Dopo aver parlato con noi e aver fatto molte domande sull'accaduto, Mariotti ci scortò in sala mensa e convocò Madame Rachel per il confronto decisivo.
Sembrava di essere finiti dentro un inquietante film giallo. Ma nel nostro caso, a proteggerci, non c'era il consueto specchio unidirezionale, quello che nasconde i testimoni dagli sguardi dei criminali, noi due ci saremmo trovate faccia a faccia col presunto colpevole senza alcuno scudo se non il nostro prof.
Quando lo sguardo torvo di madamficcanaso piombò in sala mensa, ci scansionò da capo a piedi come se non appartenessimo al pianeta.
Mariotti la salutò e cominciò a raccontarle i fatti in un francese dalla cadenza molto italiana; infine domandò a Rachel, gentilmente, se fosse entrata nella nostra tenda.
Lei strinse le labbra sottili e farfugliò qualcosa. La sua espressione, che normalmente era severa, divenne a dir poco diabolica. Il suo sguardo era un mix inquietante di rabbia e disprezzo.
Afferrammo solo qualche vocabolo del suo sproloquio, ma il senso del discorso era chiarissimo. Com'era prevedibile, negò con decisione di essere entrata nella nostra tenda e concluse la sfuriata mugugnando delle parole in una lingua incomprensibile, probabilmente un dialetto del posto.
I nostri sguardi, carichi di aspettative, saltavano da Rachel al prof.
Mariotti seguì con pazienza il suo monologo indignato e alla fine si allontanò per consultarsi con i colleghi.
Restammo a tu per tu con Rachel.
Rabbrividii.
Lei approfittò subdolamente dell'opportunità e ci scivolò accanto. Al sicuro da scomodi testimoni, dopo aver squadrato la sala in lungo e in largo, sfoderò un sorriso perfido e cominciò a sibilare: «Siaete delle stiupide ragasse... me non la passerete lissia, ve lo promett! Prima o poi sci troverem da sole e farete i conti avec moi!» E ci trapassò con i due punteruoli che aveva al posto delle pupille.
Parlava italiano, quella serpe. Se malauguratamente avessi sognato il suo sguardo inquietante, e quel timbro da brividi, sarei saltata dal letto terrorizzata.
Io e Sarah restammo a guardarla, imbambolate e mute.
I peli sulle mie braccia sembravano gli aculei di un istrice.
Il monito angosciante di Rachel fu interrotto quasi subito – e tuttavia quegli istanti durarono un'eternità – dal solerte Mariotti, che ci chiamò in disparte per parlarci.
Rachel, dal canto suo, dovette accettare il distacco, probabilmente mordendosi quella linguaccia biforcuta.
«Ragazze, ascoltatemi», disse Mariotti con fare paterno, «non siamo certi che sia stata lei a rovistare fra le vostre cose. La signora è arrabbiatissima, credo l'abbiate notato anche voi. È stata piuttosto decisa e pungente nel discolparsi. Uhm, tuttavia, se non avessi voglia di crederle, e non ne ho molta dal momento che l'atteggiamento di quella donna non mi convince, potrei anche supporre che voi due abbiate ragione e lei sappia mentire molto bene. Ma non è abbastanza. Non abbiamo una sola prova che la inchiodi, per di più devo chiedervi se pensate sia possibile che un vostro compagno, o compagna, abbia indossato un dannato impermeabile e vi abbia giocato uno scherzo di pessimo gusto.»
Sarah increspò la fronte.
Mi morsi il labbro. «Bah, prof, non... non possiamo escluderlo», risposi. «Comunque, qualche ora fa, quindi poco prima che accadesse tutto questo, eravamo in riva al fiume insieme ai nostri amici. Erano con noi, tutti quanti. Come avrebbero fatto in qualche minuto a precederci e, non visti, a infilarsi nella nostra tenda!? Per giunta, proprio due secondi fa Madame Rachel ci ha minacciato e parlava italiano!»
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Il Ciondolo d'Ambra : Crisalidi
Ciencia Ficción#Premio Migliore Sceneggiatura dell'Italian Academy Awards 2021 da @WattpadAvventuraIT. Eleonora Grimaldi ha diciassette anni quando la sua strada incrocia quella di Alex, ragazzo che frequenta il suo stesso liceo. Il campeggio organizzato dalla lor...