La mattina seguente, sabato, mi sveglio alle otto ed, alle otto e dieci, chiamo mio padre: <<Ciao pa', come va? Ti disturbo? Sei al lavoro?>> chiedo, senza interrompermi.
<<Ciao, Lele. Sì, è tutto okay. E sì, sono al lavoro>>, risponde.<<Okay, ascolta: ti volevo chiedere se stasera posso andare a ballare con la Gabri, Sara ed Ale. Non mi sgridare, l'ho scoperto stamane>>, mento.
<<Okay, va bene. Tua madre che dice?>>
<<Dice che va bene anche per lei.>>
<<D'accordo. A che ora inizia?>>
<<Alle ventidue e mezza.>>
<<Vi va bene se passo alle ventidue?>>
<<Okay.>>
<<Va bene, allora alle ventidue pronti, eh. Mi raccomando, per la puntualità>>, dice chiaramente evidenziando l'ultima parola.
<<Sì, okay. Ciao.>>
<<Ciao.>>
Riattacco.Alle otto e mezza mi chiama Alessandro: <<Buongiorno, dormigliona!>>
Da dove gli arriva tutta questa energia di prima mattina, io non lo so.<'Giorno.>> rispondo con la voce ancora impastata dal sonno.
<<Mamma mia, che energia...>> dice con ironia.
<<Che non ho di sabato mattina alle otto e quaranta. Comunque vedo che hai voglia di fare rime, oltre all'ironia>>, continuo io prendendolo in giro.<<Già. Va be', a parte questo, sei ancora a casa?>>
<<Sì, ti chiamo quando sono sull'autobus>>
<<Okay, a dopo>>, dice e riattacca.Finisco di prepararmi, quando mia madre si sveglia e apre la porta: <<Buongiorno, Lele.>>
<<Buongiorno, ma'.>>La saluto ed esco di casa.
Alla fermata arrivo giusto in tempo per prendere l'autobus. Mi siedo e, con la coda dell'occhio vedo un ragazzo con un volto familiare e, solo ora, ricordo che l'anno scorso mi fissava - dall'inizio, alla fine dell'anno - ogni volta che lo incontravo.
Viene a sedersi vicino a me e, presa dall'imbarazzo, chiamo il mio amico, col mio fidato iPhone 6S: <<Oi, Alessandro, sono sull'autobus>>, lo informo.
<<Be', cos'è questo tono formale?>>"Spiritoso"
<<Quale tono formale?>> ridacchio.
<<Non lo so, sei strana. Tutto okay?>>
<<Si, sì, certo.>> rispondo con sincerità.
<<Okay...>>
<<Fammi compagnia, va'.>>
<<D'accordo.>>Continuo: <<Che facciamo dopo la
palestra?>>
<<Boh, dimmi tu.>>
<<Ho abbastanza soldi per andare a pranzare al Mc>>, dico vogliosamente.<<Fai sul serio?>>
<<Ovvio che faccio sul serio. Dàiiii, ti preeegooo>>, insisto.
<<Ne parliamo quando salgo sull'autobus>>, risponde in tono superiore.<<Uffa, sembri un fratello maggiore.>>
<<E tu una bambina che fa i capricci.>>
<<Si, sì. Okay, ciao>>, taglio corto e gli chiudo il telefono in faccia.Alla sua fermata scende il signore che era seduto di fronte a me.
"Cavoli, ora si siederà Alessandro al suo posto, o ancora peggio il ragazzo di fianco a me potrebbe cedergli il posto."
Invece no: Alessandro mi si siede di fronte e mi fissa. Dopo un po', mi saluta: <<Finta incazzata, non si da' un bacino al tuo vecchio amico?>>
<<No!>>
<<Dài, vieni qua, non fare la bambina.>>
<<Ancora con 'sta storia della bambina?!>>
<<Sì, ancora, perché a quanto pare non capisci.>><<Cosa devo capire, scusa?>> Sto iniziando ad alzare la voce e le persone ci fissano, ma non m'importa.
<<Intanto ti calmi...>> Lui, invece, tiene la voce bassa.
<<Più calmi di così...>> lo interrompo.
<<E poi sei ridicola>>, continua.<<Scusa?>>
<<Sì, sei ridicola: prima vai in palestra e dopo vai a mangiare al Mc.>><<E quindi? Una volta a settimana posso fare quello che voglio. E poi non divento come un anno fa se mangio qualche volta qualcosa in più>>, dico, abbassando la voce.
<<Okay, ci andiamo>>, dice seccato.<<Evviva!>> esclamo di gioia. Lo abbraccio e lo bacio sulla guancia.
Il punto è che il ragazzo di prima ci sta fissando in cagnesco.
<<Ruffiana di merda!>> dice Ale.
<<Ti amo anch'io, tesoro!>> esclamo io.Poi bisbiglia qualcosa a bassa voce, che però non riesco a capire.
Scendiamo dall'autobus e ci dirigiamo in palestra. Stiamo più o meno un'ora e mezza e, per tutto quel tempo, abbiamo gli occhi di tutti puntati addosso.
Andiamo negli spogliatoi e ci facciamo la doccia. Io mi cambio e mi trucco.
Dopo quaranta minuti, esco dallo spogliatoio femminile e trovo lui ai tavolini davanti all'entrata.
<<Wow, ti sei pure truccata, manco dovessimo andare a sfilare>>, ride.
<<In centro non si sa mai chi si può incontrare>>, dico con una faccia abbastanza maligna, per zittirlo. Infatti, ottengo l'effetto desiderato: mi guarda di sottecchi, ma rattristato.<<Dài, andiamo>>, dice, liquidandomi.
<<Ti sei incazzato>>, annuncio.
<<No.>>
<<Sì!>><<Non voglio che pensi di poter trovare il ragazzo della tua vita in centro, cioè... da nessuna parte...>> abbassa il tono di voce.
<<E perché, scusa?>> chiedo seccata.<<Perché non voglio che mi sostituisci...>>
<<Cosa?>> chiedo confusa."Ho capito bene?"
<<Voglio dire... Perché in centro non c'è brava gente>>, boccheggia.
<<Sarà>>, dico infine.By:
Juyu842💖
STAI LEGGENDO
Non è mai finita || #WATTYS2017 (SOSPESA)
RomanceLeila Hernandez è una ragazza di 16 anni, che ha un sogno nel cassetto: diventare una regista. Ha un passato doloroso per la perdita del suo migliore amico, partito per il Brasile, in seguito al lavoro della madre. Ma quel che Leila non sa è che qu...