Avevo finito di lavare i piatti che avevo usato per cenare e stavo bevendo del latte di riso dal cartone.
Mio padre comprava solo latte di riso perché io e lui bevevamo solo latte di riso.
Lo trovavo molto più buono del latte animale e il cartone era più bello.
E poi il cellulare suonò e quando lessi 'papà' sullo schermo mi affrettai talmente tanto a rispondere che di poco e mi cadeva il cellulare.
-Papà?-
-Ciao piccola- la sua voce suonava stanca e mi venne voglia di abbracciarlo.
-Ciao papà, non ti sei fatto sentire per due settimane, come va? Stai bene?-
-Sì, non ti ho chiamato perché ero in Giappone e avevamo il fuso orario diverso ed ero sempre pieno di lavoro-
-E ora? Quando torni a casa?-
-Appunto di questo volevo parlarti...- niente di buono in arrivo Johanne.
-Mentre ero in Giappone mi hanno detto che devo coprire un mio collega che ha fatto un incidente e non può lavorare, ora sono a Londra ma tra poco dovrò partire per New York-
Non risposi. Troppo triste per dire che andava bene, che lo avrei aspettato.
-Hey Joha, tornerò per i primi di dicembre...-
-Siamo ad ottobre papà! Vuol dire che dovrò stare due mesi da sola!- sbottai stringendo il cartone di latte di riso.
-Lo so piccola mia e mi dispiace molto, ma appena tornerò a casa ci starò per talmente tanto tempo che rimpiangerai questi giorni-
-Questi giorni dove devo sempre stare da sola in casa?! Dove devo cenare in silenzio e guardando il vuoto perché tu non ci sei?!-
E questa volta non rispose lui ma sospirò.
-Mi dispiace, ti voglio bene e purtroppo non posso farci nulla- e sentì la sua voce spezzarsi di poco e mi appoggiai al tavolo. Se pensa che mi faccia pena la sua sensibilità si sbaglia.
-Ciao- dissi e lui mi salutò con così tanta dolcezza che lo odiai.
Poi misi giù la chiamata e guardai il cartone di latte di riso deformato dalla mia stretta.
Lo lanciai contro al frigo violentemente perché Richard mi aveva cacciato in una situazione disastrosamente pericolosa e perché mi toccava vivere da sola per un tempo che si poteva definire poco ma per me pareva tutta la vita.
E Nora Lewis. Dico solo questo. Nora Lewis.
E il cartone si aprì contro al frigo creando un'esplosione di latte e di bianco. Il frigo era colorato da linee bianche e trasparenti e per terra il cartone era squarciato e perdeva ancora del latte.
Menomale che il latte di riso era quasi finito e che non avevo il parquet in cucina.
Poi presi dalla dispensa un alto cartone di latte di riso e lo bevvi guardando il disastro che avevo combinato.
Chiusi il cartone di latte e lo appoggiai sul tavolo, presi degli stracci da sotto il lavandino e li cacciai a terra disordinatamente e li mossi con il piede per asciugare il latte e con l'altro straccio pulì il frigo.
Ed ecco che qualcuno mi chiamava. Da una parte speravo fosse mio padre e dall'altra parte no.
Ma in realtà era Richard.
-Pronto?- risposi svogliata.
-Esci, siamo davanti a casa tua-
Mi affacciai alla finestra e c'era una macchina davanti al mio vialetto d'entrata.
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Renaissance
Novela JuvenilJohanne Hedengaard faceva parte del club più esclusivo e violento e criminale di tutta Brighton, il famoso e temuto Renaissance. Dentro al Renaissance non tutto era rose e fiori però. I casini erano sempre dietro l'angolo e puntualmente Johanne Hede...