Capitolo 3

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Era da troppo tempo che si allenava con Jenny e stava davvero dando di matto.

Era bella quanto subdola, aveva scoperto che ce l’aveva con Firefly perché voleva essere lei ad interpretare Giulietta, e ce l’aveva anche con Frank per aver accettato di essere Romeo, se non lo avesse fatto il suo ruolo saprebbe spettato a Firefly e lei avrebbe potuto realizzare il suo sogno.

Frank non era sicuro che le piacesse così tanto il suo lavoro, amava essere al centro dell’attenzione, quello era ovvio, ma sulla passione che ci metteva c’erano profondi dubbi.

Frank si era messo dei vecchi vestiti, aveva notato che Ellie era abbastanza sporca e aveva deciso di darle una bella lavata.

Prese un secchio ed una spugna, dopo aver fatto uscire il pachiderma ed averlo legato per evitare che scappasse.

Non conveniva a nessuno un elefante a piede libero.

Ad Ellie, in ogni caso, non dispiaceva farsi rinfrescare.

Frank prese un sospiro di coraggio, afferrando la spugna e avvicinandosi alla sua amica.

Cominciò a lavare le zampe dell’animale, facendo attenzione a non farsi calpestare, non voleva finire i suoi giorni schiacciato dalla zampa di Ellie.
Stava andando tutto bene, straordinariamente bene, di solito l’elefante non era molto collaborativo.

“Devo congratularmi con te, Ellie, di solito…”. Frank non ebbe il tempo di finire la frase che Ellie lo inzuppò con l’acqua che aveva raccolto nella sua proboscide, rubandola con maestria dal secchio con cui Frank la stava lavando.

“Come non detto”. Commentò, gettando la spugna a terra. “Vuoi la guerra? Avrai la guerra!”. Aggiunse con tono di sfida, afferrando il tubo di plastica.

Aprì l’acqua, puntando il getto verso l’alto, bagnando l’animale che si sdraiò a pancia in su, agitando le zampe.

Frank si mise a ridere, sapeva che a Ellie piaceva lavarsi e che voleva solo giocare.

L’elefante prese un altro po’ d’acqua nella proboscide, spruzzando ancora il ragazzo che si difese prontamente, scagliandole contro il getto d’acqua.

“Ellie!”. Urlò, scappando, grondante d’acqua.

All’improvviso, mentre continuava a giocare con Ellie, vide una figura vestita di nero in lontananza.

Inizialmente non gli diede molto peso ma quando si avvicinò ancora, vide che quelle figura non era una figura qualunque.
Rimase a fissarlo con il tubo dell’acqua ancora in mano ma Ellie corse prontamente in suo soccorso, bagnandolo ancora da capo a piedi.

Erano passate due settimane, non qualche giorno come lui aveva detto, lo aveva abbandonato con quella strega per due settimane e non era certo che lo avrebbe mai perdonato per quello.

Grazie ad Ellie riacquistò una parte delle sue capacità intellettive, tornando a giocare con lei e facendo finta di niente.
Era felice che fosse tornato ma decise semplicemente di usare quell’allegria per giocare con Ellie e ignorare Firefly.

“Buongiorno”. Sorrise, sollevando gli occhiali da sole sulla testa.

A Frank per poco non venne un colpo.

Era tornato e non sapeva se durante quel periodo avesse dimenticato come fosse fatto o semplicemente se fosse diventato più attraente.

Non sembrava quasi far parte del circo.

Indossava dei jeans neri, stesso colore delle sue converse, una maglietta bianca ed una giacca di pelle, rigorosamente nera.

I suoi capelli erano un po’ sbiaditi, non era più il rosso brillante di qualche tempo prima, era più tendente all’arancione e vi era una parte castana proprio vicino alla testa, segno che i capelli erano cresciuti.

Gravity// FrerardDove le storie prendono vita. Scoprilo ora