3. La regina è schiava

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La voce di Marshall Mather, conosciuto meglio come Eminem, iniziò a cantare sulle violente note di 'Berserk'.

Zachery mugugnò qualcosa e mi diede un calcio.

-Spegni la sveglia- sospirò con voce assonnata,

-Non è la sveglia, mi stanno chiamando- mi stropicciai gli occhi e sbadigliai,

-Allora rispondi- borbottò prima di girarsi dall'altra parte del letto.

Tastai alla cieca sul comodino prima di trovare il telefono, per poi rispondere alla chiamata.

-Pronto?- domandai alzandomi dal letto. Fuori c'era la luce del giorno che irrompeva nella stanza,

-Joha ma si può sapere dove sei?- la voce di Evan suonò dall'altra parte della linea,

-Uhm... a casa, perché?-

-Devi venire a scuola che stiamo per iniziare una riunione del club, ti ho mandato un messaggio un quarto d'ora fa, Zach è lì con te?-

-Sì, Zach è qui, lasciaci il tempo di arrivare-

-Ok ciao, fate in fretta!-

Misi giù la chiamata e mi sdraiai sul letto guardando l'orario, erano le nove e mezza del mattino.

-Chi era?- chiese Zach ancora mezzo assonato.

-Evan, dice che stanno per fare una riunione penso aspettino noi, quindi alzati-

-Vai senza di me- Zach si chiuse nelle coperte e io gliele tirai.

-Muoviti, tanto dormirai anche sui banchi quindi non fare il tiraculo-

•••

Dietro alla nostra scuola c'era un piccolo boschetto che confinava con un quartiere.

Marvin, un membro del club, un giorno portò a scuola delle tenaglie per tagliare la rete che ci impediva di entrare nel boschetto.

Tagliammo la rete in un punto nascosto, oltrepassavi il buco e camminavi seguendo gli alberi con la 'X' rossa, salivi su una collina, salivi, salivi e salivi fino a che non si arrivava ad uno spiazzo circondato da alberi e cespugli.

Quello spiazzo era il nostro spiazzo. Nessuno lo conosceva a parte noi del Renaissance.

Era sopra ad una collina e si aveva una buona visione del cortile interno della Longhill, punto di ritrovo di tutti gli studenti durante le pause.

Tante volte io e Zach andavamo lassù per vedere fallire i nostri compagni di club mentre ci provava con qualcuna, e ridere in santa pace di loro. E tante altre volte correvamo lì per nasconderci da Owen, l'inserviente della scuola che molte volte ci scopre mentre fumiamo nei bagni o vandalizziamo qualche muro.

Io e Zach avevamo appena oltrepassato la rete e stavamo seguendo i segni rossi.

Quando arrivammo allo spiazzo erano già tutti lì. Diciannove ragazzoni pronti a commettere qualche bravata.

-Possiamo iniziare- disse Rich mentre lo salutavo.

Quel giorno Richard aveva i suoi amati occhiali da sole a stella.

Richard era strano, aveva uno stile che tradiva il suo spirito da gangster.

Indossava sempre delle lunghe pellicce quando c'era freddo, e quando risplendeva il sole indossava i suoi occhiali a stella.

Molte volte lo prendevo per il culo indossando le sue pellicce e i suoi stivaletti, lo chiamavo Harry Stiles e lui si imbestialiva.

Non ho mai capito bene l'odio di Rich nei confornti di quel cantante, forse lo odiava a pelle o forse lo odiava perché Rich odia tutti, a volte non lo capisco davvero quel ragazzo.

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