La stanchezza aveva raggiunto livelli tossici, eravamo tutti nervosi e avevamo un assoluto bisogno di dare un senso ai rischi corsi fino a quel momento e a tutta quella fatica.
Detestavo sentirli discutere, li avrei voluti invece più entusiasti e pronti a investire nella marcia le poche energie che ci restavano. «Ehi, ma che vi prende? Sul serio potremmo essere vicinissimi a quelle rovine. Facciamo un altro piccolo sforzo e proviamo a essere ottimisti! Mi piacerebbe capire come diamine pensate di avvistare delle rovine se siamo al centro di una foresta strafitta con alberi stragiganteschi! Solo un drone potrebbe offrirci una panoramica dall'alto, ma al momento non me lo trovo in tasca! Le rovine potrebbero essere sommerse dalla vegetazione, e in parte lo sapevamo, le foto aeree di Google parlavano chiaro!»
«Eleonora ha ragione, è così!» Alex spalancò i palmi. «Calmiamoci tutti quanti! Avrete mica bisogno di scaricare la tensione accumulata giù al fiume? Ho delle caramelle e, se fate i bravi...»
«Ehi, genio, sai dove devi ficcare le tue caramelle? Mm...» Vinci strinse le labbra fra i denti, riuscì a fermare la sua linguaccia un pelino prima di pronunciare bestialità, poi disse: «Uhm, Alex, ti consiglio vivamente di lasciare quelle caramelle dove sono».
Vinci era elettrico, ma forse lo eravamo un po' tutti.
«Okay, state davvero esagerando!» urlò Nani stoppando il nostro battibecco. «È arrivato il momento di contattare i prof e dare la nostra posizione. Ma, a questo punto, c'è un altro piccolo, trascurabile, insignificante, problema: credo non sia il caso di dire che siamo nel bel mezzo di una foresta.»
Ci guardammo negli occhi.
«Potremmo essere... uhm, vediamo, potremmo raccontare che siamo in città e la stiamo visitando?» propose Alex facendo spallucce.
«Mm... e se dovesse succederci qualcosa, come chiederemo aiuto? Non possiamo stare a Le Puy e contemporaneamente in una foresta a chilometri di distanza! Il teletrasporto è ancora solo teorico e i prof non sono degli idioti.»
«Dobbiamo correre il rischio. Dobbiamo essere pronti ad accettare le possibili conseguenze di una balla. Sapevamo che non sarebbe stato semplice tenere riservati i nostri piani, abbiamo fatto una scelta e l'abbiamo fatta liberamente. Ma la vera domanda è: abbiamo davvero voglia di cercare quelle rovine?» fece Alex con un'espressione severa.
La posta in gioco era indubbiamente alta. Avevamo rischiato grosso per raggiungere quel punto del bosco e se avessimo dato la nostra posizione, e parlato del fiume che avevamo attraversato, avremmo dovuto dare molte spiegazioni e soprattutto non era scontato che gli insegnanti approvassero la nostra scelta.
Sebbene le circostanze ci obbligassero a mentire, nel decidere fummo rapidi e determinati.
«Perfetto, dirò che siamo in città e ci resteremo anche dopo pranzo.» Nani, sbrigativa come al solito, ci tolse dall'imbarazzo. Quindi ci domandò: «Tutti d'accordo?»
Richiesta formale, avevamo già deciso.
«Certo, Nani, tranquilla», replicò Andy.
In tempo di guerra ogni spiedo è spada e noi ci sentivamo totalmente e magicamente immersi in una straordinaria battaglia contro i nostri limiti e gli imprevisti che stavano mettendo a dura prova la nostra resistenza.
Nani, con piglio deciso, afferrò la trasmittente e raccontò a Mariotti che ci trovavamo a Le Puy e la stavamo visitando. Il tono fu diretto e concreto. Per evitare domande imbarazzanti, parlò speditamente e concluse dicendo che stavamo tutti bene.
La performance di Nani fu da oscar, le valse i complimenti di tutti.
Caricati dall'ennesima balla in buca, riprendemmo a camminare.
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Il Ciondolo d'Ambra : Crisalidi
Science Fiction#Premio Migliore Sceneggiatura dell'Italian Academy Awards 2021 da @WattpadAvventuraIT. Eleonora Grimaldi ha diciassette anni quando la sua strada incrocia quella di Alex, ragazzo che frequenta il suo stesso liceo. Il campeggio organizzato dalla lor...