La sorte ci aveva giocato un pessimo tiro. Il burrone aveva degli argini alti e scoscesi e quel fiume ci tagliava letteralmente la strada.
Qualcuno propose di aggirare l'ostacolo, era la soluzione più ovvia e immediata, ma in quel caso la strada per raggiungere le rovine sarebbe diventata infinitamente più lunga e ci avrebbe portato via tempo. Tempo che non potevamo permetterci di sprecare. La via più veloce era una e una soltanto: dovevamo calarci giù per il pendio e cercare di attraversare quel fiume, benché non fossimo equipaggiati né preparati per l'impresa. Per giunta, se fossimo tornati al campo fradici o, peggio, con qualche osso rotto, i prof ci avrebbero fatto tante domande – in quanto sorvegliati speciali, non potevamo permetterci l'ennesimo scivolone. In sostanza, per evitare problemi e preservare il nostro segreto, dovevamo studiare in fretta un piano a prova di tonfo e d'insegnanti.
«Aggiriamo il fiume, è l'unica via.» Vinci assestò una manata sulla spalla di Luca. «Lu' intanto darà un ulteriore ripassata, stavolta accurata, alle mappe dei sentieri.» Sembrava un ordine più che una richiesta.
Luca sbuffò. «Già fatto, Vin, ormai conosco il percorso a memoria», ribatté piuttosto seccato. «Ripeto, pensavo si trattasse di un torrente. Suppongo che le piogge invernali lo abbiano ingrossato fino a farlo diventare com'è adesso. Per nostra sfortuna, divide il bosco in due, lo taglia trasversalmente. Per aggirarlo potrebbero volerci molte ore di marcia che non abbiamo e che probabilmente i prof non ci daranno neanche nei prossimi giorni. Parliamo di un tragitto lungo e sfiancante, niente di più letale per i tuoi piedi e probabilmente anche per i nostri. L'unico ponticello segnato sulle mappe, se ancora esiste ed è praticabile, dista chilometri. Non mi linciate, fra', ma... credo che dovremmo dire addio alle nostre rovine, almeno per oggi.»
«Tu sei fuori!» sbottò Andy seccato dall'imprevisto. «Vuoi che rimandiamo la scoperta a data da destinarsi?! Questo vuoi? Temo che troveremo quelle rovine il giorno prima di tornare a casa!»
Eravamo tutti più che demoralizzati, arrabbiati. Il fiume ci aveva messo i bastoni fra le ruote ed erano dei bastoni contorti e nodosi. Non eravamo attrezzati per la traversata, non avevamo una lancia e nemmeno il tempo materiale per costruire qualcosa che fungesse da zattera.
Vinci scosse il capo. «Non è servito a niente il quasisentiero... Ho il vago sospetto che in questa vita non riusciremo a vedere quelle pietre né a capire cosa siano. Probabilmente dovevamo usare la strada fra i campi, la conoscevamo già, forse avremmo bypassato questo punto...»
«Non sarebbe stato molto diverso, ti assicuro», intervenne Luca fiaccato dal confronto. «Studiatevi le mappe, raga!» Sbuffò. «Il fiume resta lì e nessuno può spostarlo. Lo avremmo incrociato comunque, con o senza quasisentiero. Le mappe parlano chiaro, le nostre rovine si trovano al di là di quello che credevo fosse un torrentello.»
Ci guardammo le scarpe, senza fiatare. I nostri sguardi, ormai spenti, si cercarono. Eravamo stanchi, nervosi e affamati. Avevamo marciato per chilometri inutilmente.
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Il Ciondolo d'Ambra : Crisalidi
Ciencia Ficción#Premio Migliore Sceneggiatura dell'Italian Academy Awards 2021 da @WattpadAvventuraIT. Eleonora Grimaldi ha diciassette anni quando la sua strada incrocia quella di Alex, ragazzo che frequenta il suo stesso liceo. Il campeggio organizzato dalla lor...