JENNIFER
La solita segretaria arrogante si trova dietro la scrivania. Camicia immacolata e una tazza fumante di caffè accanto, pronto per essere bevuto. Decisamente troppo vicino ai fogli, una posizione per niente strategica in caso si rovesciasse.
«Prego?» la voce cantilenante, il tono privo di personalità.
Di nuovo quel odioso prego.
Neanche alza la testa per vedere chi ha davanti. Non credo sarebbe carino comportarsi così se ci fosse il suo capo al mio posto. Decisamente no.
«Devo vedere Hazel Howard.»
Alzo gli occhi al cielo. La buona volontà sembra già volata via. Questa donna aspira energia e appena te la ritrovi davanti col suo viso serio, tutte le forze ti abbandonano.
Alza la testa di scatto, probabilmente ricordandosi di me. Be', in effetti non passo proprio inosservata col mio caratterino, il mio piercing al sopracciglio e le mie felpe leggermente più grandi della mia taglia.
«Oh, ma buongiorno» il sorrisetto finto sulle labbra rosse come le ciliegie. È palese che non mi sopporta e che non vede l'ora che mi tolga dal suo campo visivo.
«Allora -sospiro- posso andare?» sbuffo, mettendomi le mani nella tasca centrale della felpa grigia.
«È autorizzata? Chiamo Hazel» dice alzando la cornetta.
Ma quanta confidenza.
Santo cielo, questa trova ogni modo per farmi andare via.
«Certo che sono autorizzata, sono una delle sue più care amiche» agito le mani.
«Se è paziente va bene, sennò se ne vada» mi scocca uno sguardo ammonitore.
«Senti» appoggio i gomiti sul ripiano. Dopotutto è sulla trentina, posso rivolgerle tranquillamente del 'tu'.
«Non credo sia conveniente per te trattare le persone in questo modo, dato che questo sarebbe il tuo lavoro. Perciò ti consiglio di terminare la chiamata dato che la mia amica ha di meglio da fare che ascoltare i tuoi capricci e il tuo datore non credo esiterà molto a licenziarti, sentendo da parte di un cliente o di qualcuno che frequenta questo posto, una critica riguardo la tua professionalità, per sostituirti con qualcuno più diplomatico... quindi finiscila con questa messa in scena e fammi andare.»
La guardo negli occhi attentamente, vedendola indugiare prima di abbassare il telefono.
«Ehi Jen!» mi richiama Hazel appena attraversa il corridoio. Non rispondeva perché era fuori dall'ufficio e ha fatto bene evitando così di ascoltare tutta la pappardella che ho detto a questa tizia.
«Stavo arrivando, se non fosse per qualcuno che mi ha fatto tardare» le riservo uno sguardo inceneritore molto velocemente per poi sfoggiare un sorriso compiaciuto.
«Ah, okay! Vieni, andiamo nel mio ufficio» mi sorride.
«Perfetto.»
Devono davvero sostituirla questa segretaria...«Come va con Jake?» chiede di getto appena chiude la porta alle sue spalle. Il sorriso gioioso e curioso si fa largo sul suo bel visino lentigginoso.
Ridacchio, scuotendo il capo.
«Non ti esaltare troppo. Ci stiamo provando piano piano, senza correre» sospiro, lasciandomi cadere su una poltroncina in questo studio.
«Giusto» annuisce, sedendosi anche lei, di fronte alla scrivania.
«Qualcosa non va?» ha cambiato velocemente l'espressione.
«È solo che... sono preoccupata per Kyle. Lo vedo molto per le sue e perso in chissà quali pensieri. Distratto, si, distratto è la parola giusta» pensierosa, vaga lo sguardo fino ad arrivare a me.
«Cercherò di scoprire qualcosa -le faccio un occhiolino per rassicurarla- ma stai tranquilla che non sarà niente di grave» le sorrido.
«Se sai qualcosa mi faresti un piacere dicendomelo, così almeno mi tranquillizzo.»
«Ma certo.»
«Comunque ritornando a voi due... ah, l'ho sempre detto che foste perfetti per stare insieme» il suo sguardo sognante.
Rido.
«Grazie per il complimento, ma non è ancora ufficiale. Domani mi ha invitata a cena» sospiro, per poi sorridere.
È inevitabile che questo mi renda felice. Una volta tanto...
Be', me lo merito.
«Davvero? Wow, non l'avrei mai detto di Jake» batte le mani, chiaramente stupita.
«Già, neanche io. In certi momenti è romantico anche se rimane lo stronzo di sempre» faccio spallucce, mentre ripenso all'altra sera passata insieme.
«Non immagini quanto sia felice per te, Jen. Spero davvero il meglio del meglio per voi» è chiaramente felice ed euforica... un'energia positiva che mi viene restituita dopo il bel inizio con la segretaria di prima.
«Grazie, davvero» riconoscente, mi alzo e la vado ad abbracciare.
«Vuoi sapere una novità?» si risistema sulla sedia e io torno al mio posto.
«Dai, spara.»
«È già un po' che porto avanti una storia. La sto scrivendo e non manca molto alla fine... voglio farla leggere al mio capo. Magari il mio sogno si realizzerà anche se il mio scetticismo mi perseguita continuamente» sbuffa, accasciandosi contro lo schienale.
«Invece trovo sia un'idea geniale. So perfettamente quanto tu sia brava e competente perciò non devi sprecare il tuo dono in questo modo. Oltre che a farlo per te dovresti buttarti in una bella avventura. Provaci almeno» la incoraggio.
«Dici? Quando l'avrò finita allora gliela farò leggere.»
«La prima a farlo sarò io!» esclamo ovvia.
«Ah no mia cara, a te no di certo.»
«Perché?» aggrotto le sopracciglia, divertita.
«Perché no e non provare a persuadermi» mi punta il dito contro, ridacchiando.
Alzo le mani, sconfitta.
«Va bene hai vinto! Però allora rimaniamo che la leggerò quando verrà pubblicato il cartaceo» cosa di cui sono sicura.
«Sei troppo convinta.»
«Nah, vedrai.»
«Grazie mille comunque per essere passata. Ora vai a lavoro?» mi chiede, alzandosi in piedi.
«Si, mancano dieci minuti a mezzogiorno! Cavolo, devo volare!» la abbraccio.
«Kyle va via verso le tre perché non ha più appuntamenti perciò se riesci indaga un po', ma senza fargli domande. Solo, cerca di capire cosa abbia... se ha qualcosa» mi sorride ancora.
«Certamente!» esclamo per poi uscire.
Appena passo per l'entrata lancio un'occhiata furtiva dalla segreteria e lei fortunatamente è al telefono.
Ma guarda un po' se devo incontrare persone odiose da tutte le parti.
Del resto... ne è pieno il mondo!.

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Amore tatuato sulla pelle
ChickLitCOMPLETA. Jake è un tatuatore. Un ragazzo dalla mole imponente, dagli occhi profondi, dallo sguardo gelido, severo. Con le nocche e le braccia ricoperte di tanti tatuaggi. Jennifer, detta Jen, invece non è il suo esatto opposto come in tutte le stor...