17º capitolo

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Al mio risveglio, accanto a me, non trovo nessuno. Evidentemente, quelle due si sono già svegliate.

Controllo l'orario: "Merda, le quattordici e trentacinque."
<<Non è colpa di nessuno se dormi tanto.>>
<<Sta' zitta, tu.>>

Mi alzo, con un mal di testa che potrei esplodere e vado in sala.

Come previsto, trovo Sara, Gabriella e mia mamma: <<Buongiorno.>> dice mia mamma, sorridendo.

"Che avrà in mente?"

<<Buon...>> sto per dire, ma vengo interrotta dal mio cellulare.
Senza nemmeno guardare chi è, rispondo: <<Pronto?>> dico.

<<Ehi>>, risponde Alessandro.
<<Oh>>, dico un po' imbarazzata, <<ciao>>, lo saluto.

<<Lele, ascolta... possiamo vederci? Ti devo parlare urgentemente>>, mi prega.
<<No, ci vediamo poi domani a scuola>>, rispondo, seccata.
<<Ma io ho bisogno di parlarti ades...>>
Riattacco.

<<Perché hai riattaccato?>> mi chiede Gabriella, <<se era Ale, t'ammazzo.>>
<<No, non era lui>>, mento.
<<Okay...>> dice Sara.

<<Non rompete, ragazze, decido io cosa fare con un amico>>, dico, sbuffando.

Le sento bisbigliare qualcosa del tipo: <<sì, sì, amico.>>

<<Scusate, che avete detto?>> chiedo, fingendo di non aver sentito.
<<Oh, niente>>, ridacchiano.

Io alzo gli occhi al cielo e vado in bagno.
Faccio scorrere un po' d'acqua, perché mi rilassa, poi mi lavo la faccia e i denti. Quando esco, torno in camera. Appena entro, trovo le mie migliori amiche sul letto.

<<Le, scusaci, ma non puoi fare così, lo stai facendo ammattire poverino. Ci ha appena chiamate ed è disperato. Non voleva approfittarsi di te>>, dice Sara.
<<Certo che però anche tu, che ti strusciavi su di lui...>> continua Gabriella.

<<Ero ubriaca, okay? Non capivo quello che facevo, ma ora sono troppo imbarazzata per farmi guardare da lui>>, rispondo.

<<Ragazze, è prontooo!>> urla mia mamma dalla cucina.

<<Arriviamo!>> rispondo subito, correndo in cucina, per evitare una discussione.

Ci mettiamo tutte a tavola e mangiamo, però più guardo il cibo, più mi passa l'appetito: <<Prendete, io sono piena>>, dico, spostando il piatto.
<<Ma se non l'hai nemmeno toccato>>, dice mia mamma.
<<Lo so, ma non mi va.>>

Mi alzo, vado in camera e mi preparo per accompagnare le mie amiche a casa.

Intanto, finiscono di mangiare e si preparano a loro volta.

<<Be', Jle, grazie mille per stanotte>>, dice Sara.
<<Sì, grazie tante>>, ripete Gabriella, sorridendo.
<<Di niente, ragazze. Sapete che quando volete, siete le benvenute>>, dice mia mamma con un sorrisone.
<<Okay, grazie. Ciao>>, dicono in coro Sara e Gabriella.
<<Ciao>>, le saluta mia mamma.

<<Ci vediamo tra un po'>>, saluto io.
<<Okay, a dopo>>, dice lei.

<<Quindi? Che pensi di fare?>> mi chiede Gabriella, appena siamo, tutt'e tre, in ascensore.
<<Be'... non lo calcolerò>>, rispondo ovvia.
<<Boh, fa' come ti pare, noi la nostra l'abbiamo già detta>>, dice Sara, stavolta.

Io non rispondo, perché, sinceramente parlando, non ho niente da dire e rimango sulla mia.

Accompagniamo prima Sara, poi aspetto l'autobus con Gabriella e, dopo cinque minuti, arriva.

Durante il tragitto, nessuna di noi tre ha detto niente, perché siamo troppo orgogliose per dare ragione a chi ce l'ha sul serio. Anche se, in realtà, non so chi ce l'abbia.

Nel pomeriggio, ripasso quello che avevo studiato ieri di storia, per l'interrogazione di domani.
Quando finisco, vado a farmi una doccia, giusto per rilassarmi e pensare.

Dopodiché, ceno, e, quando torno in camera, mi metto a leggere 703 ragioni per dire sì, un libro meraviglioso.

Quando inizia ad arrivare il sonno, spengo tutto e vado a letto.

By:

Juyu842💖

Non è mai finita || #WATTYS2017 (SOSPESA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora