Abbiamo creato i telefonini, i computer, gli iPad, solamente per colmare delle distanze di cui il nostro mondo è pieno.
In realtà, non so se questi oggetti hanno accorciato realmente le distanze o se ne hanno create di nuove.
È vero, se una persona vive in un altro paese, con una semplice chiamata puoi parlarci, puoi addirittura vederla tramite una video chiamata.
Possiamo inoltre sentirci e quindi massaggiare 24 ore su 24 grazie al rivoluzionario WhatsApp. Possiamo sapere tutto di tutti, rimanere informati e a volte sentirsi addirittura in un altro posto grazie ad un banale video.
Possiamo dire quindi, che tutte queste cose hanno ridotto le distanze, ma possiamo anche dire che ne hanno create di nuove.
Sì, proprio così, distanze a cui non diamo peso, a cui siamo abituati.
Un telefono può ridurre la distanza tra me e un altra persona se viviamo in paesi diversi, ma la crea se viviamo nella stessa casa.
Abbiamo sostituito le conversazioni ai giochi, le ore passate insieme alle ore passate su WhatsApp, le parole alla tastiera.
Ci diciamo così tante cose su WhatsApp che quando usciamo non abbiamo più nulla da dirci.
È vero, hanno eliminato le distanze questi oggetti, ma è altrettanto vero che alle distanze siamo troppo affezionati da farne a meno.
Purtroppo viviamo in un mondo così, dove la voglia di essere vicini per telefono è più forte della voglia di essere vicini veramente.
STAI LEGGENDO
Il mondo che vorrei
PoetryCosa posso raccontarvi? Il mio libro non racconta una storia, non esistono personaggi, trame, avventure. Il mio libro contiene soltanto i miei pensieri riguardanti il mondo in cui viviamo e il mondo in cui vorrei vivere. Molte cose mi ostacolano: s...