Gerard stava seduto al suo tavolo, attendendo ansiosamente che Frank arrivasse, fissando insistentemente la porta del locale.
Era in ritardo di ben un’ora e Gerard cominciava a pensare che forse non sarebbe venuto, non dopo che lui si era ubriacato in quel modo ed erano stati costretti ad annullare lo spettacolo.
Sembrava che qualsiasi cosa facesse per sistemare le cose le peggiorasse, e, dopo aver atteso da solo come un idiota per quelli che gli sembravano anni, decise di raccogliere gli ultimi cocci della sua dignità ed andare via.
Proprio mentre vi avviava verso la porta, questa si aprì, rivelando, con un tintinnio, il suo adorato Frank.
Il suo cuore cominciò a palpitare alla sola vista, mentre tutto il discorso che si era preparato svaniva nei meandri del suo cervello.
Frank lo guardò con curiosità, chiedendosi cosa ci facesse Gerard lì, visto che lui doveva vedersi con Mikey che aveva bisogno di supporto morale dopo un’uscita con una ragazza.
Il rosso rimase immobile a qualche metro di distanza da lui, distogliendo lo sguardo appena si rese conto che lo stava fissando a bocca aperta.“Che significa?”. Chiese Frank, indicando l’unico tavolo apparecchiato della sala.
“S-significa che mi dispiace e che ti dirò tutto ciò che vuoi sapere”. Rispose con imbarazzo.
“Io non voglio niente da te”. Rispose, con tono piatto.
“Ti prego, Frank, voglio solo parlarti e se deciderai di non volermi lo accetterò. Non proverò a riaverti mai più”. Ammise piano, mentre il dolore che provava al petto si diffondeva lungo il suo braccio, facendolo contrarre dolorosamente.
“E se io non volessi parlare con te?”. Domandò il più piccolo, incrociando le braccia sul petto.
“Suppongo che potremmo che solo mangiare insieme. Sto cercando di rimediare a ciò che ho fatto”. Mormorò.
“Non puoi ridarmi i cinque anni che ho perso”. Borbottò.
“Lo so, Frank, lo so, sto solo cercando di fare in modo che siano valsi a qualcosa. Ti ho fatto entrare nello spettacolo, ho cercato di allenarti come meglio potevo e mi sono esposto con te più volte di quante ne riesca a contare, cos’altro devo fare per dirti che mi dispiace? I-io farò qualsiasi cosa, ma almeno lasciami provare”. Gerard ingoiò il groppo che aveva in gola, trattenendo le lacrime che cominciavano a bruciare nei suoi occhi.
Disperato e senza più niente da perdere, si avvicinò a lui, cadendo in ginocchio a solo qualche passo di distanza.
“Perdonami”. Sussurrò, ormai in lacrime.
Frank non era sicuro di ciò che stava accadendo, l’unica cosa che sapeva e di cui era certo era che quello non era Firefly, nonostante non conoscesse con precisione la differenza tra lui e Gerard, era certo che quello fosse lui.
“Tirati su”. Ordinò con delicatezza.
Gerard scosse la testa.
“Resterò qui fini a quando non mi perdonerai”.
Frank si avvicinò, costringendolo ad alzare il viso martoriato dall’infinito numero di lacrime che aveva versato in quei giorni.“Ho bisogno di te”. Ammise, cercando di smettere di singhiozzare.
Frank non ne potette più, dopo tutto il tempo in cui si era costretto ad essere arrabbiato con lui, vederlo in quelle condizioni per colpa sua lo faceva stare male da morire. S’inginocchiò accanto a lui, stringendolo forte tra le sue braccia.
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Gravity// Frerard
Fanfiction||i capitoli sono un po' lunghi|| Frank ha sempre desiderato di far parte del circo, il suo sogno inizia da bambino quando resta incantato da un'acrobata bionda. Dopo anni diviene un acrobata fallito e l'unica persona in grado di risvegliare il suo...