JENNIFER
I corridoi dell'ospedale sono così bui, cosi tristi; sono muri che anno visto di tutto, che hanno assorbito i pianti e le lacrime di persone che hanno perso i loro cari; sono muri senza personalità, così vuoti...
Arrivo davanti alla stanza del signor Walker. Sono venuta a trovare Luke, è da un po' che non parliamo e mi sono assicurata che non ci fosse anche Jake.
È passato soltanto un giorno e ho il terrore di incontrarlo. Non di certo perché ho paura, ma semplicemente non ho voglia di vederlo. A lavoro abbiamo avuto turni diversi, ma so che comunque è inevitabile.
Dalla vetrata le tende sono stata spostate e perciò vedo il ragazzone chino sulla mano del padre. Raddrizza il busto per poi ritornare a parlare.
Luke è sempre stato più sensibile rispetto a Jake, più umano. Mentre il gemello è una di quelle persone che si tiene tutto dentro, tanto che sembra, appena lo incontri, portare una tempesta.
Si chiude in se stesso e giuro di non averlo visto mai piangere durante gli anni che l'ho conosciuto.Qualcosa mi spinge a bussare, attirando la loro attenzione. Forse ho interrotto un momento più intimo tra loro, ma non mi piace stare a guardare, devo presentarmi e fare la persona educata. Il loro padre non l'ho mai potuto conoscere, solo di vista come la madre, ma c'è qualcosa dentro di me inspiegabile, qualcosa che mi porta ad andare da lui e parlargli.
Luke si volta sorpreso e si alza per venirmi ad aprire.
« È permesso? » chiedo guardando entrambi.
« Ma certo Jen » mi risponde il ragazzone grande e grosso, mentre mette una mano sul mio fianco, avvicinandomi a lui. È stato sempre un po' uno di quei fratelloni protettivi che tutti sognano di avere. Abbiamo la stessa età, ma tra me e lui c'è proprio un rapporto speciale.
« Papà, ti presento una persona speciale. Lei è Jennifer, la mia migliore amica... lavora con me » dice con la sua voce roca ma al contempo così dolce.
« Salve » gli sorrido.
« Sono Matt, piacere Jennifer. Dammi del tu » dice con tono lento e tranquillo. Mi rivolge un sorriso pieno d'affetto. Quello che non ho mai ricevuto.
Colpisce molto questa cosa: vedere sorridere una persona in un ospedale, che è a conoscenza che gli rimane qualche mese di vita. Fa riflettere.Mi accomodo su una sedia accanto a Luke.
« Dimmi ragazza... cosa ti porta qui? » mi domanda mentre si mette a sedere sul lettino.
Si vede che non è vecchio, voglio dire, sarà sulla cinquantina. La corporatura è piuttosto possente e i suoi occhi azzurri sembrano spenti. Ha un velo di barba che gli contorna il viso che piano piano diventa magro.
« Mi faceva piacere conoscerlo, dato che Luke è un mio grande amico » rispondo, guardandolo bene negli occhi, per capire che c'è molto di più. Quest'uomo sembra portare sulle spalle tanto, un passato pieno di vicende sia belle che brutte. Di sicuro sarà stato attraente come tipo, dato che i suoi figli non scherzano davvero in fatto di bellezza.
È un complimento oggettivo eh.
« Non andate molto d'accordo tu e Jake » dice, scrutandomi.
L'imbarazzo mi assale... sembra voglia indagare su questo fatto e odio essere l'argomento della conversazione. Mi vuole per caso dire di comportarmi meglio con suo figlio?
« Buon intuito » dico ironicamente e lui mi guarda serio. Okay forse è piuttosto incazzato.
« Scusa non volevo » mi agito un pochino, ma la mano ferrea e calda di Luke si posa sul mio braccio. È rassicurante il suo tocco.
« Mi piaci come ragazza » dice Matt con determinazione e con un ghigno sul viso.
Adesso rilascio davvero un sospiro.
Gli sorrido e così ho anche instaurato un rapporto con il signor Walker. Ho molto di cui parlare con lui. Sono molto curiosa di sapere cosa gli è accaduto, come si è procurato quelle cicatrici: una sul sopracciglio destro e una in fronte.Continuiamo a parlare dello schifoso cibo che portano in ospedale e perciò mi sono ripromessa di tornare qua per portargli qualcosa di più decente anche se non me la cavo benissimo in cucina.
Non capisco cosa mi spinga a preoccuparmi di una persona adulta, che legame ci sia. Non ho idea se si collega al mio passato, come se fosse mio padre.
Lasciamo stare questo argomento Jennifer Allen.
Ho notato la parlata disinvolta di Matt Walker, quasi non si trovasse in ospedale con la morte alle porte. È così sicuro di sé, così tranquillo...
Ogni tanto tossiva e vedevo la preoccupazione di Luke, vedevo la sofferenza dietro il suo sguardo, l'insicurezza di alcuni suoi gesti e la voce traballante in alcuni momenti. Odio vederlo così... sofferente. Vorrei poter far qualcosa, ed è terribile sentirsi impotenti.Ad un tratto qualcuno bussa alla porta e ci giriamo pensando sia l'infermiera di turno, invece è Jake.
Il mio respiro accelera piano piano e sento il calore divampare in tutto il mio corpo al ricordo di ieri mattina. Da un lato vorrei poter ricordare la notte trascorsa con lui e non so ancora perché abbia un vuoto di memoria, ma dall'altro vorrei dimenticare qualsiasi cosa riguardi lui e ieri. Vorrei non fosse mai successo, davvero.
Non so perché ora io reagisca in questo modo, non è normale. E mi fa sentire debole, vulnerabile... tutto ciò che ho evitato nel corso di tutti questi anni.
Gli lancio uno sguardo e i suoi occhi profondi come due pozzi di petrolio si incrociano nei miei.
Volto subito lo sguardo verso il padre.
« Mi ha fatto piacere averti conosciuto. Alla prossima » dico sbrigativa.
« Ha fatto molto piacere anche a me, Jennifer » dice sorridendomi leggermente.
Lascio un bacio sulla fronte di Luke e sento uno sbuffo che mi fa alzare gli occhi al cielo, indovinando di chi sia.
Lui è appoggiato allo stipite della porta, con le mani nelle tasche e quella sua compostezza che fa salire i nervi.
Un ghigno al lato della bocca. La stessa bocca che ha succhiato avidamente sulla mia clavicola, la stessa bocca che ha baciato molto probabilmente ogni centimetro della mia pelle.
Non ci pensare.
Reprimo tutto nella mia mente e attraverso la porta, dandogli, non di proposito, una spallata.
Mi fulmina con lo sguardo, ma me ne infischio. Come se mi facesse paura.Irritata esco dall'ospedale. Ero così tranquilla prima che arrivasse lui. Mi cambia, cambia il mio modo di essere, il mio modo di reagire. E lo detesto perché sembra avere il potere sul mio corpo, sembra esercitare una forza magnetica che neanche io so spiegare.
Mi dirigo verso la mia macchina e vedo un foglietto, attaccato con lo scotch di carta, sul parabrezza.
Mi avvicino con un cipiglio. Non possono avermi dato una multa!
Guardo attentamente e noto che è scritto a mano:"Una bottiglia di vodka non risolve tutto"
- RickQuello stronzo sicuramente si riferisce a ieri. Lui c'era, c'era sicuramente.
Mi guardo attorno, ma non vedo nessuno.
Riporto lo sguardo sul biglietto e, in preda a rabbia e a varie altre emozioni, riduco a pezzetti quel pezzo schifoso di carta.
Deve smetterla o lo farò smettere io.// spazio autrice //
Heiii💓
Perdonatemi per il ritardo ma come molti di voi sanno, sono settimane dure e ho poco tempo. Però faccio il possibile per aggiornare... ed eccovi il capitolo! Aggiornerò sicuramente di nuovo nel weekend prima che comici la settimana!😘
Spero vi sia piaciuto e che non sia risultato troppo noioso. Fatemelo sapere! Ci tengo molto!
Jen sta istaurando un rapporto con il signor Walker... perché? Cosa gli manca per spingerla da lui? E Jake? E Rick?
Ci vediamo al prossimo capitolo!💘Passate a leggere la storia di _StarFreedom_ "Amore proibito"
"Omegle" di tvrriisxbellx
"Troublemaker // Dylan O'brien" di thescreamingbanshee
"Un amore impossibile" di Griffa19
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Amore tatuato sulla pelle
Chick-LitCOMPLETA. Jake è un tatuatore. Un ragazzo dalla mole imponente, dagli occhi profondi, dallo sguardo gelido, severo. Con le nocche e le braccia ricoperte di tanti tatuaggi. Jennifer, detta Jen, invece non è il suo esatto opposto come in tutte le stor...