Il Ciondolo d'Ambra : Crisalidi

Capitolo IV - Una sorpresa scioccante

Sarah aggrottò la fronte e strizzò gli occhi. «Vedo, vedo, ahm... cosa vedo? Vedo una pietra. Ambra, se non sbaglio... Ma, un momento, c'è qualcosa lì in fondo, sembra, ehm... è un filo d'erba? Forse è un legnetto?» Pensava e si rigirava la pietra fra le dita.

Afferrai la goccia d'ambra e la osservai ancora una volta, da vicino. «Troppo regolare per essere legno, niente nodini o schegge... La superficie sembra liscia e il calibro è lo stesso per tutta la lunghezza.» Il mio sguardo non si staccava dalla pietra, non potevo credere ai miei occhi. Intanto giravo e rigiravo la goccia d'ambra in modo che la luce l'attraversasse con diverse angolazioni.

«Perché ti meravigli tanto?» domandò Sarah sgranando gli occhi. «Sembra che tu la veda per la prima volta. Immagino che quell'affarino, ehm, quel filamento, sia sempre stato lì dentro, giusto?»

Alzai le sopracciglia. «È qui che ti sbagli. Conosco il mio ciondolo. L'ho osservato da ogni lato, centinaia di volte. E ti assicuro che il filo di non so cosa, lì dentro, non c'è mai stato fino a questo momento!»

«Ne sei certa?»

«Più che certa, certissima, arcicerta!» Non avevo nessun dubbio.

Pensavo, e a occhi sbarrati continuavo a fissare la pietra. «Credimi Sa', l'avrò guardata per ore, tante volte, alla luce della mia lampada da scrivania e ti posso assicurare che quel piccolo filamento, lì dentro, non c'è mai stato! Tutto ciò è assurdo. Sembra addirittura che le venature siano diventate più scure e abbiano virato verso il centro della pietra, ehm, un poco, mm, credo. Ma forse starò dando di matto, ehm... Capisco, capisco che tutto questo sia difficile da credere, ma, guarda attentamente la pancia della pietra, adesso anche la parte scura ha un bordo più definito.»

Sarah annuì. «Non sbagli, Elo, prima la macchia scura non aveva un contorno così netto, lo ricordo anch'io... Mm, il tuo ciondolo comincia a spaventarmi un po', sai? E se lo mettessi via, eh? Se lo chiudessi nella sua scatolina d'oro, tonda tonda e confortevole, e lo lasciassi rinchiuso fino a quando non torneremo a casa?» Increspò la fronte e sfoggiò lo sguardo supplichevole – quello che aveva una certa presa su di me – sul serio aveva paura del ciondolo e voleva che lo mettessi via.

Scossi il capo. «Tu dimentichi il sogno, sorella. Adesso più che mai sono convinta che quel sogno abbia un significato, anche se non so ancora quale sia di preciso. Indubbiamente il ciondolo ha un ruolo importante nel mio sogno, è come se volesse dirmi qualcosa. Mi manda dei segnali. Segnali che, purtroppo, per il momento, non riesco a decifrare. Se rinchiudessi il ciondolo nella sua scatola, potrei non scoprirlo mai. Devo assolutamente capire perché accade tutto questo. Mi spiace, Sarah, continuerò a indossare il ciondolo.»

Sarah scosse la testa. «Tu sei matta! E se fosse pericoloso?! Anche l'agente era certo di aver scovato un circuito nella tua ambra! Probabilmente quel tizio non sbagliava. E noi, da perfette ingenue, gliene abbiamo dette di ogni.»

Annuii. «Già... forse quel tipo aveva ragione. In ogni caso sono certa che il ciondolo non mi farà del male, me lo ha regalato la nonna, lei lo adorava come adorava me, non mi avrebbe mai dato qualcosa di potenzialmente pericoloso. L'ambra è un bel ricordo, mi fa sentire bene, per me non rappresenterà mai qualcosa di negativo. Non mi farai cambiare idea, Sarah, rassegnati.»

Lei strinse i pugni. «Negli ultimi tempi deliri, sorella! Possibile che non ti preoccupino per niente le stranezze che stanno capitando, e, guarda caso, il tuo ciondolo, in un modo o nell'altro c'entra tutte le volte! Possibile che tu non abbia pensato, anche solo per un momento, che quella pietra possa essere pericolosa?! Non riesco a capire se ci fai o ci sei! È evidente che qualcosa, lì dentro, sta cambiando!» Puntò il dito contro la mia ambra. «Se prima lo consideravi un pendente innocuo, adesso potrebbe non esserlo più! Lo capisci questo? Accidenti a me e al momento in cui ti ho consigliato d'indossarlo!»