Cap. 10

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10. Goner

Lauren's POV

"Mamma, mamma! Perchè Lolo non viene con noi?" domanda Taylor, tirando la gonna di mia madre affinché questa le presti attenzione.
"Tesoro, ti ho già detto che Lauren non può venire, altrimenti chi rimane con zia Grace?" risponde lei, con voce paziente.
"Ma zia Grace sta meglio, adesso" insiste la bambina.

Mi affretto ad affiancare mia madre e - come faccio ogni volta che mi rivolgo a lei - mi accuccio davanti a Taylor.
"Tay, ascolta. Zia Grace ha bisogno di me, non ce la fa a stare da sola. Non è giusto lasciarla qui per una settimana mentre noi andiamo a Disneyland, non ti pare?" le domando, cercando di farla ragionare senza offenderla.
La mia sorellina ci riflette su un attimo, il broncio ancora impresso sul visino angelico.

"Ma tu non vedrai le principesse e Topolino" si lamenta, e le sue sottili labbra tremano in un quasi pianto.
"Allora tu sarai tanto brava da guardarli per me e poi raccontarmi tutto per bene così che sarà come se ci fossi venuta anch'io" le propongo, offrendole un caloroso sorriso.
"Tu ti divertirai lo stesso?" domanda lei, ignorando la mia affermazione.
"Certo, ci sarà anche Keana con me, non sarò sola" la rassicuro, accarezzandole una guancia.

"La tua fidanzata?"
Sorrido dolcemente alla naturalezza con cui lo dice, la sua innocenza mi scalda il cuore.
Annuisco.
"E mi aspetti per vedere Nemo insieme?" continua, seria.
"Certo, non lo vedrei mai con nessun altro" affermo, e lei stende le piccole braccia per farsi prendere in braccio.
La stringo a me, sollevandola dai fianchi.

"Divertiti, promesso?" le sussurro, dandole un bacio sulla guancia.
"Promesso" risponde lei, ed io la poso nuovamente a terra.
Poi mi volto verso mio padre che viene verso di noi con le valigie e insieme a Chris.
"Mija, se hai bisogno di qualunque cosa chiamaci, soprattutto se zia Grace ti dà problemi" mi raccomanda lui.
"Okay, tranquillo, me la so cavare"
"Con i soldi sei apposto? Ti ho lasciato qualcosa a casa per le emergenze" continua mia madre ed io annuisco meccanicamente.
Talvolta sono entrambi fin troppo apprensivi.

Non volevano nemmeno partire inizialmente, per evitare di lasciarmi in una simile situazione, secondo loro insostenibile. Li ho dovuti pregare di portare Chris e Taylor a Parigi, ci tenevano tanto.
"Tieni sempre il telefono vicino, non fare casini né organizzare feste assurde mentre non ci siamo, tanto lo veniamo a sapere" continua mia madre.
"Oh, no, mi hai sgamata. Avevo già chiamato i miei quindici compagni di softball per organizzare un rave party stasera, dannazione!" esclamo, e poi ridacchio alla mia stessa ironia.

"Lauren Michelle" mi avverte lei, col suo solito tono autorevole.
"Mamma, sto scherzando. Al massimo porto a casa Keana, ma quello lo faccio anche quando ci siete voi, quindi" faccio spallucce.
Mia madre sospira.
"Fa' la brava" ripete, rifiutandosi di darmela vinta. Getto lo sgaurdo al cielo.

Poi mi rivolgo a mio fratello più piccolo e gli scompiglio i capelli.
"Cerca di non far ammattire mamma e papà, ma soprattutto Tay Tay" gli raccomando, lui annuisce svogliatamente.
"Divertiti a non fare nulla" ammicca, ed io gli faccio la linguaccia.
"Dai, andate, altrimenti perdete l'aereo" li esorto, e i miei genitori mi salutano un'ultima volta prima di prendere per mano i miei fratellini e allontanarsi verso la coda del check in, io rimango lì finché non spariscono in mezzo alla folla prima di tornare a casa con un autobus.

-

La settimana trascorre senza alcun particolare avvenimento, riesco a gestire bene la situazione con zia Grace nonostante sia molto più delicata di quanto sembri.
Non si tratta di un malessere fisico spiegabile, ma una condizione psicosomatica.
In poche parole, è caduta in depressione.

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