Capitolo 16

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Il regalo di Natale che Frank è Gerard desideravano non era di certo quello.
Non si parlavano da giorni e quando lo facevano litigavano e basta.

Nessuno dei due voleva passare in quel modo quella festa, nessuno della famiglia voleva passare il Natale con una pesante angoscia degna dei migliori film drammatici.

"Tutto questo è ridicolo". Protestò Gerard, seduto sul divano con le braccia conserte.

"No, voi due siete ridicoli". Rispose Mikey, indicando Frank, seduto all'altro capo del divano.

"Non volevamo arrivare a questo". Intervenne Donna.

"Nessuno ve lo ha chiesto". Sbuffò il rosso.

"La nostra sanità mentale si, figliolo". Protestò pacatamente il padre, seduto sulla poltrona mentre leggeva il giornale.

"Oh, andiamo, a te nemmeno piace Frank". Disse con tono arrabbiato il figlio maggiore, sfoggiando tutte le sue doti da diva.

"Non ho mai detto niente del genere". Rispose, guardando Frank che stava seduto in modo imbarazzato, con la schiena dritta e lo sguardo basso.

Aveva preso persino in considerazione l'idea di fare le valigie e andarsene, tanto la situazione era diventata insostenibile.

Gerard fissò Mikey con sguardo truce.

"Questa brillante idea è venuta a te, non è vero?". Borbottò.

"Smettila di fare la sassy diva mestruata e ascolta!". Lo zittì.

"Frank, perché non dici niente?". Chiese la madre con tono preoccupato.

"Non ho niente da dire". Mormorò.

"Ovviamente, tu non hai mai niente da dire!". Urlò Gerard.

"Ogni volta che ci provo mi urli contro come se ti stessi dicendo che tua madre è una troia! Senza offesa, lei è una donna rispettabilissima". Rispose, giustificandosi immediatamente dopo.

"Oh, certo che ti urlò contro, ogni volta che apri bocca mi chiedi di dirti chi è Bert!". Rispose.

"Ok. Piantatela". Intervenne Mikey, sedendosi tra loro e premendo le mani in faccia ad entrambi.

"Dillo a lui di piantarla!". Protestò Gerard.

"Perché non stai zitto, fai più figura!". Rispose Frank.

"Va bene, l'avete voluto voi". Minacciò Mikey, estraendo il telefono e chiamando qualcuno. "Litigano di nuovo... ok... fai presto o li uccido".

"Chi hai chiamato?". Domandò sua madre.

"Lo saprai presto". Rispose.

Qualche minuto dopo, infatti, bussarono alla porta ed insieme alla neve si fiondò dentro un gigante ricco ricoperto da vestiti invernali e determinazione.

"Ci penso io". Urlò entrando in salotto.

"Chi è questo?". Chiese il padre.

"La soluzione ai nostri problemi". Rispose Mikey, alzandosi.

"Hai davvero chiamato Ray?! Tu hai problemi seri". Sbuffò Gerard.

"Ehi! Non rivolgerti a me con quel tono, signorinella!". Lo ammonì il riccio sedendosi dove prima stava seduto Mikey.

"Allora qual è il problema?". Chiese come un terapista di coppia.

"È Bert il problema". Sbuffò Frank.

"Temo di non conoscerlo, chi è questo tizio?". Domandò dubbioso, Ray.

"Bella domanda. Perché non glielo dici, Gerard? Visto che lo sanno tutti tranne me non vedo perché dovresti tenere all'oscuro Ray". Si lamentò, poggiando le spalle contro lo schienale del divano.

Gravity// FrerardDove le storie prendono vita. Scoprilo ora