Che Firefly fosse bellissimo era ormai ben chiaro ma quando Frank andò a prenderlo rimase incantato.
Lo aveva fissato per qualche minuto mentre raccoglieva le ultime cose prima di andare.
I suoi pantaloni erano strappati fino alla coscia, lasciando intravedere brandelli di morbida pelle lattea.
I capelli gli ricadevano disordinatamente sul viso, costringendolo a passarci più volte le mani per ampliare la sua visuale.
La maglietta leggermente scolorita della sua band preferita era stato il colpo di grazia.
Firefly l’aveva comprata ad un concerto e ci era emotivamente attaccato, era la maglietta degli appuntamenti, la metteva per sbattere in faccia all’altro quali erano i suoi gusti e che se non gli stavano bene poteva alzare i tacchi e andarsene.
Frank aveva già mostrato in precedenza la sua passione per il rock e per i Misfits in particolare e lui ne era felice.
Quella sera, Frank, aveva deciso di sfoggiare i suoi tatuaggi, infilandosi una maglietta a maniche corte che fece perdere completamente la testa al rosso.
Non riusciva a smettere di ammirare la sua pelle magistralmente dipinta, anche perché a lui l’arte era sempre piaciuta, che fosse su di una tela o sulla pelle.
Tuttavia, nonostante fosse attratto dai suoi tatuaggi, nemmeno i pantaloni stretti che aveva indossato favorivano molto la concentrazione, il suo sedere era perfettamente avvolto dalla stoffa scura e il suo lento oscillare ad ogni suo passo era quasi ipnotico.
Frank si morse il labbro inferiore mentre il rosso cercava le chiavi per la roulotte, sventolando il suo sedere in aria.
Frank si avvicinò.
“Vuoi una mano?”. Chiese, vedendo lo stato di disperazione in cui versava il maggiore.
“No, giuro che sono qui, ne sono sicuro”. Rispose, cercando il metallo fra le coperte.
“Posso chiederti perché hai le chiavi nel letto?”. Chiese con curiosità.
“Quando mi sono addormentato ce le avevo in mano e le ho perse tra le lenzuola!”. Rispose, frustrato.
All’improvviso, Frank, vide qualcosa luccicare, e, in un gesto volontario ma che sembrò totalmente casuale, si porse in avanti, poggiando i suoi fianchi sul sedere di Firefly ed allungandosi per prenderle.
Firefly rimase impietrito a quel contatto, fermando la sua ricerca.
“Trovate”. Sorrise Frank, agitandole in aria.“G-grazie”. Balbettò con il viso in fiamme, prendendo le chiavi.
Quella vicinanza, oltre ad aver creato una certa tensione, aveva anche permesso a Frank di sentire il suo dolce profumo e dovette trattenersi per non immergere il naso nei suoi capelli.
“Ho noleggiato una macchina”. Sorrise, fiero.
“Oh, davvero?”. Rispose, Firefly, ancora in imbarazzo per quel contatto.
Frank aveva constatato che il suo culo era davvero sodo e che se magari ne avesse avuto voglia avrebbe potuto sfiorarlo accidentalmente.
“Si, mi sembrava brutto andare in autobus come l’altra volta”. Sorrise.
“Oh, be’ è un pensiero davvero carino”. Sorrise timidamente.
Frank lo osservò per qualche secondo, chiedendosi come facesse a passare da stronzo, a zoccola, a ragazzo dolce.
Doveva ammettere che aveva apprezzato la zoccola ma quel sorriso era impagabile.
“Solo una piccola coccola”. Sorrise.
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Gravity// Frerard
Fanfiction||i capitoli sono un po' lunghi|| Frank ha sempre desiderato di far parte del circo, il suo sogno inizia da bambino quando resta incantato da un'acrobata bionda. Dopo anni diviene un acrobata fallito e l'unica persona in grado di risvegliare il suo...