Stetti a casa per un tempo incredibilmente lungo (una settimana, ma una settimana per me è infinita se significa non poter uscire e stare con i propri amici).
Le ferite sembravano non guarire mai ed era così fastidiose. Avevo un brutto taglio sopra tutto il sopracciglio destro e una sbucciatura livida sul naso, senza contare la faccia gonfia e i lividi.
Mi sembrava di andare in putrefazione, mi sentivo come uno zombie che pian piano si sarebbe completamente decomposto.
E poi avevo pure quel primo premolare mancante che mi faceva sentire un pirata e lo odiavo. Piantarsi un nuovo dente è un casino e non ne ho proprio la voglia di inventarmi scuse da dire a mio padre per farmi andare dal dentista.
Andai in uno studio dentistico incappucciata e appena fui davanti alla segreteria le chiesi se lei se ne intendeva di denti,
-Ma ovviamente-
-Allora mi può dire che dente mi manca?- e sollevai il labbro mostrandole la finestrella,
-Uh, un primo premolare, come l'hai perso?- lei mi guardò confusa mentre si aggiustava gli occhiali sul naso,
-Era un dente da latte- e scappai via da quello studio.
Ed ecco come so il nome del dente che mi manca.
Andare su internet e cercare la risposta comodamente da casa? Pfff, Johanne Hedengaard è superiore a queste cose, in più sentivo il bisogno estremo di uscire da quelle quattro mura.
E quando, prendendo il mio bong, feci cadere tutta la pila dei fogli per terra mi resi conto che lasciai da parte una parte molto importante della mia vita.
Ai miei piedi erano sparsi i miei disegni. Non disegnavo da mesi e mesi perché il Renaissance mi distraeva.
Io disegnavo, io so disegnare.
E me lo ero scordata.
Fu come un fulmine, li presi e li guardai uno ad uno. Disegnavo qualsiasi cosa volessi, vasi o persone o personaggi dei miei videogiochi preferiti o paesaggi o oggetti o tutto.
E fu come un tuffo nel passato.
Così mi scordai di tutto e presi una matita e dei fogli e mi misi sulla mia scrivania a disegnai fino all'ora di cena (avevo iniziato nel pomeriggio presto).
Ero così felice di aver ritrovato quella mia vecchia passione.
Il disegno era stata una parte costante della mia vita che poi persi per colpa del Renaissance.
E guardai soddisfatta i miei lavori, paesaggi quasi malinconici ma carichi di romanticità.
E fu in quel momento che Nora mi balzò in mente.
Quei disegni rappresentavano stati d'animo ed emozioni che portavano tutti a pensare a quella ragazza.
E capì che ormai ero cotta stracotta di lei. Così, in preda ad un colpo di follia, corsi allo specchio e mi guardai.
Il taglio sul sopracciglio era solo rosso e c'era qualche livido qua e là.
Corsi di nuovo in camera e afferrai il mio cellulare e chiamai Nora.
-Pronto?- rispose lei,
-Nora vuoi uscire con me?- chiesi tutta d'un fiato mentre guardavo i miei disegni.
-Mi stai chiedendo un appuntamento?-
-Sì, un appuntamento, come fanno quelli che stanno per fidanzarsi- e sentì una risata gioiosa lontana e poi Nora parlò di nuovo,
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Renaissance
Fiksi RemajaJohanne Hedengaard faceva parte del club più esclusivo e violento e criminale di tutta Brighton, il famoso e temuto Renaissance. Dentro al Renaissance non tutto era rose e fiori però. I casini erano sempre dietro l'angolo e puntualmente Johanne Hede...