Il Ballo

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Stavo correndo verso la biblioteca come una furia. Erano quasi le 16.

Ginny mi aveva fatto perdere la cognizione del tempo con il suo discorso e, per fortuna, non insistette nel conoscere i particolari della promessa infranta dalla sottoscritta.

Con la scusa dell'incontro con Draco, ero riuscita a congedarla e mi ritrovavo a pochi passi dall'ingresso della biblioteca della scuola.

Ormai col fiatone e affaticata per la corsa, mi fiondai al suo interno sotto gli sguardi di studenti che mi guardavano stupiti per poi tornare alle loro letture.

Dopo aver preso un bel respiro profondo, mi diressi verso il banco dove io e lui avevamo studiato assieme per la prima volta.

Mi sedetti accanto alla finestra, di lui ancora nessuna traccia; avevo forse sbagliato posto a sedere?

Per sicurezza, mi guardai attorno, non lo vidi da nessuna parte. Allora mi convinsi che, nonostante tutto, ero io quella in anticipo.

O che forse era solo una presa in giro da parte sua, o avevo frainteso persona.

Guardai ancora l'ora sul mio orologio da polso per essere certa di non aver sbagliato orario.

Erano le 16 15 e di lui ancora nessuna traccia.

Ormai iniziavo a sentirmi sconfortata, sospirai profondamente.

Da quando mi sento triste? Insomma, è Malfoy! Dovrei essere sollevata nel non vederlo, no?

Peccato che ne ero poco convinta.

Rassegnata, presi un libro per passare il tempo e fu allora che lo notai.

Malfoy era seduto sul tavolo dove ero rimasta seduta fino a poco prima. Era tranquillo, guardava il panorama fuori dalla finestra.

"Malfoy?" chiesi esitante. 

Il mio, in realtà, voleva essere il nostro consueto saluto.

"Granger" rispose solo.

"Mi hai chiesto tu di vederci?" chiesi per timore di fare una pessima figura, proprio con lui.

"Sì. Mi sembri turbata ultimamente? Colpa di Lenticchia?" chiese, senza mai distogliere lo sguardo dalla finestra.

Mi misi accanto a lui e, come lui, mi misi ad osservare il panorama che si poteva ammirare dalla finestra.

"No, con Ron tutto a posto. È solo che non so nemmeno spiegarlo" iniziai io.

Non volevo confidarmi, non con lui almeno, ma a volte parlare con qualcuno, soprattutto se lo si conosce poco dicevano,aiutava.

E io volevo provare con Malfoy.

"Allora è ancora per la visione della Cooman a Divinazione?" disse provando a indovinare.

"Qualcosa del genere" dissi quasi in un sussurro.

"Capisco, non devi dirmi nulla se non vuoi. È una cosa molto personale immagino?" chiese lui.

Quello che disse mi lasciò di sasso: non credevo che uno come lui potesse essere così attento a certi dettagli e delicato con le persone.

Ogni giorno scoprivo qualcosa di più di lui e ne rimanevo sempre più piacevolmente sorpresa.

Sorrisi ma cercai di non farglielo notare.

"Sì esatto. È una cosa che risale a molti anni fa" mi permisi, alla fine, di dargli solo quella piccola informazione.

Unchain my Heart || #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora