15. Avalanche
Lauren's POV
Le porte automatiche dell'autogrill scorrono ed io le sorpasso, trovando dentro una quiete quasi inquietante.
Di sottofondo, si sente lontanamente il suono della radio agli altoparlanti del locale, ma di clienti o personale non vi è traccia.
Alcuni scaffali mi coprono la visuale completa della cassa, dove non vedo alcun commesso di guardia, il che mi insospettisce inevitabilmente.Incomincio a guardarmi attorno in cerca di Camila, la cui figura peró non appare.
Cammino fra gli scaffali del discount e guardo dappertutto, incominciando ad avvertire uno scomodo senso di panico dato che non riesco nel mio intento.
Quando esco dalle pile di prodotti, vado verso la cassa."Hey?" chiamo, sperando che qualcuno mi risponda.
"Camila?"Silenzio assoluto. Mi sembra di essere stata catapultata in una città fantasma.
Qualcosa cattura il mio occhio, nell'angolo vicino al computer del cassiere, e mi avvicino per dare una migliore occhiata.Resto pietrificata nell'apprendere che si tratta proprio del cassiere, a terra, che non dà alcun segno di vita.
È morto?
Improvvisamente, vengo assalita dalla paura e deglutisco per mantenere la calma e pensare a sangue freddo.
Chiunque abbia fatto ciò, dev'essere ancora nei paraggi e, soprattutto, potrebbe fare del male a Camila.Corro verso i bagni di servizio dell'autogrill, l'unico posto rimasto dove guardare.
"Camila!" urlo, pregando chiunque che mi risponda.Il mio cuore batte all'impazzata e il respiro si fa erratico, ma cerco di mantenere una certa compostezza per evitare di perdere del tutto la testa, altrimenti sono spacciata.
"Lauren!" una voce grida di rimando, dopo un paio di secondi.
È Camila.Proviene dai bagni, ma non riesco a capire se da quello femminile o maschile.
"Lauren! Aiuto" grida ancora, con voce straziata. Sento alcuni rumori e mi precipito nel bagno delle donne.
Apro a calci tutte le porte, ma sono vuote, così corro in quello degli uomini e faccio la stessa operazione.
Fallisco ancora e per poco non mi metto a urlare a squarcia gola.Esco via dai bagni, tornando fra gli scaffali.
"Camila! Dove sei?!" chiamo, terrorizzata.
Camila chiama ancora il mio nome, e questa volta la sua voce è più lontana.Corro a perdifiato fuori dal discount, e mi rendo conto di come una parte del mio cervello funzioni ancora poiché riesco a capire che forse si trova sul retro del negozio, perciò la sua voce sembrava provenire dalla toilette.
Raggiungo il retro e la prima cosa che scorgo è un pickup nero e due figure accanto ad esso, attaccate fra loro.
Vedo del movimento, mentre mi avvicino a passo svelto, e mi accorgo che una delle due figure è proprio Camila.Un uomo è piegato su di lei, la tiene per i polsi, schiacciata contro lo sportello di guida del pickup e lei appare ancor più piccola dinnanzi all'imponenza del delinquente.
Il mio sistema nervoso di ferma per un millisecondo. Tutto il mio corpo si arresta per un nanosecondo, prima di ripartire, guidato da istinti che non comando più io.
Non è più la me razionale a dettare le mie azioni seguenti, quanto piuttosto la mia parte focalizzata su un unico obiettivo: mettere fuorigioco quella belva.
Lo afferro per le spalle e lo strattono via da Camila con una forza che ogni volta mi meraviglio di possedere.
L'uomo, inizialmente sorpreso, scaglia la sua furia contro di me e mi spinge via, facendomi cadere al suolo in modo brusco.
Camila caccia un urlo terrorizzato, ma non posso pensare a lei adesso.
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KCC
Fanfiction"La verità è che io e lei siamo come fulmine e tuono. Apparentemente un tutt'uno, ma mai destinati a coincidere" Attenzione: la storia appartiene ad una serie. Sequel di 'Nihil' Cover by: adore-jauregui