Capitolo IV - La scorciatoia

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Luca si avvicinava a grandi falcate e agitava soddisfatto almeno una decina di pieghevoli.

Il sorriso gli arrivava alle orecchie.

«Ragazzi...» balbettò fra un respiro e l'altro quando ci raggiunse, «ho trovato le mappe che cercavo e credo di aver... ecco, penso di aver individuato una scorciatoia per arrivare prima al bosco. Emile è davvero grande, mi ha dato un sacco di dritte! Ehm, ma la cosa curiosa è che non mi ha parlato di siti archeologici a stretto giro!»

Ci guardammo l'un l'altro, in silenzio, e lui continuò: «Ehi, non fate quelle facce, sono stato una tomba, tranquilli! Mi sono limitato a fargli domande generiche su rovine, o resti di fortezze, che potevamo visitare senza fare troppa strada, punto. Emile mi ha detto che il castello più vicino, La Voute Polignac, è a circa tredici chilometri dal campeggio e mi ha assicurato che nei dintorni non ci sono rovine degne di nota. Sembrava certo di quel che diceva. Mm, non trovate strano che uno del posto ignori l'esistenza di un sito piuttosto esteso che è proprio qua vicino?! Possibile che non ne abbia mai sentito parlare? Possibile che in tutta la sua vita non lo abbia mai visitato?!»

«Uhm, molto strano», biascicai, «probabilmente non voleva parlarne con te. Forse da queste parti non amano il clamore, saranno gelosi dei loro cimeli. Vorranno tenere i turisti lontano da quelle pietre...»

«Nah...» Luca scosse il capo. «Non credo c'entri molto la gelosia. Sono invece quasi certo che Emile non conosca affatto il sito che stiamo cercando. Uhm, forse non lo considera degno di nota...» Pensò a qualcosa, poi sgranò gli occhi. «Oh, cacchio! Staremo mica rincorrendo un mucchio di calcinacci?!»

Spalancai gli occhi anch'io. Il respiro si fece corto. «No, Lu, non puoi farmi questo, stai distruggendo il mio sogno! Le rovine, i resti di una fortezza, o qualsiasi cosa abbiamo intravisto con Google Earth, occupavano parecchio spazio e non sembravano affatto un mucchio di calcinacci! Eravamo insieme, abbiamo visto tutti le stesse immagini!»

Quella vacanza doveva essere un puro distillato di avventura, così l'avevo immaginata, non un semplice se pur divertente mix di campeggio ed escursioni. Volevo che fosse qualcosa di unico, da ricordare per sempre; doveva diventare un ricordo speciale. Scandagliai i loro volti: il dubbio stava fagocitando il nostro sogno, e non potevo permetterlo.

«Ehi, non arrendiamoci prima ancora di aver visto di cosa si tratti!» aggiunsi. «Lu', tu dici di aver trovato una scorciatoia? Perfetto. Sei stato grande! Proporrei di concentrarci su questa notizia strepitosa!» Mi sfregai le mani, morivo dalla voglia di conoscere nei dettagli il nuovo percorso, anche per allontanare il pessimismo che stava spegnendo tutto l'entusiasmo.

«Ehm, certo, credo di aver trovato una scorciatoia, ma... ecco... dovrebbe trattarsi di un sentiero in discesa, non so quanto ripido, e che purtroppo al ritorno diventerà salita, ma...»

Luca stranamente temporeggiava.

«Ma?» ribattei.

Luca strinse le labbra fra i denti, quindi sbuffò. «È solo che...»

«Ti decidi a parlare!» ruggii.

«Ehm, non credo che le bici siano tagliate per il nuovo percorso. Mi spiego meglio, temo che ci toccherà marciare parecchio, e sarà una lunga ed estenuante camminata.»

Quanto la faceva difficile, eravamo giovani e per fortuna in buona salute, certo non abituati a marciare per chilometri, ma non poteva che farci bene un po' di esercizio fisico a stretto contatto con la natura.

«Se la scorciatoia che hai trovato ci farà arrivare al bosco velocemente, andrà alla grande, Lu!» fece Vinci sorprendendo tutti.

«Il mistero è potente», ribattei, «vince anche la tua pigrizia, fratello! È così che ci piaci, Vin!»

Il Ciondolo d'Ambra : CrisalidiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora