Non voglio vivere in un mondo dove tutti sono sordi e ascoltano solamente se stessi.
Oramai, si vive costantemente con le cuffiette alle orecchie e per quanto possa fa bene a noi stessi, ci isola è ci rinchiude in una cupola dove nessuno può entrare.
Abbiamo deciso di azzerare il volume del mondo e aumentare quello della musica.
Nessuno più ascolta e sente le urla delle donne, i pianti dei bambini, gli spari che atterrano un uomo, nessuno più ascolta questo mondo che piange.
Arriviamo sempre dopo che tutti sia accaduto e per sentirci in pace con noi stessi, stoppiamo un attimo la canzone, entriamo su Facebook e scriviamo "pray for..."
Pray for Parigi, pray for Bruxelles, ma perché non pray for Adelma?
Giustamente ora vi starete chiedendo chi sia questa donna, ebbene non è altro che una delle vittime dell'attentato avvenuto a Bruxelles.
Da quel che ho capito, ci comportiamo tutti allo stesso modo, sentiamo alla tele o alla radio che una città è stata colpita da un attentato e alziamo il volume, ma poi quando viene fatto il punto della situazione sui morti e della nostra nazionalità non è stato colpito nessuno, spegniamo la tele comportandoci come se non fosse successo nulla.
Possiamo portare quanti fiori vogliamo in piazza, possiamo accendere quante candele vogliamo, possiamo anche piangere e scannarci alla tele sulla decisione migliore da prendere per fermare questo momento buio, ma se poi del buio non abbiamo paura, nulla cambierà mai.
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Il mondo che vorrei
PoetryCosa posso raccontarvi? Il mio libro non racconta una storia, non esistono personaggi, trame, avventure. Il mio libro contiene soltanto i miei pensieri riguardanti il mondo in cui viviamo e il mondo in cui vorrei vivere. Molte cose mi ostacolano: s...