JAKE
« Dov'è la segretaria?... intendo Jennifer » mi domanda un cliente abituale. Serro la mascella.
« Non c'è » mi limito a dire chiudendo i pugni.
È passata già una settimana e ogni giorno di più divento sempre più pazzo. È un vero e proprio vicolo cieco, non ho niente che mi porti sulla strada giusta perché non ce l'ho. Non ho un cazzo.
« Uhm okay » sussurra il signore guardandomi come se fossi un malato di mente, probabilmente per la mia reazione, e se ne va con la ricevuta fatta da me. Prendere il suo posto è come averla vicina senza averla accanto. È difficile da spiegare...
Mi ricordo di quando attraversavo il corridoio o semplicemente entravo e la vedevo lì intenta a scrivere chissà cosa con i capelli biondi davanti al viso che celavano un paio di occhi color del ghiaccio.
Dio, non ce la faccio.Sono le sette e lascio chiudere il negozio a Kyle. Ho una voglia matta di scolarmi qualcosa.
« Dove vai? » mi domanda guardingo. Si sono messi d'accordo per essere sempre sicuri su cosa faccia e si può capire palesemente come non riescano a fidarsi di ciò che potrei combinare.
« Non ti interessa » rispondo, dirigendomi verso l'uscita.
« Invece me lo dici » insiste, alche mi giro per dire una volta per tutte come stanno le cose.
« Ascoltami bene Kyle... te e mio fratello non siete i miei cani da guardia, i miei bodyguard o che cazzo vi pare. Non siete nulla. Non potete controllarmi in ogni cosa che faccio e lo detesto. Perciò fate prima a lasciarmi in pace perché credo sarebbe peggio se continuate cosi. Mi fareste irritare più facilmente » sputo acido per poi dargli le spalle.
« D'accordo fai come cazzo ti pare, Jake. Lo facciamo per il tuo bene, ma puoi fregartene altamente di questo... cosa che stai facendo. Continua di questo passo e non avremo più clienti per il tuo tono scontroso. Sei cambiato, non puoi reagire in questo modo. Non ti riconosco » ribatte alzando la voce.
Faccio un bel respiro e volgo gli occhi verso il soffitto.
In realtà non credo sia solo Jennifer, ma un po' tutto messo insieme. Mio padre fa la sua buona parte, perché ormai quando lo vado a trovare lo vedo ogni volta sempre più spento, più assente. Questo mi sta sconvolgendo ed è difficile affrontarlo, soprattutto se si tratta di tuo papà, l'uomo che ti è stato accanto fin dal principio. Poi anche la faccenda di Jen ha stravolto ancora di più le cose. Sono proprio incasinato di mio e reagisco così. Non sono come Luke, tranquillo e pacato che reagisce solo quando ci vuole e non sono nemmeno un Kyle che se ne sta zitto e poi diventa una belva in qualche secondo. No, io sono un tipo che agisce sempre in modo istintivo, con le mani, con la rabbia, con l'acidità. Ho un pessimo carattere, ma purtroppo non ci posso fare un bel niente. Sono fatto così e così rimango.
« È tutta una merda, Kyle. Non potresti capire » sussurro sempre voltato di schiena.
« Be', se la metti così... non capisci nemmeno tu » e lo sento dirigersi verso il suo studio.
Con forza spingo la porta e me ne vado con grandi falcate verso la macchina.
Devo distrarmi.« Adam » faccio un cenno col capo al barista, mentre mi siedo su uno sgabello.
« Oh Jake! » mi da una pacca sulla spalla sorridendomi. Il locale non è ancora pieno e questa tranquillità, per quanto possa assumere significato questa parola dentro ad un pub, mi fa anche piacere.
« Gli altri? » mi chiede mentre prende un bicchiere.
« Nom farmi domande » ribatto poggiando i gomiti sul bancone, nascondendo la testa tra le mani, sempre più frustrato.
« Il solito? »
« Si » sussurro toccandomi la fronte. Ho un fottuto mal di testa.
« Le cose non vanno bene eh amico? » mi chiede mentre versa la vodka.
« No, per niente. È tutto uno schifo » mi lamento, allungando il braccio per prendere tra le mani il bicchiere bello pieno.
« Succede -fa spallucce- sei forte ragazzo, saprai affrontare le cose benissimo »
« Credo che questa volta sia un'eccezione » ribatto, sorseggiando la bevanda.
« Sei più forte di quello che credi. E, dammi retta, non affogarti nell'alcol... qualunque sia il tuo problema » mi strizza l'occhio per poi andare a servire altri clienti.
Ripenso alle sue parole inutilmente, è facile parlare ma agire è tutt'altra cosa. E ho un debole per i consigli. Semplicemente... faccio sempre di testa mia.

STAI LEGGENDO
Amore tatuato sulla pelle
ChickLitCOMPLETA. Jake è un tatuatore. Un ragazzo dalla mole imponente, dagli occhi profondi, dallo sguardo gelido, severo. Con le nocche e le braccia ricoperte di tanti tatuaggi. Jennifer, detta Jen, invece non è il suo esatto opposto come in tutte le stor...