abbiamo visto e passato? In fondo dovevo immaginarlo che non eri cambiato per niente!" disse il rosso, strattonandolo.

"Infatti io non ho mai detto di essere cambiato, Lenticchia, è voi che lo avete pensato" disse Malfoy, irritato da quel suo atteggiamento così appiccicoso.

Aveva già la Abbott di cui preoccuparsi, cosa voleva ancora, si domandava la giovane serpe, proprio lui che non era così abituato a dimostrare, o meglio a dover dimostrare, i suoi sentimenti così apertamente, come faceva quel cagnolino di Weasley, a tutti.

Lui aveva il suo modo di esprimersi, così come tutti ed Hermione lo sapeva, solo questo gli premeva.

"Ora smettetela!" intervenne Harry, dividendo i due litiganti.

"Non è così che risolveremo questa faccenda, per favore, non fatevi prendere dal panico e dall'ansia proprio adesso!"continuò la piccola Weasley, accorrendo in soccorso del suo ragazzo.

Lei cercava di tenere fermo il fratello, allontanandolo, così come Harry faceva con Draco.

"Poi, Ron, mi dispiace doverlo ammettere, ma Draco ha ragione" disse, infine, Harry, sospirando, prevedendo alla perfezione la reazione dell'amico.

"Cosa? Ora dai ragione a lui?" disse, infatti, sconvolto dall'affermazione del suo migliore amico di sempre.

"Ron, ascoltalo!" lo spronò la sorella.

"Draco ha ragione nel dire che non corre alcun rischio, anche perchè da quello che ci è stato detto dalla bibliotecaria, loro due erano amici e, a meno che non ne abbia motivo, Jack se è davvero così ossessionato da lei, non la toccherà con un dito e questo può essere un piccolo vantaggio, anche se scomodo da accettare" spiegò il ragazzo con gli occhiali, sperando di aver ottenuto l'approvazione del rosso.

"Sai che è così" gli sussurrò Ginny vicino all'orecchio, sperando che almeno a lei desse retta.

E così fu.

"Sì, va bene, forse avete ragione voi ed io mi sono fatto prendere dalla gravità della situazione" si scusò, anche se in modo indiretto, abbassando leggermente la testa in segno di resa. Non avrebbe mai e poi mai chiesto scusa direttamente a quella viscida serpe.

Unchain my Heart || #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora