Siamo dei numeri

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Non capisco perché per giudicare la bravura di un ragazzo ci dobbiamo basare su dei voti.
Questi non valgono nulla, semplici numeri che cercano di calcolare il tuo livello di preparazione, fallendo miseramente.
Allora perché continuiamo ad utilizzare questo metodo?
Perché accendere il computer e schiacciare sul registro il voto che secondo l'insegnante si merita lo studente è semplice e veloce.
Ho capito inoltre in questi anni scolastici, che quel numerino cambia a seconda di come ti poni verso l'insegnante, di quanto stai simpatico o antipatico al prof.
Non c'è nulla di vero in un voto, anche perché se un ragazzo ha 5 di storia non potrà mai trovare un lavoro?
Ho visto in tutti questi anni ragazzi che avevano 9 di media di tutte le materie essere più incapaci o più "stupidi" rispetto ad altri che di media avevano 6.
Questo vuol dire che puoi essere bravo quanto vuoi tra i banchi, ma una volta fuori tutta la teoria che hai imparato ti servirà ben poco.
È vero la cultura serve, anche per non diventare una popolazione di "deficienti", ma non basta solo quella, perché una volta che si va a lavorare, sapere chi era Napoleone, come è nata la terra o chi erano i rappresentanti del cubismo ti servirà a ben poco.
Io penso che ognuno di noi sia diverso, ognuno ha una storia diversa da raccontare e non possiamo giudicare tutti attraverso un solo metodo.
Lo dimostrano anche esempi come Einstein, Bill Gates, Newton, tutte persone che a scuola andavano male e che magari di storia avevano 4 quando poi la storia invece l'hanno scritta loro.
Una volta vidi un immagine, dove in essa c'erano raffigurati diversi animali, dalla scimmia, al pesce e il prof diceva loro "bene, per passare l'esame ora dovete tutti arrampicarvi su quell'albero."
Io credo che non ci sia modo migliore per descrivere la nostra realtà scolastica sbagliata, ma semplice e veloce.

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