JENNIFER
Sorseggiare un caffè, seduta ad un tavolino, nel giardinetto sul retro del bar è davvero troppo rilassante. Non pensavo che mi sarei tranquillizzata perché se mi avessero osservata prima, mentre camminavo lungo la strada, mi avrebbero preso per una pazza. E cerco di non pensarci.
« Hei Jen, eccomi, scusa il ritardo... dovevo riordinare il mio ufficio. Sembrava fosse scoppiata una bomba » dice ridacchiando, mentre mi lascia un bacio sulla guancia e si siede di fronte a me.
« Ciao Hazel, grazie di essere venuta » le dico, cominciando a muovere la gamba freneticamente su e giù.
« Cosa posso portarvi? » ci interrompe la cameriera
« Io ho già ordinato » cerco di sorridere, nascondendo la mia agitazione.
« Io una spremuta, grazie »Si sistema la borsa ai piedi e, dopo essersi aggiustata l'elastico tra i capelli, posa i gomiti sul tavolino circolare.
« Allora... cosa succede Jen? »
« Un casino » sussurro chiudendo le palpebre.
Non so neanche perché sono qui. Voglio dire, non ho mai condiviso con nessuno i miei pensieri. Hazel credo sia l'unica ragazza che sappia ascoltare, dare buoni consigli e aiutarti sul serio. Se io ci sono sempre stata per lei, stessa cosa la sta facendo ora.
Mi ricordo ancora benissimo quando sono andata da Kyle e l'ho preso per un orecchio affinché mi ascoltasse e muovesse i neuroni per capire che si stava perdendo una ragazza speciale... quella di fronte a me.
« Jen, sono qui apposta... C'entra Jake? » prova a domandare, tastando il terreno.
« Come fai a saperlo? » dico senza fiato. Di solito quella con l'intuito sono io. Hazel ha impiegato un sacco di tempo per capire di amare Kyle quando già tutti se n'erano accorti. E ora è lei ad avermi presa alla sprovvista.
Eppure non ne ho parlato con i ragazzi, con nessuno. Lei è la prima.
« Allora è così? » mi domanda, trasmettendo tranquillità.
« Si » sputo subito il rospo. Sono venuta qua per una ragione, odio non terminare le cose iniziate.
« Sono tutta orecchie » mi sorride.
Prendo un respiro.
Forza Jennifer.
« Ho baciato diverse volte Jake » dico alla svelta, come se mi volessi liberare di questo peso.
Sembra non rimanere molto sorpresa.
« ...ma eravamo ubriachi » mi giustifico, guardandomi le mani.
« E secondo te è una scusa? » domanda ridacchiando.
« No » mi limito a dire.
« Però... » mi incita lei.
« ...però ieri non lo eravamo » dico pensierosa. Dopo che mi ha baciata è come se mi fossi risvegliata dall'incubo, o forse, sogno. È stato strano. Come se fino a quel momento aspettassi solo quello, per poi ritornare con i piedi per terra.
« E quale sarebbe il problema? » mi domanda per capire meglio.
« Il problema è che poi sono andata in macchina, senza neanche salutarlo. L'ho baciato, capisci? Io lo odio! » esplodo, evitando di alzare la voce.
« Davvero? » domanda stupita, sul punto di scoppiare a ridere.
« Davvero te ne sei andata senza dire una parola? » mi domanda come se volesse assimilare il tutto.
« Già » sussurro.
Ritorna seria.
« Sai perché l'hai baciato? » mi domanda.
Che?
« L'ho fatto e non so il motivo. Di solito so sempre perché faccio una cosa, sempre » ripeto.
« Sono più belle le cose inaspettate » sussurra.
« Te e il tuo lato filosofico non mancano mai eh? » sorrido.
« Non sarei Hazel, no? » scherza.
« Comunque perché sei preoccupata? » mi chiede, per capire il vero motivo del nostro incontro.
« Il fatto è che non so come comportarmi. O lo schiaffeggio sulla faccia o me ne vado. Ho paura di combinare un ulteriore casino. Se lo vedo non voglio immaginare cosa farei... forse gli griderei tutte le parolacce che mi escono dalla testa » dico agitata.
« Ti sei mai chiesta perché pensi ciò? Jennifer, lui non si merita niente di tutto questo. Tu in realtà sei arrabbiata con te stessa per quello che hai fatto. È un bacio » sussurra, guardandomi in modo strano.
« È solo un bacio » ripeto.« Comunque credo dovresti cercarlo e parlargli » dice ad un tratto.
« E cosa dovrei dirgli? » domando.
« Magari dirgli scusa per averlo piantato così in asso » mi prova a spiegare.
« Scommetterei con i soldi e vincerei tutto perché sicuramente se ne è sbattuto le palle e ora sarà in compagnia di una delle solite oche » sibilo.
« Gelosa? » mi domanda facendo un piccolo ghigno.
La fulmino con lo sguardo.
« Piuttosto, incazzata per aver baciato un coglione come lui »
« Oggi è venerdì » dice ad un tratto.
« E quindi? » domando, confusa.
« Lo trovi in palestra » ammicca, mentre si alza per poi prendersi la borsa.
La imito, alzandomi in piedi.
« Per constatare che vincerei la scommessa? »
« Scoprilo tu » mi sorride.
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Amore tatuato sulla pelle
ChickLitCOMPLETA. Jake è un tatuatore. Un ragazzo dalla mole imponente, dagli occhi profondi, dallo sguardo gelido, severo. Con le nocche e le braccia ricoperte di tanti tatuaggi. Jennifer, detta Jen, invece non è il suo esatto opposto come in tutte le stor...