Un mondo al contrario

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Come possono esistere ancora le corride e i circhi con gli animali, in un mondo che offre l'imbarazzo della scelta per divertirsi.
Non capisco quelle persone che donano soldi per tutelare gli animali e poi magari portano i figli a vedere il circo in città.
"Questo circo è famoso, mica maltrattano gli animali."
Solo il fatto che passano la vita su un camion e dentro delle gabbie può considerarsi maltrattamento.
Per non parlare poi delle sedute di allenamento che devono subire per prepararsi al prossimo spettacolo e per rendersi ridicoli davanti a centinaia di persone.
Noi pensiamo di poter comandare tutto, pensiamo che tutto ciò che ci sia su questa terra ci appartenga, ma non è così, nulla ci appartiene nemmeno la nostra vita.
Paghiamo per andare a vedere un toro che viene ucciso sotto le urla e i sorrisi degli spettatori.
Magari, arrivati poi a casa dopo lo spettacolo, entriamo si Facebook e condividiamo uno di quei video contro l'abbandono dei cani.
Possiamo considerarci come un macellaio vegetariano, possiamo considerarci persone false, corrotte dalla voglia di sentirsi superiori per qualche ora.
Quello che penso è che viviamo in un mondo al contrario, in un mondo dove i veri animali non sono loro ma siamo noi.

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