11º capitolo: il sogno

22 0 0
                                    

Mi sveglio su un bel letto morbido. Accanto a me, trovo Alessandro.

"Oddio! Abbiamo dormito insieme?
Non me lo ricordo.
Ma dove sono?"

Mi alzo a sedere e vedo che sono in una casa enorme con vista sul mare: è limpido, ed il cielo azzurrissimo.

Mi volto verso Ale, che è ricoperto di succhiotti dalla base dell'orecchio, alla fine della parte del collo sinistra.

"Ma cos'è successo ieri sera?"
Non ricordo assolutamente niente.

Mi alzo e, senza far rumore mi metto la sua maglietta e dei pantaloncini che trovo ai piedi del letto.

Vado in cucina e preparo la colazione: uova, bacon e latte e caffè, per lui (anche se non è inglese, è la colazione che preferisce) e pancakes con sciroppo d'acero e latte bianco con la schiuma, per me.

Lo sento alzarsi, e mi siedo su uno degli sgabelli accanto al tavolo ad isola.

<<Buongiorno. Ti sei svegliata di buon umore oggi a giudicare dalla colazione!>> mi saluta.
<<Buongiorno anche te.
<<Sì, direi di sì. Con una vista meravigliosa come questa, è impossibile svegliarsi con la luna storta.>>
<<Già.>>

Finita  la colazione, ci infiliamo il costume e andiamo in spiaggia.

Mentre lui sta in acqua, io resto ad abbronzarmi, anche se il sole scotta.

La spiaggia è privata, ci siamo solo noi.

<<Ehi, piccola, che fai qua? Non vieni a fare un bagno?>> mi sussurra Ale all'orecchio, quando torna.
<<Certo, andiamo!>> Faccio per alzarmi, ma lui mi prende per un braccio e mi fa risedere sulla sdraio.
<<Dove pensi di andare?>> mi chiede in tono sensuale.

"Fin troppo, direi."

<<Me l'hai chiesto tu di andare a fare un bagno, no?>> rispondo sorridendo.
<<Sì, ma prima voglio qualcos'altro>>, dice con un ghigno malefico.
<<Ah, sì? E cosa vorresti, sentiamo!>> Lo stuzzico, anche se non sono stupido e ho capito.

<<Te>>, risponde e mi bacia sulla fronte, sul naso, sulla guancia, sulle labbra, sul collo...

Poi si sposta sul mio seno e va più giù verso la pancia, fino ad arrivare a...

La sveglia inizia a suonare. Sono le sei e quaranta.
"Cavoli, proprio ora?"

Mi alzo, mi vesto, mi lavo i denti, mi pettino e mi trucco.

Si fanno le sette e cinque e sento squillare il telefono. Sul display appare il nome di Ale: <<'Giorno.>> dico, ancora con la voce impastata dal sonno.

<<Buongiorno, principessa!>> esclama.
<<Cos'è quest'allegria di prima mattina?>> chiedo, ridacchiando.
<<Sei tu che mi metti allegria.>>

Ho un tuffo al cuore.

<<Scherzo.>> continua.
<<'Fanculo. Ed io che pensavo fossi diventato gentile all'improvviso.>>

<<Mi dispiace deluderti>>, dice con evidente sarcasmo. <<Comunque ti avevo chiamata per dirti che ho preso l'autobus. Sei pronta?>> m'informa.

<<Sì, sì, scendo subito. A tra poco.>>
<<A tra poco>>, ripete lui.

Arrivo alla fermata. Aspetto cinque minuti, poi arriva l'autobus. Salgo e lo vedo seduto in fondo, con gli auricolari.

Decido di fargli uno scherzo. Mi avvicino piano piano e lo spavento.

Lui fa un balzo, ma si ricompone subito: <<Ma che ti prende? Mi son preso un colpo!>> esclama sorridendo, ma nei suoi occhi intravedo un leggero terrore, che, però scompare subito.
<<Meglio così. Era quello che volevo>>, sorrido anch'io.

<<Grazie.>> Mi guarda storto.
<<Non c'è di che.>> Continuo a sorridere.

Dopo qualche minuto, sale una ragazza castana con gli occhi marroni, molto magra, ma soprattutto bella. Tanto bella.

Già la mia autostima era sotto i piedi, ora mi è arrivata addirittura sotto terra.

<<Dio mio, quella tipa!>> dice Ale in portoghese, per non farsi capire.

<<Cos'ha?>> chiedo io nella stessa lingua.
<<Niente, è solo... Non mi piacciono le ragazze troppo truccate, a meno che non debbano andare a ballare.>>
<<Ah>>, rispondo soltanto.
<<Non mi fraintendere, è solo che preferisco una con un po' di rossetto - non troppo evidente - e mascara.>>

Sospiro.
"Che ragazzo difficile!"

By:

Juyu842💖

Non è mai finita || #WATTYS2017 (SOSPESA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora