Capitolo 7

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JENNIFER

« Ecco fatto » dico, mentre consegno ad una ragazza una crema da applicare sul piercing al naso che si è appena fatta.
« Grazie mille... quindi devo applicarla ogni sera e, in caso di infiammazione, due volte, disinfettando spesso il diamantino? » mi domanda, prima di uscire.
Annuisco e vado alla segreteria per spuntare uno dei miei tanti appuntamenti di oggi.
Sono piuttosto stanca e non vedo l'ora di tornare a casa per rilassarmi sul divano e fare zapping tra i canali finché non trovo qualcosa di decente da guardare.
« Luke ha appena scritto che non viene » mi avvisa Kyle, uscendo dal suo studio con il cellulare in mano.
« Perché non decide di restare a casa ancora un po'? » domando.
« Ha detto che vuole distrarsi, ma oggi proprio non ce la fa. Ha detto che preferisce stare con la madre all'ospedale » dice, rimettendo il telefono nella tasca posteriore dei jeans scuri.
« Okay... » rispondo pensierosa.
« Facciamo un tiro? » domando, prendendo la felpa col cappuccio, per poi dirigermi verso la porta d'ingresso.
« Perché no »

« Come va con Hazel? » domando ad un tratto quando siamo fuori.
« Tutto bene, tranne quel coglione del suo amico che non sopporto. Si spaccia per gay ma secondo me fa solo finta » sputa con il viso corrucciato e le braccia incrociate sul petto. Ha appena buttato la sigaretta, spegnendola con la suola della scarpa.
« Non dovresti arrabbiarti tanto. Perché dovrebbe inventarselo? Ma a maggior ragione... perché dovrebbe mentire sapendo benissimo che per Hazel esisti solo te? » dico chiarendogli le idee.
Va fuori di sé quando si parla di lei, ancora peggio quando qualcuno ci prova. Sa benissimo che esiste solo lui nella sua vita, ma fa fatica ad accettare il fatto che molti maschi la notano per la sua fresca bellezza e deve accettarla questa cosa. È la vita.
« Si, però mi da sui nervi » ribadisce contraendo la mascella.
« Non avete ancora... ?, vabbè hai capito » dico ridacchiando e lui si morde il piercing.
« Non è pronta e sono disposto ad aspettare tutta la vita. Non c'è nessun problema » dice sicuro.
« Sono fiera di te, Kyle. Sei un ottimo fidanzato » dico dandogli una pacca sulla spalla, mentre ridacchio, con la consapevolezza che questo sì che si chiama Amore.
Sorride fra sé e sé, mostrando le fossette.
« Tieni » gli dico, dandogli la mia sigaretta dato che l'aveva appena schiacciata in preda ad una gelosia improvvisa.
Ritorno dentro e mi imbatto in Jake. Lui ha ricominciato da due giorni e sembra più tranquillo anche se sicuramente ha una tempesta dentro gli occhi.
« Non viene Luke? » mi domanda, fermandomi.
« No. A Kyle ha scritto che rimaneva con vostra madre in ospedale. Domani dovrebbe riprendere » dico guardandolo dritto negli occhi per vedere nient'altro che nebbia, oscurità, profondità e... poca nitidezza.
« D'accodo » annuisce pensieroso, abbassando lo sguardo.
« Te invece come stai? » gli domando e alza il volto scrutandomi.
« Si va avanti » risponde solamente per poi ritirarsi nel suo studio. Erano parole dette con rabbia, fredde, dritte nel profondo del cuore. Sospiro per poi andarmi a sedere sullo sgabello della segreteria.

Noto una nuova mail nel computer ed è Rick.
Un certo senso di ansia mi assale, comincio a sudare e il respiro è più pesante.
Cosa vuole ora? Il mio cervello mi impone di non cliccare sulla mail per vedere cosa ha scritto, però il mio istinto mi porta a schiacciare il tasto del mouse e ad aprirla. Prendo un respiro e metto a fuoco la vista.

"Sembra che tu ci tenga tanto a quel Walker. Peccato che non possa sempre difenderti"

Cosa vuol dire? Si riferisce a Jake? Difendermi da che cosa?
Tante domande mi affollano la testa: come fa a conoscere il suo cognome?
Non ho idea di che cosa stia combinando questo bastardo, ma di sicuro cerca di spaventarmi per puro divertimento. Non mi sono mai fatta intimorire per il mio carattere forte, ma c'è qualcosa che mi spaventa in lui.
Saranno passati circa dieci giorni dall'ultimo bigliettino e pensavo avesse smesso con questo giochetto malato, ma credo invece sia solo l'inizio.

Prendo la mia borsa e la giaccia per poi spingere la porta d'ingresso uscendo. Ho terminato l'ultimo turno e devo chiudere io il salone.
« Jake... » sussurro vedendolo lì sul muro appoggiato col busto e le mani nelle tasche.
Cazzo.
Mi rigiro per tirare giù la saracinesca ma mi precede lui.
Stendo le gambe e lo guardo interrogativa mentre chiude tutto.
« Perché? » domando guardandolo, dopo che si è alzato.
« È meglio cambiare i turni » dice solamente, passando le mani grandi e tatuate tra i suoi ciuffi rossi.
« In che senso? » domando confusa.
« Devi sempre fare domande? Da ora in poi è meglio che tu non rimanga da sola a chiudere il negozio » dice, distogliendo lo sguardo dai miei occhi che lo scrutano in tutta la sua altezza.
« Da quando in qua, scusa? Ho sempre fatto almeno un turno... perché cambiare adesso le cose? Lo dici come se non mi sapessi difendere » dico irritandomi un po'.
« Cazzo, ma ci vuole tanto? Se ti dico che è meglio di no è no » dice di rimando. Vedo la sue vena del collo gonfiarsi un po'.
« Non sto ai tuoi ordini » dico guardandolo dal basso con un sopracciglio alzato.
Mi trafigge con lo sguardo.
Non capisco perché ora di punto in bianco voglia fare questo cambiamento. Che gli prende?
Comincio ad incamminarmi verso la macchina. Lo sento dietro di me che, a passi pesanti, mi segue.
Mi prende per il polso e mi volto.
« Jennifer, ascoltami bene. È già tre volte che esco prima di te e tutte le sere vedo una macchina nera posteggiata che poi se ne va sgommando appena prendo il pick-up. Non so chi sia, magari viene qua perché è un coglione e basta, ma non mi va di lasciare una ragazza da sola, piccola e per lo più in un posto isolato. Mi hai sentito bene? Non ci sarebbe nessuno in caso ti capitasse qualcosa » dice serio, per poi lasciare la presa sul mio braccio. In quel punto esatto la mia pelle sembra bruciare, come se avesse trasmesso tutto il calore che dirama il suo corpo.
Un respiro si fa strada tra le mie labbra. Ragiono sulle parole appena dette: ogni sera, macchina nera, ogni volta.
Perché dovrebbe avere a che fare con me? Di chi può trattarsi? Non devo avere paura.
Annuisco pensierosa per poi riprendere a camminare.
Mi guardo in torno come se solo ora mi rendessi conto che questo posto è davvero isolato e buio.
Mi fermo un attimo quando siamo nello spiazzo e vedo Jake dirigersi verso la sua macchina.
Chiudo un attimo gli occhi e li riapro per poi andare verso la mia vettura.
Perché ora ho paura? Ho un senso di timore, ma se ci ripenso dovrei smetterla con questi complessi mentali.
« Da domani lo faccio io il turno, poi Kyle e, se ritorna presto, Luke. Ma te no » dice serio per poi aprire la portiera.
« Perché ti preoccupi per me? » domando di getto.
Si ferma e mi guarda corrucciato, con i suoi occhi neri che mi penetrano fin sotto la pelle.
« Ti conosco da una vita, Jennifer. Si, il nostro rapporto non è dei migliori, ma è compito di tutti noi proteggere chi ci è vicino » dice per poi sbattere la portiera e mettere in moto il pick-up.
Salgo anche io frastornata e confusa.
Non gli ho detto grazie, ma forse non ce n'è bisogno.
E adesso dove andrà?

// spazio autrice //
Heiii❤
Perdonatemi per il ritardo, ma ho avuto un blocco oltre che avere una settimana pesante dietro la scuola. Perciò spero mi perdoniate con questo capitolo.
Cominciamo ad entrare nella vera storia e spero che mistero e supence che sto dando ai capitoli vi piaccia.
Lo so che il capitolo è corto... però, scusate ancora.
Fatemi sapere se vi è piaciuto! Ci terrei molto!
Passate nella mia pagina Instagram riguardo le due storie:
@/wattpad.mystory dove faccio le dirette e vi do delle notizie😘

Passate a leggere la storia "Odi et amo" di novemberstories

Salutiamo delle personcine carine💓: Rachy233 biancap_03 Noemib03 nadinegeraci03 Amneris97 jennysev03 SoniaBargione

Amore tatuato sulla pelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora